Recensione: Fujifilm X-S10, una gazzella con un cuore da leone

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Federico Masserini, Loris Coiutti, Simone Pignatti, Nardi Luigi Filippo, Giacomo Tacconi, Alberto Zamboni, Vincenzo Lapenta, Maurizio Bergo, Daniele Mora, Luigi Carlo Vasi, Michele Sartori.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

A novembre dello scorso anno è stata annunciata la Fujifilm X-S10, fotocamera che ha da subito catturato la mia attenzione e che ho avuto modo di provare nell’ultimo mese. La cosa interessante di questo modello è che mantiene molti dei valori fondamentali del brand, ma è progettato per risultare ancora più amichevole. Alcuni anni fa, il segmento sotto ai 1000€ era pieno di reflex APS-C che rappresentavo la scelta favorita dai fotografi in erba e gli appassionati. Con la contrazione del mercato e la transizione alle mirrorless, tutto è cambiato. I professionisti continuano a spendere in fascia alta, ma quella consumer è stata polverizzata dagli smartphone. Per fortuna c’è ancora chi vuole comprare la sua prima fotocamera o magari un buon modello senza spendere troppo, tuttavia anche l’offerta si è ridotta. La maggior parte dei produttori si sta concentrando sul full-frame e siamo d’accordo che un sensore più grande è meglio, ma non è una regola assoluta dato che comporta anche un aumento di spesa ed ingombro sia per la fotocamera che i suoi obiettivi.

In questo nuovo panorama c’è un brand che si è distinto più degli altri, uno che ha deciso di ignorare la corsa al full-frame focalizzando le sue attenzioni ai lati apposti. Mi riferisco ovviamente a Fujifilm, che ha portato alla sua massima espressione il formato APS-C e poi ha iniziato un interessantissimo percorso nel medio formato (recensione GFX 50r). Quando si compra una fotocamera si sposa anche il suo sistema e se si decide per l’APS-C non è meglio optare per un marchio che è totalmente impegnato su questo?

Piccola e comoda

Quando si parla di fotocamere, gli aggettivi piccola e comoda spesso si escludono a vicenda. E questo vale soprattutto se chi le usa ha mani medio-grandi. La mia Fujifilm preferita sul fronte ergonomico rimane la X-H1, ma effettivamente è più voluminosa e pesante della X-T4. Nella X-S10, Fujifilm ha cercato di bilanciare le due cose realizzando un corpo complessivamente più piccolo rispetto ad X-T4 ma con una impugnatura più pronunciata. Il risultato è molto valido poiché anche se il mignolo non poggia perfettamente e tende a scendere sotto il corpo, le altre dita garantiscono una presa salda. Certo, va meglio se si hanno mani piccole, ma anche io riesco a maneggiarla con disinvoltura. Non a caso ho voluto provarla con il 16-55mm F2.8 che non è esattamente la lente “kit” e risulta un po’ sbilanciato su questo corpo, ma si riesce comunque a domare senza problemi

Un nuovo target

C’è chi usa lo smartphone per fare le foto, e va bene; c’è chi vuole comprare una bella fotocamera, che è meglio. Come ho detto in apertura, questa tipologia di acquirenti si è ridotta moltissimo, ma esiste ancora. E se in passato la loro scelta più frequente era la classica reflex di fascia medio-bassa, oggi si trovano con diverse alternative da considerare. Fujifilm ha delle ottime carte da proporre perché ha investito (e crede) più degli altri nel formato APS-C, monta degli ottimi sensori, offre un eccellente parco di obiettivi, una bellissima colorimetria e corpi ben costruiti con un design classico ed intramontabile. Inoltre, se la cava benissimo nei due punti che sono diventati sempre più importanti: autofocus e video. Molte persone sono tuttavia intimorite dai controlli analogici, cosa che tende ad allontanare sia i meno esperti che chi è abituato alle reflex.

