Un fatto noto a quasi tutti gli utenti Mac di vecchia data è che alcune cartelle vengono nominate dal Finder diversamente da come sono memorizzate nel file system. In particolare ce ne accorgiamo tutte le volte che proviamo ad eseguire dei comandi avanzati dal Terminale, dove digitiamo Library invece di Libreria, Documents invece di Documenti e via discorrendo.
Se scriviamo ls -l e premiamo invio, possiamo vedere una lista con i veri nomi delle cartelle contenute nella nostra home (che è la posizione predefinita su cui si apre il Terminale a meno di modifiche):
Vista dal Finder, invece, ci appare così:
Come si spiega questa differenza? E come si può piegarla ai propri scopi?
Iniziamo col dire che ogni cosa nel computer non accade per caso ma è regolata in modo chiaro e riconoscibile. In particolare questa traduzione automatica, più giustamente definibile come “localizzazione”, viene eseguita da OS X in base alla lingua di sistema, permettendo ad ogni utente del mondo di avere i nomi delle principali directory della home (o “inizio”) nel proprio idioma.
Lo schema che contiene le traduzioni in italiano lo trovate aprendo il Finder, scegliendo “Vai alla cartella…” (cmd+shift+G) e incollando nel popup che si apre il seguente percorso:
/System/Library/CoreServices/SystemFolderLocalizations/Italian.lproj
Qui dentro c’è il file SystemFolderLocalizations.strings il quale può essere aperto, analizzato e modificato con un editor gratuito come TextWrangler:
In questo modo è possibile, se lo desiderate, personalizzare alcuni di questi nomi liberamente.
Se però provate a creare una nuova cartella sul Mac chiamandola esattamente come indicato in una delle variabili <key> presenti nel file di localizzazione, noterete che non accade nulla e la cartella continuerà a mantenere il nome in inglese. Create ad esempio una “Documents” sulla scrivania e noterete che manterrà il suo nome originale. Se però entrate nel Terminale e creare un file vuoto in quella stessa cartella nominandolo “.localized” improvvisamente si trasformerà in “Documenti” sotto i vostri occhi:
Abbiamo dunque capito tre cose:
- dentro ogni cartella di sistema che nel Finder appare con nome italiano c’è un file .localized, anche se questo è normalmente nascosto (come tutti i file che iniziano con il punto in quanto considerati “di sistema”)
- possiamo modificare le traduzioni agendo sul file della localizzazione (tenendo sempre a mente di maneggiare con cura)
- volendo si possono creare nuove cartelle che sfruttano la localizzazione usando uno dei nomi indicati in SystemFolderLocalizations.strings ed aggiungendo da terminale il .localized