Se settembre è il mese di Apple per quanto riguarda le sue principali novità hardware, ottobre è il mese di Google. Siamo infatti nel periodo dell’anno in cui arrivano i nuovi Pixel top di gamma (la serie “a” più a favore di budget è riservata per la primavera). Oggi, appunto, gli smartphone di Google arrivano alla loro ottava generazione, e non sono da soli.

Il Pixel 8 e Pixel 8 Pro sono pronti non solo a competere con gli ultimi iPhone (anche e soprattutto su un particolare – ci torneremo a breve), ma ancor più coi pesi massimi del mondo Android, ovvero le serie Samsung Galaxy S e Xiaomi Mi. A livello estetico, il family feeling coi predecessori viene mantenuto, inclusa la “barra fotografica” posteriore dove alloggiano tutti i sensori; rispetto al recente passato, tuttavia, si nota la maggiore rotondità nelle forme, agevolando la comoda presa nell’uso. Per quel che concerne i materiali, troviamo una scocca posteriore in vetro ed una cornice in alluminio. La prima differenza la troviamo negli schermi: il Pixel 8 dispone di un pannello OLED HDR10 DCI-P3 da 6,2″ con risoluzione FHD+ 1080×2400, che salgono rispettivamente a 6,8″ e 1344×2992 sul Pixel 8 Pro. In entrambi il display arriva sino a 120 Hz, tuttavia solo il Pro è in grado di variare in un range che può scendere al singolo Hz (il modello normale veleggia tra 60 e 120). Ultimo fattore divergente la luminosità massima, 2000 contro 2400 nits.

Al cuore di entrambi i dispositivi troviamo il SoC semi-proprietario (“semi” perché una mano, anche e soprattutto a livello produttivo, arriva da Samsung) Tensor G3. La configurazione di questo chip è piuttosto particolare, avendo nove core (uno a massime prestazioni, 4 intermedi e 4 votati all’efficienza energetica; all’occorrenza tutti in grado di operare insieme), ma più che sulla potenza bruta Google confida nelle capacità della sua TPU, Tensor Processing Unit, per tutto ciò che concerne l’intelligenza artificiale eseguita direttamente sui Pixel. E ce ne sono di funzionalità, soprattutto multimediali, che mettono a lavoro questa unità speciale, viste le numerose novità. Fanno il loro debutto infatti:

  • Best Take, che da più foto simili è in grado di ottenerne una singola dai risultati auspicabilmente ideali
  • Magic Editor, che potenzia gli strumenti di modifica attraverso l’uso dell’AI generativa per creare immagini finali realistiche ad alto impatto
  • Audio Magic Eraser, che elimina automaticamente dai filmati i suoni indesiderati (raffiche di vento in sottofondo, chiacchiericcio, ecc.)
  • Video Boost, che funziona in combinata coi data center Google per potenziare sensibilmente l’ottimizzazione automatica dei video registrati

Altre chicche destinate a mettere alla prova la TPU sono Summarize, che permette di generare riassunti da pagine web; la lettura e traduzione dei contenuti online in tempo reale; il migliorato riconoscimento vocale che individua le pause o le vocalizzazioni durante l’uso dell’assistente (presto potenziato con l’AI Bard) o della dettatura; il rifinito screening delle chiamate in ingresso che promette di distinguere ancor più chiaramente le telefonate spam da quelle importanti.

Abbiamo citato sopra le novità fotografiche intelligenti, guardiamo all’hardware con cui fanno coppia. La fotocamera posteriore principale è la stessa per entrambi i modelli, 50 Megapixel con apertura f/1,68 ed in grado di generare tramite crop immagini a 2x con una qualità simile a quella ottenibile tramite un convenzionale zoom ottico. La cattura video avviene in 4K fino a 60 fps. Il resto del comparto fotografico torna invece a creare distinzioni tra i modelli: l’ultra-grandangolare guadagna su tutti e due l’autofocus, utile soprattutto per gli scatti macro, ma solo il Pro raggiunge quota 48 Megapixel, con l’8 normale che si accontenta di 12. Esclusiva integrale del modello maggiore è il teleobiettivo da 48 MP, con zoom 5x. Sfruttando il Tensor G3, Google promette di poter ottenere ingrandimenti sino a 10x con dettagli vicini allo zoom ottico; il massimo raggiungibile (ma chiaramente con risultati meno roboanti) è 30x. La fotocamera anteriore è su entrambi da 10,5 Megapixel e dotata di autofocus. Un’altra peculiarità del Pro è la presenza di un sensore di temperatura, utilizzabile per rilevare quella ambientale, di oggetti e presto anche degli esseri viventi.

