iPad tra Mini-LED, OLED e Micro-LED: futuro incerto tra diverse tecnologie

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Parlando degli iPhone 13 Pro ho detto di aver notato su di questi l’effetto di ProMotion più che su iPad Pro. Di base si tratta della stessa tecnologia, anche se non proprio identica nell’implementazione, tuttavia ritengo che la differente resa ai miei occhi sia dovuta ad altro. Forse dipende dallo schermo più piccolo o dal fatto che tendo a guardare molto più spesso lo smartphone che il tablet, ma non escludo che possa essere solo una mia impressione.

Fatto sta che il pannello degli iPad Pro è un LCD mentre quello degli iPhone è OLED, quindi già sono strutturalmente diversi. Inoltre ProMotion su iPad Pro riesce ad usare cinque frequenze di refresh – 24/30/40/60/120Hz – mentre nei nuovi iPhone 13 Pro gli scalini sono dodici e la forbice si è allargata, coprendo da 10 a 120Hz.

Mini-LED: un primo, piccolo, passo

Finora nessun iPad ha avuto schermi OLED, ma nel modello Pro da 12,9″ è stata introdotta la tecnologia Mini-LED. Questa sigla, che sempre più spesso si sente, fa riferimento al tipo di retroilluminazione usata su normali pannelli LCD. L’impiego di LED di dimensioni ridotte (solitamente tra i 100 e 200 µm) consente di “spegnere la luce” su porzioni di schermo più piccole, avvicinandosi alla resa degli OLED. Ma non c’è una regola sulla dimensione dei Mini-LED o sulla loro matrice di controllo, per cui i risultati vanno analizzati caso per caso. Nello schermo dell’iPad Pro 12,9″ ci sono 10.000 Mini-LED divisi in 2.500 zone, ma i pixel totali sono 5,6 milioni (2048 x 2732 pixel). Siamo quindi piuttosto lontani da una tecnologia self-emitted come l’OLED, dove con la medesima risoluzione si arriverebbe ad oltre 16,7 milioni di sub-pixel (Red/Green/Blu) con illuminazione controllabile fino allo spegnimento.

OLED: tra pregi e difetti

Gli schermi OLED sono notoriamente superiori proprio per la capacità di ottenere il nero assoluto, ma non sono esenti da difetti. A differenza degli LCD, si basano su elementi organici che sono naturalmente soggetti a deterioramento. Va detto che dai primi OLED agli attuali è cambiato molto e tanto è stato fatto per limitare l’insorgenza di problematiche come il burn-in (immagini fantasma statiche), migliorare la velocità di risposta, la fedeltà cromatica, la luminosità massima e la longevità. Ma di schermi OLED pessimi se ne sono visti tanti, sia in smartphone economici che costosi, compresi alcuni Pixel di Google. Apple ha atteso un po’ prima di impiegarli, troppo per alcuni, ma lo ha fatto quando la qualità minima aveva raggiunto un buon livello ed il prezzo da pagare non fosse troppo salato, ovvero a partire dall’iPhone X del 2017. Il fatto che ancora non si vedano su iPad è sostanzialmente correlato agli stessi fattori di prezzo e qualità, ma più di recente potrebbe essere stata una scelta dettata da una prospettiva più allettante.

Micro è diverso da Mini

La differenza tra Mini e Micro è facilmente intuibile, ma le due tecnologie che ne derivano sono più distanti tra loro di quanto si immagini. Il Mini-LED rappresenta un piccolo perfezionamento per gli LCD, mentre il Micro-LED sarà una vera rivoluzione che li porterà ed equiparare la capacità di emissione diretta degli OLED senza ereditarne i difetti. Quindi avremo una sommatoria di vantaggi che includono il nero assoluto, alta luminosità e fedeltà cromatica, ridotto deperimento, possibilità di impiego su superfici curve e mobili. Una sorta di Santo Graal su cui l’industria sta investendo da tanti anni. I risultati, però, tardano ad arrivare. I display Micro-LED li vediamo già intorno a noi, in alcuni grandi schermi usati per eventi e pubblicità, il problema è che sta risultando molto difficile rimpicciolirli mantenendo risoluzioni elevate, che è quello che serve per arrivare al mercato di massa in prodotti come TV, tablet e smartphone. Inoltre è una tecnologia ancora piuttosto fluida in cui si stanno sperimentando diverse soluzioni, per cui non sappiamo esattamente in quale forma arriverà nelle nostre mani.

Micro-LED: il futuro, ma quanto remoto?

Su una cosa tutti sembrano concordare: il Micro-LED rappresenta il futuro. Apple ci sta investendo costantemente dal 2014 – a partire dall’acquisizione di LuxVue – ma finora non si è visto nulla di concreto. È chiaro che possiamo ragionare solo per quanto c’è di pubblico, per cui non si può escludere che vi siano delle implementazioni già prossime alla commercializzazione, ma è più facile che non sia così. A meno che Apple non sia segretamente molto più avanti della concorrenza, l’impressione è che la tecnologia non sia ancora matura per l’applicazione in prodotti di massa.

Dunque rimane un interrogativo: cosa fare nel frattempo? Se si trattasse di aspettare un anno non sarebbe un problema, ma a quanto pare il risultato definitivo richiederà più tempo e non possiamo neanche escludere imprevisti di ogni genere. Gli iPhone se la cavano bene con gli OLED e per i prossimi MacBook Pro in arrivo già il Mini-LED sarebbe grasso che cola, il problema sono gli iPad e in particolare la linea Pro. Se il Micro-LED non è ancora pronto come sembra, potrebbe essere necessario un passaggio intermedio sugli schermi OLED per mantenere la linea moderna ed appetibile.

In quest’ottica troverebbe riscontro l’ultima indiscrezione dell’analista Ming-Chi Kuo (via MacRumors), secondo cui Apple starebbe pensando ad un nuovo modello di iPad Pro con schermo OLED per il 2023. In realtà si diceva che questo potesse arrivare già nel 2022, ma io spero proprio che diano un anno di respiro a questa linea sul fronte hardware perché è arrivata ad un disallineamento totale rispetto al software. Con gli M1 all’interno, gli iPad Pro hanno già lo stesso potenziale di un Mac mini o un iMac 24″, sui cui però ci si possono svolgere attività di tutt’altro livello e con software veramente professionali. Per cui mi auguro che si dedichino a far fare una salto di qualità ad iPadOS prima di piazzarci dentro un ipotetico M2.

Ritornando sul fronte display, il passaggio Mini-LED / OLED / Micro-LED sembra piuttosto strano, ma non è completamente da escludere. Tutto dipenderà delle tempistiche di sviluppo: se si trattasse di attendere un paio di anni, Apple potrebbe affrontarli con un progressivo perfezionamento della tecnologia. D’altronde dagli attuali 10.000 LED ai 5,6 milioni di pixel totali su iPad Pro 12,9″ c’è un gran salto. Ci sarebbe spazio per migliorare la tecnologia, portarla anche sull’11” e poi fare direttamente il salto sul Micro-LED. Se invece l’applicazione concreta dovesse essere più lontana, allora il passaggio su OLED potrebbe rendersi necessario.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.