Recensione iPhone 15 e 15 Plus: questa volta Apple ha fatto centro già col modello base

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La distinzione tra i modelli base di iPhone e quelli Pro è nata nel 2019, con la generazione 11, ma in realtà già l’anno precedente Apple aveva preso questa direzione, introducendo il modello XR sotto XS e XS Max. Anzi, un tentativo simile si era fatto ancor prima, quando uscirono il 5s e il 5c (quello colorato). Molti lo hanno definito un insuccesso, e forse per questo l’esperimento non fu ripetuto l’hanno successivo, ma si stima che se ne siano venduti circa 13 milioni nell’anno di uscita. Al tempo, nel 2013, vendette più di tutti i Windows Phone di Nokia (che andavano ancora bene) e più del flagship di Samsung: il Galaxy S4.

L’anno successivo Apple scelse di dividere la sua linea in modo diverso, introducendo un modello più grande con iPhone 6 e 6 Plus. I risultati furono subito positivi, difatti non si è mai smesso di proporre almeno un iPhone con schermo grande ogni anno, ma l’idea di realizzarne uno compatto ed economico è rimasta. Escludendo gli iPhone SE, che hanno una storia a parte, si può dire che si sia tentato qualcosa di simile con gli iPhone 12 mini e 13 mini, ma ancora una volta i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Per questo dalla versione 14 il secondo modello non è stato più un mini, ma un più grande Plus. Dopotutto è ormai fuor di dubbio che la maggior parte dei clienti preferisca gli schermi grandi a quelli piccoli.

Tuttavia, l’iPhone 11 è il più importante da ricordare, perché è da quel momento che Apple ha assegnato il ruolo di modello “standard” a quello base. La scritta iPhone con il numero di versione a fianco non dava più l’idea del prodotto inferiore, come avveniva con 5c, SE o lo stesso XR, ottenendo il doppio risultato di migliorare lo status dei modelli base e dare più lustro alla neonata linea Pro.

Inizialmente le due linee condividevano lo stesso chip, differenziato solo dal quantitativo di RAM, ma tutto ciò è cambiato con gli iPhone 14, dove Apple ha usato l’A15 dei precedenti iPhone 13 Pro, e viene confermato anche con i nuovi iPhone 15, in cui troviamo l’A16 degli iPhone 14 Pro. Comunque sia, il problema non sono mai state le prestazioni, nel senso che la linea base è sicuramente capace di soddisfare ogni utente, sono altre le caratteristiche che la rendono inferiore rispetto ai Pro e riguardano principalmente lo schermo e le fotocamere. 

Io ho provato per un mese l’iPhone 15 con schermo da 6,1″, ma tutti i test e le considerazioni espresse valgono anche per la sua versione più grande da 6,7″. Tra i due cambiano esclusivamente la diagonale del display e la batteria, che nel Plus ha una maggiore capacità garantendo un’autonomia superiore.

Una novità di questa generazione è che il notch viene sostituito dalla Dynamic Island, che l’anno scorso era presente solo sui modelli Pro. Questa risulta abbastanza piacevole per visualizzare una serie di informazioni senza aprire le app correlate. Ad esempio si può visualizzare l’artwork e il VU meter di musica, video o podcast in ascolto, oppure per tenere d’occhio un timer, lo stato di registrazione dello schermo, l’uso del microfono ed altro. Questa viene usata in particolare ai lati, perché al centro c’è sempre la camera frontale e l’hardware necessario al sistema di autenticazione con Face ID.

La confezione di vendita include solo lo smartphone, un piccolo manuale di informazioni base, un adesivo con il logo Apple e un cavo rivestito da USB-C a USB-C di colore bianco. Se si intende caricare l’iPhone tramite cavo, consiglio di acquistare l’alimentatore Apple da 20W, poiché un interessante test che ho visto online dimostra che questo offre il miglior rapporto tra velocità di carica e surriscaldamento del dispositivo e dello stesso alimentatore. Andare oltre, con quello da 30W, non rende la ricarica sufficientemente più veloce da giustificare la scelta.

