Abbiamo visto negli scorsi anni le conseguenze portate da rilasci affrettati da Apple per i suoi sistemi operativi, con bug più o meno gravi nonché varie riorganizzazioni interne nello sviluppo. Le cose sono un po’ migliorate (ma si può ancora auspicare di più) ed oggi a Cupertino prestano maggiore attenzione, spalmando alcune funzionalità importanti durante i successivi mesi negli aggiornamenti minori man mano che raggiungono un buon livello qualitativo. Stavolta potrebbero essere disposti a rinviare per intero una nuova release, ossia iPadOS 16. Il motivo sarebbe principalmente uno, visibile nell’immagine sottostante.

Secondo quanto riportato da Mark Gurman su Bloomberg (dietro paywall; estratto free su MacRumors), Stage Manager starebbe causando non pochi grattacapi in quello che dovrebbe essere il periodo di finalizzazione, volto perlopiù a risolvere i problemi dell’ultima ora piuttosto che aggiungere funzionalità o ripensare quanto già fatto, com’è successo ad esempio lo scorso anno con Safari e il rigettato redesign delle schede. Al di là delle proteste relative alla mancata disponibilità di Stage Manager sugli iPad non dotati di M1, sono arrivate non poche critiche sul funzionamento del nuovo sistema a finestre, ritenuto tuttora inaffidabile nell’utilizzo dopo 4 Beta (il conteggio è basato su quelle destinate agli sviluppatori; la seconda se si conteggia il canale Beta pubblico).

In generale, non è una novità vedere le nuove versioni di iOS/iPadOS raggiungere i tablet successivamente agli iPhone. A parte un caso nel lontano 2010, con iOS 4.0 che a giugno tenne fuori gli appena lanciati iPad e arrivò su essi solo a novembre con la 4.2.1, si è trattato di scostamenti di pochi giorni: il caso più recente è stato nel 2019, con iOS 13.0 seguito dopo 5 giorni dalla 13.1, la prima di quel ciclo (e in generale) per iPadOS. Qui si parla di almeno un intero mese, sincronizzandolo probabilmente con macOS Ventura, se per quest’ultimo Apple manterrà la tendenza degli ultimi anni ad aggiornare in autunno inoltrato i Mac lato software, oltre all’hardware. Una scelta che, volendo, potrebbe avere risvolti commerciali: tra ottobre e novembre, oltre al refresh di vari computer, ci si attende pure l’arrivo di M2 sugli iPad Pro, che gioverebbe dall’essere presentato insieme alla nuova versione del sistema operativo. Inoltre, ciò potrebbe consolidare ulteriormente il solco tecnico e concettuale che Apple vuole tracciare tra iPhone e iPad, avvicinando di più i secondi ai Mac ma sempre con un’identità distinta.

Al di là di possibili interpretazioni da “sales & marketing” su questa mossa, allo stato attuale non confermata né smentita da Apple e dunque da trattare con le pinze come qualsiasi rumor, basterà un mese aggiuntivo per recuperare il terreno perduto? C’è da considerare che questo tempo extra non potrà essere impiegato in esclusiva per iPadOS: come riporta Gurman, le attenzioni si concentreranno sullo stabilizzare iOS 16 il più presto possibile e ciò ha senso dal momento che dovrà essere già preinstallato di fabbrica sui prossimi iPhone in uscita, la cui produzione sta per partire (se non lo è già) e il software sarà l’operazione last-minute prima di spedirli in vendita. Solo da metà settembre gli iPad torneranno ad avere tutte le attenzioni. Detto questo, in due mesi almeno correggere i bachi principali di Stage Manager non è impossibile, rinviando ai rilasci intermedi le problematiche meno gravi.

Un’alternativa che verrebbe con molta probabilità accettata da numerosi utenti sarebbe di lanciare iPadOS 16 con Stage Manager disabilitato. Si tornerebbe tuttavia qui a discorsi commerciali: chi, come il sottoscritto, sta usando le Beta su iPad privi di SoC M1 si sarà accorto che è un rilascio blando a livello visivo, bisogna entrare nelle varie app per poter godere delle novità. Tolta la feature principale, più prominente nell’esperienza d’uso, assomiglia più ad un iPadOS 15.7. Togliendo la feature principale a livello d’esperienza d’uso, lo scenario descritto poche parole fa toccherebbe anche gli iPad con M1, dove invece Apple vuole mostrare il valore aggiunto attraverso Stage Manager. Comprensibile vogliano dunque farsi aspettare, presentandosi con le cose fatte per bene.

Infine, un breve spunto di riflessione riguarda l’eventualità che questo tempo aggiuntivo consenta di estendere la disponibilità di Stage Manager anche su altri modelli. Sin dall’inizio l’azienda ha sostenuto che i suoi test interni della funzionalità al di fuori degli M1 non si sono rivelati soddisfacenti e almeno per ora non sembra aver cambiato idea, nemmeno offrendo un’abilitazione temporanea a tutti nelle Beta al fine di dimostrare pubblicamente la veridicità delle sue affermazioni.  Detto ciò, i dietrofront della mela a furor di popolo seppur rari avvengono, come nel già citato caso di Safari. Difficile, molto difficile avvenga anche qui, ma non impossibile.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.