La pubblicità comparativa di Google suggerisce che gli iPhone siano inferiori ai Pixel

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La pubblicità comparativa esiste da sempre, forse qualcuno ricorderà ancora gli spot in cui si consigliava di cambiare un fustino di detersivo con un altro migliore. Apple realizzò con TBWA la storica campagna Get a Mac, con un numero elevatissimo di piccoli spot che sono andati in onda tra il 2006 e il 2009, ognuno incentrato su una singola caratteristica che evidenziava quanto i Mac fossero superiori ai tradizionali PC. Era molto divertente sia per le ottime interpretazioni di John Hodgman (PC) e Justin Long (Mac), sia perché riportava con ironia delle situazioni che chiunque utilizzasse entrambi i sistemi riconosceva come realistiche.

In queste ore anche Google sta facendo parlare di sé per degli spot simili, che mettono a confronto gli iPhone con i Pixel. Non sono i primi a prendere di mira lo smartphone di Apple e probabilmente non saranno neanche gli ultimi, ricordo che anche Samsung lo ha fatto diverse volte in passato evidenziando le specifiche tecniche migliori dei suoi prodotti. Da attuale possessore di iPhone 14 Pro e Pixel 7 Pro posso dire di conoscere piuttosto bene punti di forza e di debolezza di entrambi, e devo ammettere che alcune delle differenze evidenziate negli spot sono reali, altre un po’ meno.

Innanzitutto devo dire che l’idea di far parlare direttamente gli smartphone è divertente ma poco efficace, nel senso che risulta tedioso ascoltarne la voce robotica e le varie pause. Molti spot ne escono fuori noiosi già solo per questo, mentre un paio sono davvero divertenti.

Plateau

Qui un triste iPhone 14 Pro ricorda i tempi passati in cui le persone erano orgogliose di mostrarlo agli amici. Il Pixel 7 Pro è più giovane e cerca di rincuorarlo, ma nel frattempo l’iPhone si spegne perché si è consumata la batteria.

È uno degli spot che ho trovato più noiosi da ascoltare e anche meno realistico. Sarà vero che di Pixel ce ne sono stati di meno, ma solo perché sono nati nel 2016, Google aveva già realizzato diversi smartphone in collaborazione con produttori prima di allora (ricorderete probabilmente i Nexus). Poi i Pixel sono noti nella Silicon Valley e tra gli appassionati, ma globalmente non giocano nemmeno nello stesso campionato. Quando faccio vedere il mio 7 Pro a qualcuno è raro che lo riconosca. Infine la batteria: se si confronta un 7 Pro con un iPh0ne 14 Pro posso anche capire, ma il confronto andrebbe fatto con il 14 Pro Max e lì il Pixel 7 Pro perderrebbe in quanto ad autonomia.

Seeing Stars

Distesi su un prato di notte, i due smartphone guardano le stelle. Il Pixel 7 Pro mostra i muscoli con l’obiettivo più esteso e la sua modalità per l’astrofotografia. L’iPhone 14 Pro viene ridicolizzato anche con lo scatto del tutto inutile del flash mentre tenta di ottenere risultati simili.

Anche qui abbiamo uno spot con un incedere molto lento, ma le pause sono efficaci nel restituire l’idea di quanto l’iPhone sia in difficoltà. Dal punto di vista tecnico non c’è dubbio che quella modalità del Pixel sia molto valida, così come lo zoom ottico superiore, per il resto non è molto realistica. Ad esempio non mi risulta che l’iPhone usi il flash LED nello scatto di fotografie notturne. Però sa un po’ di quei fotografi amatoriali a cui si alza per errore il flash in situazioni sbagliate perché scattano in automatico e, almeno per questo, mi ha fatto un po’ sorridere.

Sketchy Wi-Fi

In un locale, l’iPhone è follemente impaurito dall’uso di un Wi-Fi pubblico per la possibile presenza di hacker, mentre il Pixel si fa bello dalla sua VPN integrata.

Ok Google ha una sua VPN (che non uso), ma perché l’iPhone dovrebbe essere così impaurito? Ricordo che tra le altre cose tutti gli utenti con un piano iCloud (anche quello base da 0,99€) hanno il Relay Privato oltre alla funzione di indirizzo Wi-Fi privato, che sono piuttosto una garanzia da quel punto di vista. Il tutto senza far sapere a Google i siti che andiamo a visitare passandole tutto il nostro traffico.

Lifesaver

Un iPhone 14 Pro e un Pixel 7 Pro si trovano al mare. Il Pixel suggerisce di fare qualche video in questo bellissimo giorno, ma l’iPhone non risponde perché ha finito la batteria. A quel punto il Pixel utilizza la sua ricarica Qi inversa per passargli la propria energia.

Uno degli spot più divertenti di questa serie, già solo per la scena del Pixel che si catapulta sull’iPhone come se gli stesse facendo un massaggio cardiaco per salvargli la vita. A parte la gag, è vero che Apple non ha mai aperto questa funzione sui suoi iPhone. Per quanto riguarda il setting, invece, è poco realistico che l’iPhone sia spento così presto e ribadisco che non ha senso confrontare questi due modelli. Il messaggio però arriva e mi ha strappato un sorriso.

Opening Up

In quest’ultimo spot della serie, l’iPhone si interroga sul futuro e sulle cose che a lui mancano, non accorgendosi che di fianco non ha il solito Pixel 7 Pro ma il Pixel Fold. Quando questo si apre mostrando lo schermo interno, l’iPhone sviene.

Anche questo spot ha un piccolo momento comico riuscito e ci ricorda che Apple non si è ancora interessata al mercato degli smartphone foldable (almeno non pubblicamente). Forse non lo farà affatto o magari aspetta di poter realizzare qualcosa di più interessante di quanto visto finora, ma il messaggio coglie nel segno evidenziando l’assenza di Apple in questo settore che ormai esiste da diversi anni. Ovviamente questo prescinde dal fatto che possa interessare o meno agli utenti.

Insomma, una serie di video simpatici ma non certo memorabili. Sia per i contenuti non sempre indovinati, sia perché li ho trovati tutti un po’ lenti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.