L’autonomia di questo modello migliora rispetto la generazione precedente e risulta superiore a quella del 15 Pro, dove la capacità della batteria è leggermente inferiore. Ricordo che qui lo schermo non ha ProMotion, ma è fisso a 60Hz, tuttavia non c’è Always-on che comporta sempre un po’ di battery drain (ovviamente si può disattivare, volendo).

Caratteristiche iPhone 15 iPhone 15 Plus iPhone 15 Pro iPhone 15 Pro Max
Capacità batteria (mAh) 3349 4383 3274 4441
Chip A16 Bionic A16 Bionic A17 Pro A17 Pro
Schermo 6,1″ 60Hz 6,7″ 60Hz 6,1″ 10-120Hz 6,7″ 10-120Hz
Luminosità tipica (nit) 1000 1000 1000 1000
Luminosità outdoor (nit) 2000 2000 2000 2000
Always-on No No
Autonomia in video (h) 20 26 23 29
Autonomia uso continuo (hh:mm) 9:50 13:00 9:10 11:30
Autonomia schermo acceso (h) 5+ 8+ 4+ 7+

Personalmente ho ottenuto in media un utilizzo dalle 7:00 alle 22:00 di sera, arrivando con circa il 20/15% residuo. In queste 15h si sono circa 5h di schermo attivo, per il resto è spento con qualche attività in background. Se si tiene costantemente in funzionamento si spegne completamente dopo circa 10h. Diciamo che per la maggior parte degli utenti con uso misto porta tranquillamente a sera ogni giorno, salvo in quelli in cui si sfrutterà fuori casa con rete cellulare e per molte ore con schermo attivo.

Il design degli iPhone 15 è leggermente cambiato rispetto a quello dei precedenti. L’unico elemento che si nota è che il bordo è ora leggermente curvo nel punto in cui si unisce alle superfici frontale e posteriore. In mano è sicuramente più comodo non avendo più spigoli vivi, e anche la presa appare più ferma. Cosa interessante da notare è che Apple ha utilizzato un nuovo processo di colorazione che va più in profondità nei materiali, in questo modo i graffi risultano meno visibili.

Dalla linea sparisce la colorazione bianca, ma tutti i colori sono più delicati rispetto a quelli degli iPhone 14. Ci sono il nero, il giallo (che ho io), poi il blu, il verde e il rosa. Guardandoli solo sul retro sembrano tutti “quasi bianchi”, mentre la cornice in alluminio evidenzia più chiaramente la tinta.

La porta unica

Una novità si trova alla base del telefono, dove trova posto la porta USB-C. Sicuramente è comodo andare nella direzione dei cavi unificati per qualsiasi dispositivo o piattaforma, ma, sull’iPhone 15, la transizione non apporta altri cambiamenti di rilievo dato che la velocità di scambio dati rimane limitata alla USB 2.0. Probabilmente non si tratta di una scelta esplicita di Apple, ma una conseguenza del fatto che si sia utilizzato lo stesso A16 che l’anno scorso equipaggiava i modelli 14 Pro con Lightning USB 2.0.

Va detto che nei modelli base non c’è la possibilità di scattare fotografie in RAW e video in ProRes, dunque c’è meno necessità di una porta veloce (a differenza dei modelli Pro). Comunque qualche vantaggio c’è, non solo per l’uso di cavi universali. Ad esempio ora il video è integrato nella connessione USB-C, dunque se si collega un monitor dotato di questa porta non serviranno adattatori (e con quelli portatili che non richiedono più di 4,5W si ha anche l’alimentazione dall’iPhone).

Fotocamere

Gli iPhone base hanno sempre qualcosa in meno sul comparto fotografico, infatti non c’è terza fotocamera tele e manca il macro nella ultrawide. C’è però un importante miglioramento sulla camera principale, la quale offre ora un sensore quad-pixel da 48MP. Grazie al rinnovato Photonic Engine le foto ottenute avranno di default 24MP, ma si può optare anche per i vecchi 12MP dalle impostazioni. Pur non essendoci lo scatto in formato RAW, Apple ha offerto la possibilità di salvare file da 48MP nella modalità ad alta efficienza HEIF MAX. Da notare, però, che questa è disponibile solo ad 1x: le fotografie 2x, quelle con il flash o la modalità notte saranno sempre salvate a 12MP.

