Uno dei motivi per cui preferisco l’Apple Watch Ultra alla versione normale è il display più grande. E tutte le volte che affermo questa cosa ci sono almeno un paio di persone che mi contraddicono, sostenendo che sia identico rispetto a quelli standard, come l’attuale Series 9. In effetti, la differenza in termini di display è davvero poca cosa visto che si tratta di mezzo millimetro in più di diagonale, da 1,9″ a 1,92″. Tuttavia, la cassa è più grande e piatta, dunque c’è più margine nero intorno e si enfatizza questa differenza. Può piacere o no, ma lo schermo è tecnicamente più ampio sulla carta e ancora di più nella percezione. Cosa che Apple chiarisce anche nella comparazione tra i due modelli.
La prossima versione di Apple Watch sarà la decima e, a quanto si dice, si chiamerà Series X e apporterà diverse migliorie anche sul piano estetico. Tra cui l’ingrandimento dello schermo. Per quanto riguarda i prossimi Ultra le indiscrezioni sono più confuse, ma più fonti asseriscono che il modello 3 del 2024 dovrebbe portare lo schermo a 2,1″, mantenendo la cassa da 49mm e riducendo le cornici nere.
L’upgrade più interessante, però, sarà quello dello schermo, poiché nel modello 2024 o, più probabilmente, in quello del 2025, Apple passerà dallo schermo OLED a quello micro-LED. E questo può decisamente confondere, visto che i futuri upgrade per iPad e MacBook puntano al passaggio da mini-LED ad OLED. Quindi, quelle delle tecnologie è migliore?
mini-LED e micro-LED sono molto diversi
L’errore più comune è quello di considerare uguali mini-LED e micro-LED. La prima tecnologia è molto più economica e prevedere delle aree di retroilluminazione piuttosto piccole che possono essere spente per ottenere il nero assoluto. Tuttavia, non si controlla il singolo pixel e si parla di un local dimming che può essere più o meno preciso a seconda della quantità e dimensione delle aree controllabili con la retroilluminazione. Quindi sui dettagli di piccola dimensione e con forte contrasto si può notare una sorta di alone dovuto al fatto che si devono effettivamente illuminare un numero maggiore di pixel di quelli strettamente necessari.
Perché i monitor professionali sono tutti LCD?
L’OLED funziona in modo completamente diverso poiché sono gli stessi punti ad illuminarsi, controllando la luminosità pixel per pixel. Sotto questo aspetto è una tecnologia superiore al mini-LED, visto che il nero sarà assoluto solo e soltanto dove serve, ottenendo un contrasto assoluto e superiore nella resa. Gli OLED non sono però esenti da difetti, in quanto raggiungono più raramente la luminosità dei pannelli LCD/LED, possono soffrire di burn-in (un’ombra che permane quando la stessa immagine si visualizza per molto tempo) e offrono una minore fedeltà dei colori. Non a caso i monitor professionali per la prestampa o fotografia, nonché per il cinema sono sostanzialmente tutti LCD.
micro-LED: il meglio dei due mondi
Arriviamo così al micro-LED che, a differenza del nome simile, è totalmente diverso dal mini-LED. Questi hanno il meglio delle due tecnologie, poiché per ogni pixel c’è un LED microscopico per rosso, verde e blu che si possono illuminare singolarmente. Ogni pixel può essere dunque completamente nero, ottenendo lo stesso nero assoluto degli OLED, ma senza gli svantaggi di questi ultimi e con i pregi degli LCD in termini di robustezza, luminosità massima e fedeltà del colore. In pratica sono pannelli virtualmente perfetti sotto ogni punto di vista, il problema è che risulta molto più complicato produrli e quindi sono decisamente più costosi.
In sostanza, la scala di qualità prevede mini-LED < OLED < micro-LED. Con questi ultimi a rappresentare la migliore evoluzione. Apple ha introdotto per la prima volta gli OLED sugli Apple Watch perché hanno schermi più piccoli, dunque è più facile ottenerne di migliore qualità senza aumentare troppo la spesa. La medesima cosa avverrà presumibilmente con il micro-LED, iniziando dagli Apple Watch Ultra del 2024 o, più realisticamente, da quelli del 2025. Si prevede che il nuovo pannello costerà all’azienda due o tre volte in più rispetto a quello OLED. Nel frattempo gli iPad Pro e i MacBook dovrebbero passare prima all’OLED – superando l’attuale mini-LED – e, infine, anche loro al micro-LED. Questo quando (e se) il costo di schermi ampi con tale tecnologia risulti più abbordabile. Infatti, più è grande il pannello e più è difficile e costosa la produzione dei micro-LED.