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Già con l’arrivo della prima porta Thunderbolt abbiamo iniziato ad usare hub e docking station per aumentare la quantità di porte a disposizione sui nostri Mac. La connessione al tempo condivideva la forma della mini DisplayPort ed è stato così anche per la seconda generazione. Con la Thunderbolt 2 si sono visti i primi dock davvero validi, ma l’utilizzo rimaneva opzionale che le porte standard erano rimaste. Le cose sono cambiate con la Thunderbolt 3 e con il passaggio al connettore USB-C, perché Apple ha deciso di abbandonare le vecchie porte. In un mondo ancora pieno di USB-A, HDMI e DisplayPort, tutti siamo stati costretti ad acquistare almeno degli adattatori.
La Thunderbolt 4 è stata un ottimo passo avanti in termini di compatibilità, andando ad uniformarsi con la USB-C 4 per molti aspetti, ma mantenendo retro-compatibilità con la Thunderbolt 3. Una novità importante è che i dock T3 potevano distribuire i 40GB totali, i 100W di alimentazione e le uscite video, offrendo una singola T3 in uscita, sfruttabile per creare una catena nota come daisy chain. Con la T4, invece, da una singola porta se ne possono ottenere fino a 3 in cascata, cosa che ne aumenta moltissimo la flessibilità. Lo abbiamo visto ad esempio nella Caldigit TS4, senza dubbio la migliore docking station del mercato in quanto a completezza, con 18 porte utili tra audio, video, rete, USB, ecc.. ma se non ci servissero tutte queste cose?
Il Sonnettech Echo 5 è un hub Thunderbolt 4 che si concentra su ciò che riesce meglio agli hub, ovvero la moltiplicazione delle porte. È una piccola scatoletta di 12 x 7 cm, con uno spessore di 2 cm, costruita in modo robusto e rivestita da un unico blocco di metallo.
Nella zona frontale si trova a sinistra la porta T4 input, ovvero quella dove si collega il computer host. Al centro c’è una USB-A 3.2 da 10Gbps con ricarica (1,5A) e a destra due LED che segnalano l’accensione dell’hub (verde) e il link al computer (blu).
La porta T4 input fornisce fino a 85W al dispositivo connesso, quindi se si collega un portatile lo mantiene carico. Tuttavia l’hub ha un pratico pulsante di spegnimento sul retro, quindi potete virtualmente “staccare la spina” quando non serve.
Sempre sul retro si nota a sinistra la porta di alimentazione del dispositivo, necessaria affinché lo stesso possa erogare energia al computer host e fornire la corrente necessaria anche alle tre T4 in cascata che si vedono sulla sua destra.
Di base il SonnetTech Echo 5 è tutto qui: come dichiara il suo nome, è un hub Thunderbolt 4 con 5 porte totali. Ciò che lo caratterizza, a parte l’ottima qualità costruttiva ed affidabilità del marchio, è proprio il fatto di offrire molte porte aggiuntive da una singola Thunderbolt 4. Tuttavia il prodotto è anche compatibile con Thunderbolt 3, solo che in quel caso le porte in uscita saranno diversamente gestibili.
Facciamo qualche esempio per capire meglio
Se il computer host è un Mac Intel o Apple Silicon con M1 Pro/Max/Ultra, o ancora un PC Windows, sia che abbia Thunderbolt 3 che 4 si possono connettere due monitor fino al 4K 60Hz (direttamente se sono USB-C o con adattatori su DP o HDMI) ed avere sulla terza porta un disco o un adattatore da USB-C a Ethernet. Ovviamente anche al posto dei monitor si possono collegare unità dati se lo si preferisce.
Se il computer host è un Mac M1/M2, M1 Pro, Max, Ultra, si può collegare fino ad un monitor 6K 60Hz, due monitor 4K, e vari adattatori o storage nelle porte residue.
Se il computer host è un Mac Intel con Thunderbolt 3, i monitor supportati arrivano fino ad un doppio 5K e rimane la possibilità di usare anche un adattatore ethernet nella porta residua.
Se il computer host è un Mac M1 Pro/Max/Ultra sono gestibili fino a due monitor 6K 60Hz, ma tutte le porte possono gestire indistintamente dati o adattatori di vario genere.
Usandolo con iPad Pro M1 ed M2, la porta Thunderbolt dà la possibilità di gestire un monitor fino al 6K 60Hz, dischi alimentati e adattatori ethernet.
Conclusione
A prescindere dalle potenzialità del dispositivo, che dicevo funziona anche su iPad Pro, il reale ambito di utilizzo è sicuramente quello delle scrivanie dei professionisti, dove le periferiche con alta richiesta di banda si sprecano. Penso ad esempio a dischi PCIe, Lettori CFexpress o CFast, DAS in RAID, Monitor con risoluzione superiore al 4K, ecc… in questi casi una docking station come la già menzionata Caldigit TS4 possono essere utili, ma lì si perdono 2 delle 4 Thunderbolt 4 che si vedono qui perché sono già splittate in porte USB-C, USB-A, ethernet, video e audio. Inoltre si paga di più per avere tutte quelle cose. Il Sonnettech Echo 5, invece, ci dà solo l’hub secco di porte Thunderbolt 4 nel massimo numero disponibile e saremo noi a scegliere come utilizzarle.
Il prodotto è in vendita a circa 200€ sul sito MacShop che ringrazio per il sample utilizzato nella recensione e per il codice sconto SAGGIAMENTE02
che potrete utilizzare per acquistarlo con 20€ di sconto.
PRO
Robusto e compatto
Sfrutta pienamente la banda con 3 porte Thunderbolt 4 in cascata
Ha una pratica USB-A sul frontale
Utile il pulsante di accensione/spegnimento
Ricarica il computer connesso fino a 85W
CONTRO
Avrei preferito la porta IN sul retro e sul fronte USB4/Thunderbolt + USB-A 3.2
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