La diffusione ritardata dell’Apple Vision Pro in tutto il mondo sembra dovuta al produttore degli schermi

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Dopo l’annuncio dell’Apple Vision Pro le reazioni sono state discordanti, ma gli italiani potenzialmente interessati ad acquistarlo sono rimasti delusi nello scoprire che il lancio avverrà inizialmente solo negli Stati Uniti. Potrebbe sembrare una mossa cautelativa dell’azienda per sondare la risposta del mercato a piccoli passi, cosa che avrebbe assolutamente senso visto che si tratta di un prodotto completamente nuovo. In realtà i progetti di Apple potrebbero essere stati ridimensionati dai fornitori, nello specifico da Sony.

Secondo un report di TheElec, sarà il colosso giapponese a fornire i pannelli micro OLED usati nel Vision Pro, in quanto l’unico a raggiungere l’elevatissima risoluzione richiesta da Apple usando un substrato di silicio (OLEDoS). Purtroppo, però, la capacità di Sony non supera le 100/200.000 unità per trimestre, con una previsione ottimistica da qui alla fine del 2024 di 900.000 pezzi.

La fonte di TheElec sostiene che Apple abbia chiesto un incremento della produzione, in previsione di una maggiore richiesta, ma a quanto pare Sony ha dovuto declinare per impossibilità tecniche. Attualmente non è neanche possibile rifornirsi dai soliti nomi che hanno garantito per anni la fornitura di schermi per Mac e dispositivi mobili, in quanto LG non ha ancora avviato la produzione di OLEDoS e Samsung sta lavorando ad una sua versione di questa tecnologia che però si discosta da quella di Sony.

Nello specifico, i pannelli del Vision Pro usano OLED bianchi con filtri colorati, mentre Samsung sta sviluppando i suoi OLEDoS a partire dagli OLED rossi, versi e blu. Difficile dire quale sia la reale differenza all’atto pratico, essendo tecnologie ancora sperimentali e non disponibili sul mercato, ma sembrerebbe un cambio radicale che Apple potrebbe eventualmente considerare per dei modelli diversi, magari più economici del primo Vision Pro.

Fonte immagini: Apple.com
Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.