Controlli amichevoli

La Fujifilm X-S10 ha un buon numero di controlli fisici dispostivi con un layout più tradizionale. Dove tradizionale non significa “vecchia scuola” ma “come fanno tutti”. Abbiamo infatti la ghiera PASM con i modi di scatto e due rotelle per i parametri su pollice ed indice. C’è anche la torretta sulla sinistra, ma è personalizzabile nella funzione quindi non ha le serigrafie per i valori ISO. Di base cambia la simulazione pellicola mentre per la sensibilità c’è un pulsante dedicato in alto a destra.

Troviamo poi un tasto dedicato alla registrazione video e un joystick sul retro per il punto AF e menu. Si potrebbe quasi dire che non sembra una Fujifilm, eppure si può usare anche nel modo classico con gli obiettivi che dispongono di ghiera meccanica per l’apertura, usando la ghiera al pollice per i tempi e impostando il valore ISO sulla torretta a sinistra. In entrambi i casi, c’è tutto quello di cui si può aver bisogno a portata di dito, ma questa doppia anima è ciò che rende speciale la X-S10.

A proposito di dito: non mi piace il feedback del pulsante di scatto. A parte che non c’è la tipica filettatura delle altre Fujifilm, ha una risposta un po’ molliccia sotto il dito. Sentiamo che scende di un bel po’, come se facesse gioco, e solo dopo parte l’area di pressione per attivare l’AF. Schiacciando ancora di più si scatta. Sono così molte altre Fujifilm ma, non so perché, l’ho notato di più con la X-S10. L’altro giorno l’ho ripresa dopo aver usato altre fotocamere e quella prima pressione mi sembrava fosse quella per attivare l’AF… che però non partiva. Per qualche istante ho pensato fosse rotta. Poi ho provato a schiacciare forte e ho capito. Anche la X-T4 è grosso modo così ma mi piacerebbe un pulsante di scatto più preciso e sensibile.

Sul retro manca il classico d-pad, sostituito in parte dal joystick e in parte da alcune scorciatoie attivabili sullo schermo con swipe nelle quattro direzioni. Tuttavia io disabilito questa funzionalità per non avere problemi con il tap-to-focus, che trovo molto più comodo. Oltre alla rotella personalizzabile, abbiamo in alto registrazione video, ISO e quick menu, mentre sul retro si trovano metodo drive e riproduzione a sinistra del mirino, blocco esposizione e AF sulla sua destra. Tutti sono personalizzabili, dunque è facilissimo trovare la combinazione che più si preferisce.

Fujifilm X-T200 X-T30 X-S10 X-T4
Corpo Metallo e plastica Metallo Lega di magnesio Lega di magnesio
Tropicalizzazione No No No
Sensore APS-C Bayer APS-C BSI X-Trans APS-C BSI X-Trans APS-C BSI X-Trans
Risoluzione 24 MP 26 MP 26 MP 26 MP
Stabilizzazione No No IBIS 6 stop IBIS 6,5 stop
Schermo 3,5″ 2,78 Mpunti 3″ 1,04 Mpunti 3″ 1.04 Mpunti 3″ 1,62 Mpunti
Tipo Schermo Articolato Inclinabile Articolato Articolato
Mirino 0,93x 2,36 Mpunti 0,93x 2,36 Mpunti 0,93x 2,36 Mpunti 1,16x 3,69 Mpunti
Otturatore meccanico 1/4000 1/4000 1/4000 1/8000
Raffica 8 fps 20 fps 20 fps 20 fps
Autofocus Ibrido con rilevamento volto
Punti AF 425 pixel rilevamento di fase
Flash 7m a ISO 200 5m a ISO 100 7m a ISO 200 non incluso
Flash sync 1/180 1/180 1/180 1/250
Video
Formati video H.264 H.264 H.264 H.264 / H.265
Massima qualità video UHD @ 30p 4K DCI @ 30p 4K DCI @ 30p 4K DCI @ 60p
Camp. Colore Interno 4:2:0 8-bit 4:2:0 8-bit 4:2:0 8-bit 4:2:0 10-bit
Camp. Colore HDMI 4:2:2 8-bit 4:2:2 10-bit 4:2:2 10-bit 4:2:2 10-bit
Slow Motion FHD @ 120p FHD @ 120p FHD @ 240p FHD @ 240p
Profilo Flat no F-Log F-Log F-Log
Massima durata 15m @4K / 30m @FHD 10m @4K / 15m @FHD 30m 30m
Memoria, Batteria, Connessioni
Memorizzazione SD UHS-I SD UHS-I SD UHS-I 2 x SD UHS-I
Batteria NP-W126S NP-W126S NP-W126S NP-W235
Autonomia CIPA 270 scatti 380 scatti 325 scatti 500 scatti
Ingresso audio
Uscita audio No Con adattatore Con adattatore
Uscita video micro-HDMI
Connessione USB-C 3.2 Gen 1
Wireless Wi-Fi (n) + Bluetooth
Dimensioni
Larghezza 12,1 cm 11,8 cm 12,6 cm 13,5 cm
Altezza 8,4 cm 8,3 cm 8,5 cm 9,3 cm
Profondità 5,5 cm 4,7 cm 6,5 cm 8,4 cm
Peso 370 g 383 g 465 g 607 g
Prezzo Amazon a giugno 2021
SC (Solo Corpo) / kit 750€ in kit 769€ SC 889€ SC 1590€ SC

