Recensione: Evecase Messenger, borsa fotografica economica dal look gradevole

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Le messenger sono tra le borse più richieste dai fotografi e ve ne sono alcune davvero bellissime, come le Retrospective e Signature di Think Tank, oppure le prestigiose Billingham. Una cosa che accomuna le migliori è il prezzo elevato, al punto che i modelli più ambiti si possono considerare un vero e proprio lusso. C’è da dire che non è facile coniugare la comodità con lo stile e per questo molti sono disposti a pagare un extra sulle borse migliori. Più di una volta mi è stato chiesto di trovare e recensire un modello dal buon design ma dal prezzo contenuto, per questo vi parlo della Messenger di Evecase.

Ho scoperto il marchio cercando altro (una borsa per il MacBook Air 13″) e da lì ho notato la sua produzione destinata al settore fotografico. Il filo conduttore sono i prezzi contenuti, ma si può anche notare un design spiccatamente “ispirato” ai quello dei brand più noti. Di per sé non la considero una bella cosa, tuttavia si ha l’innegabile vantaggio di ottenere un prodotto bello spendendo poco.

La messenger che ho scelto è ideale per le mirrorless, ma può essere utilizzata anche con le reflex non troppo voluminose. Le dimensioni esterne sono di 32 x 19 x 23 cm e all’interno si trova un inserto imbottito rimovibile da 29 x 13 x 20 cm. Questo ha due separatori realizzati molto bene, in quanto belli spessi e posizionabili a piacere lungo tutta l’estensione della borsa.

L’inserto può essere utilizzato separatamente, grazie alla chiusura con cerniera ed il piccolo manico posteriore, così come la borsa si può usare senza. Nella parte posteriore si nota una tasca sottile ma ampia, che non contiene un portatile 13″ ma ospita l’iPad Pro 11″ con cover e tastiera (ci entra proprio a filo).

Nel caso ve lo stiate chiedendo, vi dico subito che la tela color cachi con cui è realizzata appare abbastanza spessa e robusta, ma è un po’ rigida e a toccarla non dà la sensazione di un prodotto premium. Vedendola fa tuttavia un bell’effetto e i dettagli in simil-pelle marrone sono molto gradevoli anche dal vivo. Ovviamente non profumano come il vero cuoio, ma non puzzano neanche di plastica e colla. Le cuciture sono ben fatte e non si vedono sbavature, solo la cinghia in tela è un po’ grossolana. Un primo vero contro è l’assenza di un manico per portarla a mano. Peccato.

Al di sotto dei finti lacci frontali ci sono due clip realizzate ottimamente, poiché hanno una forte attrazione magnetica che rende facile e stabile la chiusura. Aprendola si vedono subito le due tasche frontali, non molto capienti ma sufficienti ad inserire uno smartphone grande, una tracolla e qualche altro accessorio. Qui l’iPhone XS Max l’ho sollevato appositamente per mostrarlo, altrimenti arriva fino in fondo.

Il vano principale può dunque avere una doppia chiusura di sicurezza: quella esterna delle due clip magnetiche e quella interna con la cerniera. Da notare i tre vani porta memorie nella zona alta, nei quali possono entrare anche le batterie se di piccolo taglio (tipo quelle delle Fujifilm).

Nei tre scomparti principali ci si può mettere un po’ di tutto a seconda delle necessità. L’altezza totale interna volendo chiudere tutto a filo e senza sforzo è di 17 cm, ma si può arrivare tranquillamente a 19/20 senza che la borsa appaia sformata all’esterno. L’utilizzo più tipico dei tre vani può essere quello di una fotocamera con obiettivo collegato, un secondo obiettivo più lungo al lato e dell’altra parte una bottiglia d’acqua oppure un piccolo treppiedi come il mio.

Sul retro c’è anche una piccola tasca esterna ma non è sigillata, in quanto si chiude con una piccola striscia di velcro. Per capire le dimensioni, considerate che ci entra al massimo un iPad mini. Attualmente io ho messo dentro la Sony A7 III con l’85mm f/1,8 e il Tamron 28-75mm f/2,8, di fianco al Rollei  Compact Travel Mini M1. Nella tasca interna c’è l’iPad Pro 11″ mentre in quelle due frontali ci sono l’iPhone XS Max e la tracolla Peak design Slide Lite V2 (eccellente). Qualche scheda di memoria nelle apposite taschine e il retro è libero (l’iPad mini l’ho messo giusto per mostrare le dimensioni).

Conclusione

Voto 4/5Dopo aver descritto la Messenger Evecase color cachi, vi do qualche feedback sul suo utilizzo. Non ci sono alcune delle accortezze che si trovano nei prodotti di alta fascia, però non si avvertono carenze di rilievo e la struttura sembra essere davvero robusta, così come l’inserito è ben imbottito. L’attrezzatura sta al sicuro e anche la bontà delle clip calamitate e la cerniera interna contribuiscono a dargli fiducia. Mi piacciono anche molto i piedini rigidi sotto la base, che garantiscono il distacco dalle superfici d’appoggio ed aumentano la sicurezza in caso di urti. In viaggio si avverte l’assenza di un attacco passante per il trolley ma la cosa che più di tutti mi è mancata è una maniglia. In pratica si dovrà sempre portare a spalla o tracolla, ma non è tanto questo il problema. Senza il manico trovo scomodo spostarla, ad esempio quando la devo prendere dal sedile dell’auto. Detto questo, però, i suoi 30€ su Amazon se li merita tutti! Secondo me l’esperienza d’uso è superiore rispetto al prezzo pagato e anche guardandola non credo che appaia così economica. Vi segnalo però che esiste anche un modello più grande con manico che costa solo 34€ (io non l’ho preso perché cercavo qualcosa di così piccolo).

PRO
+ Estetica molto gradevole
+ Piccola eppure spaziosa
+ Pratico inserto rimovibile sigillato
+ Clip di chiusura molto efficaci
+ Tessuto un po’ rustico ma robusto (la borsa mantiene la forma pure da vuota)
+ Qualche pratica tasca per memorie ed accessori
+ Buon prezzo

CONTRO
- Manca il manico!
- Non c’è un attacco per il trolley

DA CONSIDERARE
| I materiali sono sintetici e un po’ ruvidi ma sono in linea con il prezzo e soprattutto non puzzano ed hanno un buon aspetto

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.