Sul fronte della sicurezza, i due Pixel 8 adoperano l’impronta digitale sotto lo schermo come metodo principale di sblocco biometrico, tuttavia Big G sostiene che il suo nuovo chip Titan M2 garantisce un riconoscimento facciale affidabile e sicuro anche senza l’hardware dedicato presente nei rivali Apple. A prova di ciò, anche con la fotocamera anteriore diventa ora possibile effettuare pagamenti online ed accedere alle app bancarie. Tornando di nuovo a parlare di elementi diversi tra i modelli presentati, per quel che concerne le memorie troviamo 8 GB nel Pixel 8 liscio e 12 nel Pro, mentre l’archiviazione prevede tagli da 128 e 256 GB, con un ulteriore step a 512 destinato al solo modello maggiore. 4500 contro 5000 mAh le batterie, con supporto alla ricarica wireless Qi e a quella rapida tramite USB-C fino a 30 W.

In comune è invece l’impressionante supporto software promesso: si inizia da Android 14, che oggi arriva pure sui precedenti Pixel (da 4a 5G in poi), e si arriverà ad Android 21 ad ottobre 2030. Non è uno scherzo, 7 anni interi di aggiornamenti, che non comprendono solo le nuove versioni del robottino verde così come le patch mensili di sicurezza ma anche e soprattutto i periodici Pixel Feature Drop, i quali portano svariate novità spesso esclusive per gli smartphone Google, almeno per un certo periodo.

Tre le tonalità in cui i nuovi Pixel sono disponibili: nero ossidiana, grigio creta ed azzurro cielo. Le vendite inizieranno dal 12 ottobre, anche in Italia, coi preordini già partiti su vari canali tra cui Amazon (qui i link a Pixel 8 e Pixel 8 Pro). Si parte rispettivamente da 799€ e 1099€, con una promozione aggiuntiva per gli acquirenti del Pro, che include in omaggio i nuovi auricolari Buds Pro, di cui a breve parleremo.

Con l’occasione fa il debutto italiano anche il Pixel Watch, nella sua seconda generazione (la prima non si era vista dalle nostre parti). Il Pixel Watch 2 presenta una scocca interamente in alluminio riciclato, del 10% più leggera del predecessore. Ulteriori migliorie si trovano sotto la scocca, con un processore Qualcomm quad-core che promette un’autonomia continuativa fino a 24 ore anche con lo schermo AMOLED sempre attivo. Il sensore dedicato al battito cardiaco è stato riprogettato per garantire una maggiore precisione, con l’ausilio di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale. Una new entry è invece il sensore di temperatura, utilizzato soprattutto per il monitoraggio del sonno ma capace pure di suggerire possibili malanni dalle variazioni rilevate. Dal mondo Fitbit, azienda ormai da qualche anno nella famiglia Google, arrivano le funzionalità Body Response in grado di sfruttare tutti i sensori presenti per monitorare il proprio benessere e tenere sotto controllo i livelli di stress. La nuova sensoristica viene adoperata anche per migliorare il tracciamento delle sessioni di fitness. Non mancano inoltre funzioni dedicate alla sicurezza della persona soprattutto in caso di incidenti.

La seconda generazione di Pixel 2, già in preordine, arriva in quattro mix di colori per quanto riguarda casse e cinturini: nero, azzurro, grigio creta e grigio verde. Al momento da noi sembra essere disponibile solo nella versione Wi-Fi a 399€ (altrove si può acquistare quella dotata anche di connettività 4G). Sul fronte software, è preinstallata l’ultima versione di Wear OS, la 4.

Chiudiamo infine coi Pixel Buds Pro. Rispetto agli altri prodotti, non si tratta davvero di una nuova generazione ma più che altro di un “model year”, prendendo in prestito un gergo del mondo automobilistico. Il modello 2023 degli auricolari Google top di gamma prevede una migliore qualità del suono per le conversazioni, specialmente in abbinata ai Pixel 8, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per passare automaticamente dalle modalità deputate all’ascolto di contenuti multimediali a quelle per le conversazioni e viceversa, una migliore resa nel gaming con riduzione della latenza, suggerimenti per preservare il buono stato uditivo. Possono essere preordinati al prezzo di 229€ in 4 tonalità: azzurro cielo, grigio antracite, grigio creta e grigio nebbia (attenzione però che solo il primo ed il terzo risultano su Amazon al prezzo indicato poco fa, al momento in cui scriviamo).

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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