RAW Sviluppato – Fujifilm X-S10 / 16-55mm F2.8 – Model: Maria Russo

Qualità più che rodata

Il sensore della X-S10 è il noto X-Trans retroilluminato da 26 MP che Fujifilm usa a partire dalla X-T3 e che si trova anche su X-T4 ed X-T30. Le sue qualità sono già ampiamente note ed offre un’ottima resa per dettaglio e rapporto segnale/rumore. Le immagini fino a 3200 ISO sono validissime e molti usano anche quelle a 6400 ISO per via della grana più naturale offerta dal pattern X-Trans.

Non inserisco qui il test con tutte le sensibilità perché lo abbiamo già pubblicato più volte per questo stesso sensore, metto solo un’immagine senza riduzione rumore aggiunta in Lightroom a 3200 ISO con un piccolo crop al 100%.

Fujifilm è tra le migliori scelte anche per chi preferisce scattare direttamente in JPG grazie alle ottime simulazioni pellicola, che qui sono presenti al completo, tra cui: Classic Chrome, Eterna, Eterna Bleach Bypass, Classic Neg. Interessante notare che sono applicabili anche in post produzione con molti software, tra cui lo stesso Lightroom. Di seguito un piccolo campionario di immagini delle tre che uso più spesso. Notare che sono JPG senza post-produzione.

All’interno di questo piccolo corpo, Fujifilm è riuscita anche ad inserire la stabilizzazione sul sensore a 5 assi (un esempio di resa lo trovate nel video). L’hanno dovuta riprogettare completamente rispetto alla X-T4 per la differenza di dimensioni, ma l’efficacia è rimasta molto alta. Sono dichiarati 6 stop di compensazione contro i 6.5 dell’ammiraglia, ma nell’uso concreto non ho riscontrato differenze degne di nota. Oltre alla modalità standard si può attivare quella digitale che introduce un leggero crop.

Super messa a fuoco

Sul fronte AF, la X-S10 non è seconda a nessun’altra Fujifilm. È presente il fuoco continuo con rilevamento di volto ed occhi, potendo scegliere anche a quale dare priorità. La messa a fuoco è ibrida, con ricerca di contrasto a zona più 425 pixel per rilevamento di fase, capaci di offrire una resa molto valida anche nell’inseguimento.

Se si attiva il tap-to-focus in modalità AF-C wide, basta un tocco per attivare il tracking e poi un altro per interromperlo, sull’icona AF Off che appare in alto a destra. È tutto molto semplice e come dovrebbe essere, per cui si usa fin da subito in modo naturale.

L’unica cosa su cui ci si può perdere la testa sono le differenti opzioni per la personalizzazione dell’AF continuo. Ci sono 5 modalità di sensibilità più una sesta per l’utente, in cui si può intervenire sui parametri: sensibilità del tracciamento, velocità e area. Onestamente, mi sembra un po’ overkill per il fotografo a cui è indirizzata la X-S10 e che tenderà quasi sicuramente a lasciare l’opzione predefinita “multifunzione”. Per fortuna si comporta già piuttosto bene così, per cui la considero una sezione interessante da esplorare per chi “se la sente”. Ci sono modalità più mirate allo sport o alla caccia fotografica, adatte a ignorare gli ostacoli, seguire soggetti che si muovono molto rapidamente o appaiono all’improvviso.

