Apple Watch 9: maturità o inutilità?

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Insieme agli iPhone 15, Apple ha aggiornato anche la linea dei suoi Watch. E quest’anno, ancor di più che in passato, sembra che le novità siano davvero poche. Tutti i rumor sostengono che sarà il modello 10 (o X) ad apportare dei cambiamenti di rilievo sulla linea, forse i più importanti visti finora. L’Apple Watch 9 appare, dunque, come un modello di transizione; o, per meglio dire, il capolinea di una lunga sfilza di prodotti sempre piuttosto uguali a sé stessi.

Quello che trovo peculiare è la risposta di molti utenti, che da una parte si dicono delusi dal minimo upgrade e dall’altra lamentano il fatto che Apple proponga continuamente nuovi modelli. Come se avessero tutta l’intenzione, per lo meno teorica, di acquistarne uno nuovo se la loro sete di novità fosse soddisfatta. E dicono: se fosse davvero attenta all’ambiente non farebbe uscire un aggiornamento ogni anno senza inserire novità di rilievo. Ma non sarebbe forse così che l’azienda incentiverebbe il consumismo frenetico? Insomma, sembra proprio che ci si voglia lamentare a priori, senza capire ciò che effettivamente succede nella lineup di questo prodotto.

È vero, l’Apple Watch è cambiato poco di generazione in generazione, al punto che dopo 9 versioni sono stati solo tre i design proposti: il primo con casse da 38/42mm, il secondo 40/44mm, il terzo 41/45mm. Con la versione 9 siamo alla terza iterazione che usa le casse 41/45mm, che comunque differiscono relativamente poco dalle precedenti e che risalgono alla serie 4 del 2019. Ma qual è il punto del discorso? Se cambiano poco è evidente che l’azienda non istiga affatto al frenetico upgrade anno su anno, spingendo al contrario gli utenti a mantenere con soddisfazione anche modelli più vecchi. Al contempo offre delle novità, per quanto piccole, a chi voglia acquistare la versione più recente.

A conti fatti, l’Apple Watch viene trattato nel modo più bilanciato possibile, essendo un po’ più completo e interessante ogni anno senza svilire i vecchi modelli. Prova ne è il fatto che l’ultimo watchOS 10 si può installare addirittura su quelli di quarta generazione risalenti al 2018, ovvero 5 anni fa. Per essere un accessorio, bisogna ammettere che il supporto è eccellente. Anche perché questa versione cambia diverse cose nell’esperienza d’uso, spostando alcuni controlli in modo più intelligente ed introducendo una nuova pagina primaria interattiva a cui si accede scorrendo verso l’alto oppure ruotando la Digital Crown.

L’altra funzione interessante è quella della gesture del doppio tocco, cosa che però troviamo solo sugli ultimi Apple Watch 9 ed Apple Watch Ultra 2. Questa ci fa eseguire molteplici azioni, come entrare nella schermata principale, rispondere ad una chiamata, disattivare una sveglia… tutto facendo semplicemente toccare due volte pollice ed indice della mano su cui indossiamo l’Apple Watch.

Una funzione simile era ed è già presente in accessibilità sui modelli precedenti, tuttavia presentava un livello di precisione bassissimo, nel senso che era difficile farla “scattare”. Al tempo stesso non aveva nemmeno la metà delle funzioni del nuovo doppio tocco. Quest’ultima parte si poteva implementare via software, ma l’affidabilità del riconoscimento si basa sui sensori e sulla capacità di elaborare le informazioni raccolte. Per questo motivo – almeno a detta di Apple – serve necessariamente il SiP S9 dei nuovi modelli per farla funzionare in modo efficace. E bisogna dire che, dopo qualche minuto per capire la necessaria entità del tocco, si riesce quasi sempre a far partire il comando, cosa che rende l’esperienza piacevole oltre che utile.

