Samsung Galaxy S10e: qualità e convenienza in uno smartphone riuscito

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Di recente ho provato il Galaxy S10+ e mi è piaciuto per moltissime cose, ma ce ne sono altre che personalmente non ho apprezzato. Se dovessi ripetere sinteticamente i principali “pro” direi che sono hardware, schermo, fotocamere, opzioni di memoria e funzionalità di ricarica wireless. La cosa interessante è che queste cose sono presenti anche nel più economico Galaxy S10e, che ha pure alcuni vantaggi.

Un grande piccolo

Quest’anno Samsung ha aggiunto un terzo elemento alla sua linea top di gamma, posizionandolo in una fascia più economica rispetto S10 ed S10+. Con un display da 5,8″ e cornici molto sottili, il Galaxy S10e è davvero piccolo e comodo in mano, ma le specifiche tecniche principali sono similissime a quelle del più grande e costoso S10+.

Apple iPhone X vicino al Galaxy S10e: sono quasi identici in termini di dimensioni

C’è lo stesso SoC, la stessa dotazione di antenne, lo schermo è sempre AMOLED e le funzionalità software sono sovrapponibili. A ben guardare ci sono poche rinunce e sono sostanzialmente la terza fotocamera tele, la seconda fotocamera frontale (il cui effettivo risultato su S10+ è comunque trascurabile) e una dotazione inferiore di RAM (nel modello base da 128GB sono 6G invece che 8GB). Cambia anche il sensore per l’impronta digitale, che non è sotto il display ma si trova sul pulsante laterale di accensione, e la batteria scende di capacità, anche se lo schermo più piccolo compensa quasi completamente i risultati in termini di autonomia. Tutto ciò consente un risparmio medio sul mercato di circa 370€.

Ergonomia superiore

Il Galaxy S10e non ha una delle caratteristiche distintive tipiche della linea S, ovvero lo schermo curvo ai lati. Questa piccola differenza incide tanto e positivamente sull’ergonomia, in quanto si riducono drasticamente i tocchi involontari con il palmo della mano. Sempre in ottica di comodità, i 5,8″ sono decisamente più maneggiabili ma la qualità del pannello è sempre eccellente, così come la risoluzione FHD+.

Inoltre l’esperienza di visione è molto gratificante per via dello schermo con bordi sottili e senza notch. C’è solo un foro circolare per la fotocamera frontale in alto a destra, che è molto meno invasivo di quello doppio su S10+.

Autenticazione tradizionale ma più veloce

Il sensore ultrasonico per l’impronta digitale in S10 non mi ha impressionato più di tanto. Sicuramente sta migliorando con gli aggiornamenti software e la strada per il futuro sarà quella, tuttavia non sempre si tocca l’area giusta al primo colpo in assenza di segnalazioni visive e tattili, quindi bisogna essere un po’ più attenti e precisi nell’uso.

Nel Galaxy S10e il sensore è di tipo tradizionale e si trova nel pulsante laterale di accensione. La sua risposta è fulminea e non sbaglia un colpo, tuttavia l’hanno posizionato troppo in alto secondo me. Impugnando lo smartphone con la mano destra il pollice ci arriva, ma personalmente uso di più la sinistra e raggiungere quel punto con l’indice è difficoltoso. Cinque millimetri più in basso lo avrebbero reso perfetto.

Anche qui c’è la possibilità di usare il riconoscimento del volto e anche in questo caso si può aggirare con una foto, dunque non è consigliabile per chi voglia mantenere la sicurezza dello sblocco.

Ricarica Qi a doppio senso

Una delle caratteristiche più sfiziose dei nuovi S10 si chiama Wireless PowerShare e consiste nella possibilità di utilizzare il dorso dello smartphone per caricare altri dispositivi Qi. La stessa opzione è presente anche nel piccolo S10e e, anche se dispone di una batteria inferiore, l’effettiva utilità è la stessa. Intendo dire che non è una funzione che si userà continuativamente e quasi mai per altri smartphone, tuttavia è comodissima da avere se si possiedono anche i Galaxy Buds (su cui seguirà un approfondimento). Mentre siamo in mobilità ci possiamo infatti accorgere di avere poca carica negli auricolari ed è comodissimo poter usare una piccola parte della batteria dello smartphone per alimentarli, volendo anche solo il case mentre li stiamo ancora usando.

Vantaggi condivisi

Sono stato molto sintetico ed era nei miei intenti esserlo, ma vorrei ribadire brevemente alcuni altri “pro” condivisi da S10e, S10 ed S10+. Sul campo SoC e RAM nulla da dire, la dotazione soddisfa e si va veloci. Per lo storage apprezzo moltissimo sia la dotazione di base di 128GB che la possibilità di espanderli con una microSD. Inoltre sulla porta USB-C si possono inserire memorie di ogni tipo e leggerne nativamente i contenuti.

Per le fotocamere io adoro quella ultra-wide: mentre la tele equivale ad un crop di qualità leggermente superiore (e solo in alcuni casi) della fotocamera principale, quella super-grandangolare offre una visuale completamente diversa, comoda negli spazi chiusi come all’aperto, e soprattutto stimolante per realizzare immagini più originali e di maggiore impatto.

Sottolineo anche l’ottimo schermo con singolo “foro” e applaudo alla presenza del jack da 3,5mm, anche se ormai andrà a scomparire definitivamente e dovunque entro il 2020.

Qualche contro in meno

Con S10+ avevo messo nei lati negativi sia il sistema di autenticazione che l’ergonomia, entrambe cose per le quali S10e si comporta meglio, secondo me. Il sensore sul pulsante non è posizionato perfettamente me è più veloce e facile da individuare, anche senza guardare; lo schermo piatto è molto più comodo e genera meno tocchi involontari; inoltre è più piccolo e maneggevole.

Continuo a non amare alcune implementazioni software della One UI, comprese le false gesture che in realtà attivano i tradizionali tasti di navigazione. Anche il Redmi Note 7 (recensione) ha delle gesture migliori. Rimane pure il discorso svalutazione, ma in questo caso è più contenuto dato che incide percentualmente sul prezzo di vendita, che è inferiore rispetto gli altri S10.

Perché S10e?

Quasi quasi cambio la domanda in: perché S10 o S10+? In effetti trovo interessanti i modelli più grandi quasi esclusivamente per lo schermo. Non dico che non abbiano cose in più, ma nella maggior parte dei casi si tratta di elementi secondari o futili. C’è un punto ben preciso oltre il quale ogni Euro in più speso nell’acquisto dello smartphone ci ripaga in misura sempre minore, e io credo che sia rappresentato proprio dal Galaxy S10e.

Comodo l’Ambient Display per tenere d’occhio le novità e l’ora

Al di sotto di questo non è facile avere la stessa completezza, includendo ogni sorta di dotazione – dalle fotocamere “serie” all’impermeabilità, passando per la ricarica wireless a doppio senso, NFC ed altro – ma al di sopra si spende di più per avere via via sempre di meno. Per cui se non si ha necessità di un display più grande, il Galaxy S10e è forse il migliore della famiglia nel rapporto qualità/prezzo, nonché il mio preferito.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.