Sufficienza per schermo e mirino

Non male, anche se non proprio da farci gioire, schermo e mirino. Quest’ultimo è lo stesso delle altre Fujifilm in fascia economica, con 2,36 milioni di punti e ingrandimento dello 0,93x. Fa l’essenziale ma non è molto grande o particolarmente piacevole da usare. Sulla destra c’è un pulsante, anch’esso personalizzabile nella funzione.

Abbastanza pratico lo schermo che, tra l’altro, copre quasi tutta l’area posteriore date le ridotte dimensioni del corpo. La diagonale a da 3″ mentre il pannello LCD è da 1,04 milioni di punti, come quello della X-T30. Ovviamente è anche touch e risponde piuttosto bene ai controlli. Manca però l’adattamento automatico della luminosità, che invece è presente sul mirino. Non è una novità, quasi tutti i produttori fanno così, ma quando posso ribadire l’assurdità della cosa lo faccio: è proprio sul display che questa funzione sarebbe utile dato che all’aperto è esposto alla luce e si dovrà entrare nel menu per alzarla manualmente e compensare, con il rischio poi di dimenticarselo “starato” più avanti nell’uso al chiuso. Comodissima l’articolazione completa che consente inquadrature con ogni angolazione.

Video prêt-à-porter

La Fujifilm X-S10 segna diverse spunte positive per chi è interessato al video. Ha lo schermo touch articolato, una messa a fuoco automatica piuttosto efficace con rilevamento volto/occhi, profilo flat F-Log, stabilizzazione sul sensore e formati video molto completi che includono anche il vero 4K DCI (4096 x 2160) con 24fps esatti a 200Mbit/s.

Una delle cose più interessanti, in realtà, è proprio come si seleziona il formato, con una pagina di menu a tre colonne: fotogramma, framerate e bitrate. Ci sono diverse combinazioni possibili, tutte in H.264 con campionamento colore 4:2:0 8-bit. Il bitrate in MOV arriva fino a 200Mbit/s in tutte le modalità (che è piuttosto alto) e l’audio può essere registrato in Linear PCM per la massima qualità.

  • 4096 x 2160 @ 30p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 4096 x 2160 @ 25p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 4096 x 2160 @ 24p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 4096 x 2160 @ 23.98p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 3840 x 2160 @ 30p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 3840 x 2160 @ 25p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 3840 x 2160 @ 24p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 3840 x 2160 @ 23.98p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM

Interessanti anche le registrazioni in FullHD, dove si arriva anche a 240 frame per secondo attivando la registrazione ad alta velocità:

  • 1920 x 1080 @ 240p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 120p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 60p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 50p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 30p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 25p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 24p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM
  • 1920 x 1080 @ 23.98p / 200 Mbps, MOV, H.264, Linear PCM

Rispetto alla X-T4 mancano i 60fps sul 4K e i formati H.265 a 10-bit, ma è molto interessante l’uscita video pulita via HDMI @ 4:2:2 10-bit, quindi con un Ninja V si può ottenere una qualità davvero ottima. Migliora anche il limite di tempo in registrazione video continua rispetto a X-T200 e X-T30, equiparando i 30m della X-T4.

Corpo piccolo, batteria piccola

Visto il poco spazio, non mi stupisce che Fujifilm abbia optato per la piccola batteria NP-W126S sulla X-S10. Di contro, si notano i risultati non proprio ottimali, con una media di 325 scatti per carica secondo lo standard CIPA.

Chiaramente si arriva spesso oltre nell’uso reale, ma notate che è inferiore anche rispetto la X-T30 poiché quella non ha la stabilizzazione sul sensore. Insomma, una seconda batteria serve per stare più tranquilli e per fortuna si trovano anche compatibili ad ottimi prezzi. Consiglio di prendere un kit con caricatore visto che non c’è in confezione: la X-S10 si carica tramite la porta USB-C come la X-T4.

