Uno sguardo alla nuova Fujifilm X-S20: video anteprima

Qualche giorno fa ho partecipato alla presentazione ufficiale della nuova Fujifilm X-S20 a Milano. Insieme alle positive impressioni sulla fotocamera mi son portato a casa anche l’ennesima influenza di stagione e, per questo, ho posticipato l’uscita del mio articolo. La prima X-S10 ha rotto un po’ gli schermi di casa Fuji, presentandosi con una struttura e dei controlli più vicini a quelli di una fotocamera contemporanea. Non era chiaramente indirizzata agli amanti del brand, quelli per cui l’approccio simil-analogico ha rappresentato negli anni uno dei punti di forza delle fotocamere Fujifilm, ma ha consentito di allargare il bacino di potenziali clienti. Al di fuori dei gusti personali, la X-S10 è certamente più amichevole per un neofita pur non perdendo in qualità generali. Difatti, Fujifilm ha scelto di utilizzare al suo interno un sensore X-Trans, cosa che la lega fortemente al DNA dell’azienda. Nel realizzare la seconda generazione c’erano poche cose da migliorare ed una, in particolare, sono stato contento di vederla: la batteria.

La struttura della Fujifilm X-S20 è fedele a quella della prima generazione, con mirino centrale, display completamente articolato e dimensioni contenute. Contenute, ma non troppo, aggiungerei, perché ha questa caratteristica impugnatura bella pronunciata, maggiore di quella che troviamo nella serie X-T. In effetti, assomiglia un po’ ad una X-H2 rimpicciolita: maneggevole pur con una presa bella salda. Il mignolo raramente poggia per intero, vista l’altezza limitata, ma è particolarmente piacevole in mano. La struttura in lega di magnesio regala una buona sensazione di robustezza pur essendo leggera, ma rimane non tropicalizzata.

Mi sarebbe piaciuto vedere un ingrandimento del mirino, che è un valido pannello OLED da 2,36 Mpunti ma piuttosto piccolo (0,62x con equivalenza full-frame secondo la scheda tecnica). Cresce anche la risoluzione del display, sempre da 3″ ma ora con 1,84 Mpunti invece che 1,04. Da questo punto di vista Fujifilm aveva fatto decisamente meglio con la X-T200 e il suo schermo da 3,5″ 2,78 Mpunti.

La disposizione dei controlli è identica alla precedente, con alcune piccolissime differenze. L’unica che ho trovato, in realtà, è l’aggiunta della posizione Vlog nella rotella dei modi di scatto. Questa attiva una interfaccia semplificata per il video con una serie di pulsantoni touch a schermo per le funzioni primarie, tra cui la stabilizzazione, un timer per la cattura e la modalità di presentazione prodotto che agisce un po’ come l’omonima su Sony, con AF sul volto che si sposta solo in caso si mostri un oggetto più vicino alla camera.

Fujifilm X-S20 + XF8mm F3.5 – Foto in JPG non elaborate

Andando al cuore della X-S20, Fujifilm ha mantenuto lo stesso sensore X-Trans da 26MP di prima, un APS-C con tecnologia BSI CMOS. La qualità fotografica è di base la stessa della X-S10 (o X-T4), ma il nuovo X-Processor 5 (già visto in altri modelli come X-T5) garantisce performance migliorate a tutto tondo.

Migliora ad esempio l’AF, non tanto per i punti di messa a fuoco – che rimangono 425 essendo posizionati sul medesimo sensore – ma per il motore più moderno che sfrutta il deep learning con inseguimento di persone, animali, uccelli, automobili, moto, bici, aeroplani, treni, insetti e droni.