NOTA: di seguito troverete principalmente confronti fotografici di iPhone 15 con il 14 Pro e non il 14. Questo sia perché non ho un iPhone 14 base in studio, ma anche perché moltissimi si stanno chiedendo se ad oggi convenga o no un iPhone 15 visto che, ad un prezzo analogo, si trova un 14 Pro.

Il sensore è un po’ più piccolo rispetto a quello di iPhone 14 Pro e 15 Pro e l’obiettivo è un 26mm equivalente con apertura f/1,6. Se si confrontano le foto dell’iPhone 14 Pro a 12MP con quelle da 24MP dell’iPhone 15 si può notare un pizzico di definizione in più su queste ultime, ma non è una cosa molto evidente. L’immagine appare anche un po’ più ravvicinata perché negli iPhone 14 e 15 Pro l’obiettivo è un 24mm equivalente e non un 26mm.

La situazione cambia se si mettono a confronto le foto dell’iPhone 15 con quelle del 15 Pro, che ha la stessa coppia sensore/obiettivo del 14 Pro ma sfrutta il nuovo Photonic Engine e sale anche lui a 24MP. In questo caso, infatti, si può notare una definizione leggermente superiore sulla fotocamera del 15 Pro e colori un po’ più naturali (sul 15 ho notato una leggera tinta giallo/verde).

Nell’iPhone 15 non abbiamo la possibilità di usare le focali aggiuntive 1.2x e 1.5x offerte dai modelli Pro, ma è comunque possibile scattare a 2x, ottenendo l’equivalente di un 52mm. In questo caso le foto saranno a 12MP perché l’iPhone non effettua uno zoom digitale ma si limita a leggere tutti i pixel dell’area centrale 1:1, mentre solitamente effettua il pixel-binning. Questo consente di mantenere una qualità piuttosto elevata anche nelle foto 2x, e ancora una volta i risultati sono simili a quelli del 15 Pro solo con un po’ di dettaglio in meno.

L’iPhone 15 si è difeso bene anche nelle foto in notturna, avvicinandosi moltissimo alla resa del 15 Pro. Forse i colori risultano un po’ più influenzati dall’illuminazione circostante e tendenti al giallo, ma la definizione e il look generale dell’immagine è sovrapponibile.

La fotocamera ultrawide è la stessa dell’iPhone 14, quindi sensore da 12MP e obiettivo da 13mm equivalenti con apertura f/2,4. Come per la precedente manca la possibilità di autofocus molto ravvicinato, quindi se tenteremo di effettuare uno scatto macro sarà sostanzialmente fuori fuoco. L’iPhone 14 Pro (così come il 15 Pro) passa in automatico alla camera ultrawide se ci avviciniamo molto, quindi si possono ottenere risultati molto più interessanti. Vero che con la wide del 15 possiamo scattare a 48MP e poi croppare, ma non sarà mai come avere la funzionalità macro nativa.

Per il resto è la solita camera ultrawide, con un angolo di campo particolarmente ampio che offre la possibilità di creare inquadrature con prospettive estreme. Il sensore da 12MP è comunque nettamente inferiore a quello della fotocamera principale in termini di risoluzione e gamma dinamica, restituendo immagini meno dettagliate e più contrastate.

Visto che manca la fotocamera tele, gli ingrandimenti oltre il 2x saranno completamente digitali. La differenza rispetto l’iPhone 14 Pro a 3x diventa quindi più evidente: anche se entrambi restituiscono una immagine da 12MP, quella dell’iPhone 15 presenta più rumore e meno dettaglio.

Se poi si estremizza utilizzando lo zoom 10x, entrambi gli smartphone useranno un ingrandimento digitale, ma l’iPhone 14 Pro (così come il 15 Pro) partirà dalla fotocamera 3x da 77mm, mentre l’iPhone 15 dovrà usare quella wide da 26mm, quindi la differenza di qualità sarà ancora più pronunciata.

Per il ritratto si può usare sia la camera 1x che la 2x, ottenendo risultati praticamente identici a quelli dell’iPhone 15 Pro, se non per un minimo di dettaglio in meno.