Altra novità è il chip Ultrawide Band 2, la cui funzione è quella di aumentare la precisione e il raggio d’azione per la localizzazione dell’Apple Watch con “trova il mio dispositivo” e per localizzarne altri su una distanza fino a 3 volte superiore. Personalmente non ho riscontrato una differenza così marcata, ma è sempre un passo avanti.

La cosa che ho notato più di tutti è l’incremento della luminosità, che raddoppia salendo a 2000 nit. Vi assicuro che la visualizzazione di giorno è davvero eccellente, anche quando ci troviamo sotto forte illuminazione diretta.

Infine, bisogna segnalare che i prezzi italiani sono scesi, con -50€ sulle versioni base, -60€ su quelle intermedie e -100€ su quelle più ricche:

  • Apple Watch Series 9: 41mm Sport 459€ (-50€)
  • Apple Watch Series 9: 41mm Sport Cellular 579€ (-50€)
  • Apple Watch Series 9: 45mm Sport 489€ (-60€)
  • Apple Watch Series 9: 45mm Sport Cellular 609€ (-60€)
  • Apple Watch Series 9: 41mm Acciaio Cellular 809€ (-100€)
  • Apple Watch Series 9: 45mm Acciaio Cellular 859€ (-100€)

La questione è: bastano queste cose per spingere all’upgrade dal modello precedente? Assolutamente no e non è questo che vuole Apple. Se volete comprare un nuovo modello ogni anno siete voi ad avere un problema ed un impatto negativo sull’ambiente oltre che per le vostre tasche. Ciò non significa che Apple debba smettere di apportare novità, per quanto contenute, perché chi deve comprare il suo primo Apple Watch o vuole cambiarlo avendone uno di 5 o 6 anni prima, ha comunque modo di ottenere quel qualcosa in più che l’avanzamento tecnologico riesce ad offrire.

A mio avviso, l’unico problema che continua ad avere l’Apple Watch è la durata della batteria. È chiaro che rispetto a modelli meno tecnologici, operativamente più lenti, con meno funzionalità pro-attive (come la predizione automatica di un’attività sportiva se vi dimenticate di avviarla manualmente) l’Apple Watch consumerà sempre di più, ma il fatto che duri 1 giorno (o al massimo 1 giorno e mezzo se non attivate la linea cellulare e tenete disattivato l’always-on), lo rende comunque scomodo per identificare il giusto momento di ricarica. Specie se volete usare l’ottimo monitoraggio del sonno, di cui non riesco ormai a fare a meno.

Conclusione

Complessivamente l’Apple Watch 9 è un po’ noioso con la prospettiva di quelli subito precedenti, ma rimane un ottimo pezzo di tecnologia e soprattutto un dispositivo indossabile, che, come tale, viene usato spesso anche solo per le sue doti estetiche (apprezzate da molti). Tuttavia non è un upgrade inutile, anche se si mantiene nel solco dei precedenti. Anzi, molto spesso Apple ha cambiato nome al system-in-package (SiP) senza in realtà migliorarne le prestazioni, cosa che ha fatto questa volta. Considerando che, con molta probabilità, il modello del 2024 apporterà un cambio di design, questo potrebbe invecchiare in fretta; ed è una cosa da tenere in conto. Ma è anche la versione che porta all’apice della sua maturità l’attuale linea inaugurata dalla serie 7.

Forse lApple Watch 9 è entrambe le cose: inutile in quando ad aggiornamento anno su anno, ma maturo per quel che è stata la storia del prodotto fino a questo momento.

PRO
PRO Utile funzione del doppio tocco
PRO Schermo il doppio più luminoso sotto luce diretta
PRO Prestazioni leggermente migliori
PRO Chip Ultrawide Band 2 per localizzazioni più precise
PRO Le solite ottime funzioni per la salute e la sicurezza
PRO Capisce sempre se inizi una attività e te lo segnala lui stesso
PRO Prezzo italiano ribassato

CONTRO
CONTRO Poche novità di rilievo
CONTRO La batteria dura sempre troppo poco

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.