Apple rinvia a data da destinarsi le nuove misure a protezione dei minori

Molte cose nascono sotto buoni auspici, ma non tutte riescono davvero a dimostrarli sul campo. E quando ti ritrovi a spiegare più volte un’idea, per quanto parta da intenzioni positive, vuol dire che ha degli sbagli dal principio. Le misure annunciate da Apple poco meno di un mese fa per la protezione dei minori sono state accolte nel modo esattamente opposto di come si aspettavano Cook e soci, con critiche e scetticismo tanto tra gli utenti comuni quanto soprattutto tra gli addetti ai lavori nonché la stampa, sia del mondo Apple sia al di fuori. Nei giorni successivi la mela ha provato a chiarire la sua posizione, a più riprese, anche con un’intervista di Craig Federighi al WSJ in cui sono stati forniti ulteriori dettagli (ad esempio il numero minimo di 30 corrispondenze tra gli hash delle immagini e quelli nei database degli enti governativi, per far scattare le verifiche potenzialmente volte al coinvolgimento della polizia). Sforzi ritenuti da tanti insufficienti a far scomparire le ombre attorno all’iniziativa. Si arriva così ad oggi, con una mezza resa da parte di Apple.

In un breve comunicato fornito a varie testate, tra cui 9to5Mac, il colosso di Cupertino annuncia il rinvio delle funzionalità a seguito del feedback ricevuto globalmente. Apple non intende abbandonare l’iniziativa, almeno in base a quanto sostiene – nei prossimi mesi raccoglierà opinioni e suggerimenti al fine di migliorare il sistema prima della messa in funzione. Rimandate praticamente sine die, tanto che da più parti si è maturata la sensazione che non verrà in realtà mai riproposta. La storia di Apple indica tuttavia che solo in rari casi, dove non ha altra scelta, è disposta ad alzare bandiera bianca (com’è avvenuto per la AirPower o recentemente per il maldigerito redesign di Safari) e probabilmente questo non rientrerà nel ristretto club. Anzi, più che una mezza resa come scritto sopra è verosimile parlare di ritirata strategica. Le intenzioni di fondo erano e restano lodevoli, il che pone solide basi per ricostruire una versione più “soft” dell’iniziativa, dove Apple saprà dare effettivamente il suo contributo a combattere i crimini contro i minori evitando di essere percepita come investigatrice privata improvvisata.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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