Un ringraziamento a Fabio Zangari per essersi prestato come modello

La camera frontale mostra un livello di dettaglio paragonabile a quello ottenuto con l’iPhone 14 Pro, si nota però un’immagine più pulita e con meno micro contrasto falso. Inoltre, la pelle è più naturale e non viene schiarita artificialmente come nel 14 Pro.

Nel campo video l’iPhone conferma tutte le sue ottime doti in termini di stabilizzazione, gestione dell’esposizione e della messa a fuoco. Ovviamente, qui possiamo apprezzare lo stesso miglioramento dovuto alla fotocamera principale da 48MP, che riesce ad essere complessivamente un po’ superiore rispetto all’iPhone 14 Pro nella resa generale. Però qui non c’è la terza fotocamera tele, quindi ci si affida esclusivamente allo zoom digitale, con un ingrandimento massimo del 6x (dove l’immagine è ancora abbastanza accettabile se si registra con buona luce).

Complessivamente si può riassumere la situazione delle camere in questo modo: l’iPhone 15 supera in tutto il 14, rispetto al 14 Pro perde per l’assenza della tele e del macro, mentre il 15 Pro è superiore praticamente su tutto.

Prima di concludere, un rapido passaggio su alcune caratteristiche importanti, ma su cui non c’è moltissimo da dire in termini di innovazione rispetto agli iPhone precedenti:

  • Audio in chiamata: voto 8 (utile la funzione di riduzione rumore ambientale)
  • Qualità speaker stereo in riproduzione musicale: voto 8
  • Ricezione / Velocità 5G: voto 7
  • Wi-Fi 6 (802.11ax): voto 7,5
  • Bluetooth 5.3: voto 8
  • Precisione e velocità GPS: voto 8
  • Ultrawide Band 2 per localizzare i dispositivi: voto 8

Conclusione

Personalmente ritengo che se questo iPhone 15 avesse avuto ProMotion – ovvero lo schermo fino a 120Hz – avrebbe messo d’accordo tutti. Però Apple ha fatto bene i suoi conti, perché questa specifica che sembra interessare così tanto i più tecnici, sarà completamente ignorata dalla stragrande maggioranza delle persone che acquisteranno un iPhone nel corso del prossimo anno. Questo modello offre uno schermo con una luminosità molto elevata, la Dynamic Island che lo avvicina esteticamente ai modelli Pro, la porta USB-C e una fotocamera principale rinnovata con ottima qualità. Credo in tutta sincerità che queste cose, unite all’A16 che equipaggiava gli iPhone 14 Pro e ad un’autonomia molto valida, lo rendano l’iPhone base migliore degli ultimi anni.

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È tuttavia inevitabile un confronto con l’iPhone 14 Pro, soprattutto per quegli utenti un po’ più smaliziati che analizzano nel dettaglio le schede tecniche. Facendo un semplice elenco, i vantaggi dell’iPhone 15 risultano inferiori a quelli del 14 Pro, ma questo non vuol dire molto: tutto dipende dalle priorità che ogni persona associa ad ogni caratteristica. Ad esempio io che sono interessato particolarmente a foto e video preferirei comunque il 14 Pro, ma molti potrebbero scegliere il 15 già solo per la USB-C o perché è più recente. Non vi do quindi una risposta alla domanda quale dei due preferire, ma vi lascio uno schema riepilogativo invitandovi a fare le vostre valutazioni.

Caratteristiche iPhone 14 Pro iPhone 15
Prestazioni A16 Bionic
Fotografie standard 12MP 24MP
Fotografie massima risoluzione 48MP RAW 48MP HEIF
Qualità foto/video Sostanzialmente analoga
Fotocamera 3X No
Funzionalità Macro No
Foto RAW No
Video ProRes No
Lidar No
Luminosità schermo 1000 nit / 2000 nit (outdoor)
Dynamic Island
Promotion No
Always-on Display No
Porta Lightning USB 2.0 USB-C 2.0
Uscita video integrata No Via USB-C
Ricarica inversa via cavo No Sì, fino a 4,5W
Autonomia Sufficiente Migliore
Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.