Fujifilm X-S20 + XF8mm F3.5 – Foto in JPG non elaborate

Anche la stabilizzazione sul sensore cresce nell’efficienza, con 7 stop di compensazione calcolati secondo lo standard CIPA con l’uso dell’obiettivo XF35mm F1.4R. Inoltre, la X-S20 è la prima Fujifilm in cui si trovano impostazioni aggiuntive e di personalizzazione per l’IBIS. Io l’ho provata per lo più con il nuovo XF8mmF3.5 R WR ed essendo un grandangolo molto estremo (da 12mm equivalenti) rimane l’effetto bolla agli angoli, ma dal 35mm in su il vantaggio è evidente.

Uno dei settori in cui si vede maggiormente l’apporto del nuovo processore è quello video, dove Fujifilm ha lavorato davvero bene. Innanzitutto abbiamo la possibilità di registrare fino a 6.2K a 24/25/30fps in open gate, ovvero utilizzando l’intera area del sensore in formato 3:2. Questo genere di cattura consente di avere più area in altezza rispetto ai tradizionali 16:9, cosa utilissima sia per riquadrare in post che per eventuali video verticali ricavabili dalla stessa inquadratura.

Altro aspetto importantissimo è che abbiamo il 4K DCI o UHD a 50/60fps senza crop, nonché il FullHD fino a 200/240fps, tutto senza limiti di tempo. La scelta è molto flessibile dal menu, ci sono bitrate fino a 360Mpbs e il 4:2:2 a 10bit in base alla codifica e la compressione scelta.

Questo è uno degli aspetti che ho potuto provare meglio e vi dico che solo dopo 30 minuti la camera ha mostrato un alert per eccessiva temperatura. A quel punto ho attivato l’opzione per continuare a registrare e ha ripreso per un’altra ora. Alla fine si è spenta ma per un altro motivo: l’esaurimento della batteria. Considerate che la stavo usando già da diverso tempo facendo foto e che con una batteria nuova ha ripreso subito a registrare senza fare una piega.

Qui ci sono due cose fondamentali da notare. La prima è proprio la nuova batteria, che ora è la stessa NP-W235 delle top di gamma di casa Fujifilm e garantisce un’autonomia ottima degna di questo prodotto, superando uno dei limiti della X-S10. Si tratta di superare tranquillamente i 700 scatti o 1h e 30m di video continuo.

La seconda è che aprendo il display si noteranno due attacchi per l’opzionale ventola FAN-001 già vista su X-H2/H2s, la quale consente di mantenere più fresco il sensore durante registrazioni prolungate. Da quel che ho potuto vedere, se la cava benissimo anche senza, ma per l’uso continuo nel video può essere una saggia decisione quella di non surriscaldare continuamente il sensore, anche se la macchina non si spegne.

Tra le connessioni abbiamo la microHDMI, sempre un pò spiacevole ma tant’è, la USB-C che funge anche da ricarica e l’ingresso audio da 3,5mm. Una novità importante e anche intelligente, è che Fujifilm ha sfruttato uno spazio vuoto sulla destra della fotocamera per aggiungere l’uscita cuffie.

Una volta messe tutte queste succose novità sul piatto della bilancia, è facile prevedere l’innalzamento del prezzo della Fujifilm X-S20. Possiamo tuttavia vedere che la maggior parte delle aggiunte di rilievo siano nel settore video, per questo la precedente X-S10 rimane un acquisto validissimo oltre che più economico per chi è interessato principalmente alle foto. Se torniamo al video, però, con il suo prezzo di listino di 1429€, la Fujifilm X-S20 è tra le mirrorless più interessanti e credo la più economica con il 6.2K Open Gate. Senza contare l’assenza di crop sul 4K e l’assenza di limiti di tempo.

Diciamo che questa nuova generazione ha cambiato un po’ il suo target, presentandosi come una delle migliori soluzioni per chi fa video anche professionalmente. Soprattutto per chi ha un canale YouTube. Non a caso è anche compatibile con l’impugnatura/treppiede Fujifilm TG-BT1 ed è stato potenziato il settore connettività wireless con la nuova XApp per il controllo remoto.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.