L’Apple Vision Pro non è ancora uscito, ma ha già creato diversi grattacapi a chi si considerava leader nei settori della realtà virtuale e aumentata. Anche se l’azienda di Cupertino ha puntato ad un segmento di prezzo più alto rispetto a quello occupato da Meta/Oculus, l’enorme divario tecnologico fa sembrare il prodotto di Zuckerberg una sorta di visore giocattolo.
Apple ha fatto le sue classiche scelte divisive, puntando al massimo della tecnologia e dell’ingegnerizzazione attualmente possibile, mentre il Meta Quest Pro è rimasto un prodotto decisamente più tradizionale per la costruzione, la tipologia di input e la qualità dell’output, contenendo il prezzo d’acquisto a $999 (1199€ in Italia). Senza considerare l’imminente Meta Quest 3 che arriverà in autunno al prezzo di 569,99€.
Il segmento che Apple andrà a costituire con il Vision Pro sarà ovviamente più remunerativo e consentirà di esplorare un diverso uso dei visori, sia in termini di interazione che di esperienza d’uso. Meta ha finora difeso le proprie scelte con la dichiarata volontà di rendere questi prodotti accessibili ad un maggior numero di persone, ma l’impressione è che sia stata semplicemente spiazzata dalle qualità del Vision Pro, passando improvvisamente allo stato di inseguitrice.
Secondo un report apparso su UploadVR, l’azienda cercherà di recuperare terreno nel corso del 2024 grazie ad una partnership stretta con LG. Da quest’ultima non dipenderanno solo i futuri display – che dovranno competere con quelli micro-OLED di Sony usati nei Vision Pro – ma anche la fornitura delle batterie, del comparto audio e di altri componenti. Si tratterà, dunque, di una profonda collaborazione nata con l’obiettivo di arrivare sul mercato nel 2025 con un prodotto di alta fascia, presumibilmente da circa $2000, che si proporrà come Vision Pro Killer. Non deve sembrare troppo strano che si pensi in questi termini quando ancora il visore Apple non è effettivamente in circolazione. Il passato ci ha insegnato che chi ha fatto l’errore di attendere e prendere sotto gamba l’ingresso dell’azienda di Cupertino nel proprio settore, ha finito per ritrovarsi gambe all’aria in pochi cicli fiscali.