Una memoria basta

Come memorie si usano le SD, con supporto per le UHS-I. Prevedibile l’assenza del secondo slot – in questa fascia uno è sufficiente – ma trovo scomodo l’inserimento dal basso insieme alla batteria. Per fortuna lo sportellino è stretto e sull’estrema destra, per cui rimane quasi sempre accessibile anche usando la fotocamera su un treppiede (tranne con le teste video).

Connessioni essenziali

Sul lato sinistro c’è uno sportellino che dà accesso alla porta USB-C ed a quella micro-HDMI. La prima serve per caricare la batteria ma è utile anche per il collegamento al computer, dove è supportato il software Fujifilm X Webcam. L’uscita video micro-HDMI è scomoda nel formato (il plug è piccolo e delicato, se si strattona il cavo si può piegare) ma molto utile per l’efficienza, dato che offre la possibilità di registrare esternamente con campionamento colore 4:2:2 a 10-bit. Poco più in alto si trova invece l’ingresso microfono da 3,5mm, situato in posizione tale da non intralciare la rotazione dello schermo.

Conclusione

Voto 4,5/5La Fujifilm X-S10 è chiaramente una fotocamera molto riuscita. Si vede che ogni scelta è stata studiata attentamente al fine di eliminare criticità e smussare i punti deboli. Non dico che non ne abbia, ma sono in quei settori in cui si possono tollerare per la categoria. Soprattutto perché, in molti casi, tutto è dipeso dalla volontà di realizzare un corpo piccolo e al contempo comodo da usare, cosa non facile. Per questo motivo non stupisce che non sia stata adottata la batteria più grande della X-T4 o che non ci sia il doppio slot SD.

All’interno di questa gazzella batte un cuore da leone, con 26MP e una messa a fuoco valida. Si destreggia amabilmente grazie ai controlli intuitivi ed adattabili, orientando lo schermo in ogni direzione. E se vi serve anche il video, qui avete il profilo F-Log e bitrate più elevati della media in questa categoria. Certo, non ha HLG o il 4:2:2 a 10-bit interno, ma si può avere esternamente sulla HDMI. La X-S10 è perfetta per iniziare col piede giusto, ma non solo: la qualità fotografica è sovrapponibile a X-T4 e X-Pro3 che vengono regolarmente usate da molti professionisti. Inoltre il prezzo attuale è già prossimo a quello della X-T30 che è meno comoda, non ha IBIS, lo schermo è solo inclinabile e ha meno funzioni e durata nel video.

Mettendo insieme tutte le cose migliorabili della X-S10 si potrebbe creare una ipotetica X-S1, ovvero un modello di fascia superiore ma con simile DNA, che potrebbe raccogliere l’eredità della X-H1 ed affiancarsi alla X-T4 per chi desidera un corpo più comodo. Infine, permettetemi una breve menzione per il sistema di ottiche Fujifilm che rimane il più interessante tra le mirrorless APS-C. C’è ancora poca offerta di terze parti ma le lenti native sono di ottima qualità e alcune piuttosto compatte, cosa più difficile sul full-frame – dove costano anche di più.

PRO
+ Corpo compatto ma ergonomico
+ Struttura in lega di magnesio
+ Ottimo sensore X-Trans da 26MP
+ Bei colori già nel JPG grazie alle simulazioni pellicola
+ Buona stabilizzazione sul sensore
+ Veloce e precisa nella messa fuoco
+ Facile da usare
+ Pratico schermo articolato
+ Funzionalità video complete
+ 4:2:2 10-bit su HDMI
+ Uso con alimentazione USB e powerbank
+ Ampio parco ottiche di qualità con attacco X
+ Piccolo flash integrato, utile anche se di bassa potenza
+ Prezzo già adeguato, ma sarà meglio con il tempo

CONTRO
- Autonomia solo nella media
- Si ricarica via USB-C
- Mirino un po’ piccolo

DA CONSIDERARE
| Un po’ piccola per alcuni obiettivi

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.