Recensione GEEKOM A7: un Mini PC potente e versatile con cui lavorare e giocare

Con il passare del tempo la potenza dei computer cresce, ma si sta ponendo un’attenzione sempre maggiore ai consumi. Questo ha consentito di creare dei mini PC sempre più versatili e capaci di soddisfare utenze via via più esigenti. I primi Intel NUC erano veramente poca cosa se confrontati ai più recenti modelli di aziende come GEEKOM che, da anni, si è specializzata nella creazione di Mini PC. Il loro ultimo prodotto si chiama GEEKOM A7 e ricorda molto l’estetica del Mac mini. All’interno, però, troviamo un AMD Ryzen 9 (7940HS), grafica integrata AMD Radeon 780M, RAM DDR5 32GB (doppio canale, fino a 64GB), SSD 2TB PCIe Gen4*4, Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2 e LAN 2,5 Gigabit. Questa configurazione maxata ha il prezzo lancio di 979€, ma attualmente c’è una promo per la prenotazione che sconta 100€ con il codice  A7Pre a cui si può aggiungere anche il codice A72024MS per ulteriori 20€ di sconto, pagando quindi 859€ (cifra che include 3 anni di garanzia ufficiale).

Iniziando a guardare l’esterno, il Mini PC si presenta molto bene grazie ad uno chassis di alluminio. Ricorda sicuramente il Mac mini, ma lo spessore del metallo è inferiore e il prodotto appare molto più leggero in mano. È possibile fare un upgrade dei componenti interni, ma il processo di apertura richiede un po’ di attenzione in più rispetto al solito. Questo perché la base è l’unica parte in plastica che può essere usata per le antenne radio, quindi c’è un cavetto collegato dal coperchio alla scheda Wi-Fi che è bene non rimuovere. Inoltre, c’è una piastra di metallo tra la base e il primo livello interno del Mini PC, che rappresenta un altro piccolo ostacolo non sempre presente in questi computer. Insomma, non è complicato sostituire RAM e disco, serve giusto un minimo di manualità e attenzione.

Va detto che la dotazione dell’unità in esame è davvero completa, con un SSD M.2 PCIe da 2TB (marca Acer) e due moduli RAM DDR5 (marca Crucial) per un totale di 32GB di memoria. All’interno del computer si trova una ventola nella zona alta, a contatto con il metallo, che prende aria fresca dai lati del PC (che sono traforati) e manda quella calda fuori, attraverso le feritoie nell’area posteriore.

Frontalmente troviamo:

  • 2 x USB-A, affiancate, entrambe con velocità 10Gbps (USB 3.2 gen 2) e una delle quali dotata di Power Delivery
  • 1 x porta audio 3,5mm, che supporta cuffie con microfono
  • pulsante di accensione

Qui spicca l’assenza di una porta USB-C, che trovo sempre molto comoda da avere a vista per connessioni rapide.

Sulla sinistra abbiamo solo lo slot del lettore di schede SD (che va infilata capovolta), tutte le altre connessioni si trovano sul retro:

  • 1 x USB-C (4) 40Gbps con power delivery e display port
  • 1 x USB-C (3.2 Gen 2) 10Gbps con power delivery e display port
  • 1 x Ethernet 2,5 Gigabit
  • 2 x HDMI (2.0)
  • 1 x USB-A (3.2 Gen 2) 10Gbps
  • 1 x USB-A (2.0)

È interessante notare che, con questa dotazione di porte, è possibile pilotare fino a 4 schermi (2 su HDMI e 2 su USB-C). Oppure, si può sfruttare al massimo la USB-C 4.0 con un monitor fino a 8K.

Il processore AMD Ryzen 9 7940HS ha 8-core e 16-thread, con una frequenza operativa teorica che arriva fino a 5.2GHz di picco in Boost, mentre 4GHz è la frequenza nominale. È una bella bestia da mettere all’interno di un case così piccolo e relativamente poco ventilato, avendo un TDP configurabile tra 35W e 54W.

Dal BIOS si possono scegliere tre configurazioni di silenziosità/performance, con quella standard nel mezzo. Ovviamente è quella più equilibrata, anche perché spostandosi su quella dalle massime prestazioni non cambia sostanzialmente nulla.

Se guardiamo il punteggio che raggiunge questo processore su Geekbench 6, abbiamo un risultato in multi-core che supera l’Apple M3, mentre in sigle-core è leggermente indietro. Si tratta comunque di numeri interessanti, anche perché in questo Mini PC non viene spinto al massimo per limitazioni termiche.

Portando il carico al massimo con il test di Cinebench 2024 per più di 10 minuti, i 5GHz vengono solo sfiorati per un pochi istanti, poi inizia la discesa. Nella prima metà della prova è stato sempre intorno ai 4GHz, che è il valore tipico per questo processore, mantenendo l’erogazione intorno ai 32W. Quando ha toccato gli 85° (come media su tutti i core) ha ridotto l’erogazione a 29W, che riesce a mantenere costanti.

Dunque sì, in un Mini PC di queste dimensioni non si sfruttano a fondo le possibilità di questo processore, ma è un limite che si nota solo per carichi particolarmente impegnativi e che durino più di 10 minuti. Diciamo che non è neanche un cattivo risultato considerando le dimensioni in gioco e il fatto che la ventola non risulta mai particolarmente invadente. In effetti, in questo test di circa 15 minuti il valore minimo del clock è stato di 3 GHz, ma la media è stata di 4 GHz.

La componente grafica è la iGPU AMD Radeon 780M, la quale dispone di 12 CU che operano a 2,8GHz. Questa si posiziona più o meno a livello di una NVIDIA GTX 1650 Ti in termini di prestazioni grezze, anche se l’architettura RDNA3 offre alcuni vantaggi dovuti alla sua modernità.

Lo metto ancora a confronto con un M3, dove a parità di librerie (quindi con OpenCL) il GEEKOM A7 porta a casa dei numeri leggermente migliori. Il chip di Apple ha però un vantaggio più netto utilizzando le librerie native Metal (48063 punti) contro le Vulkan (38118 punti) su Windows. A parte tutto, si tratta di numeri molto interessanti per un Mini PC, che risulta così capace di superare i confini dell’uso semplice da ufficio per affacciarsi ad un numero piuttosto ampio di attività aggiuntive.

L’ho usato per diversi giorni per fare un po’ di tutto e devo dire che non ha affatto deluso. Quando si lavora più intensamente col multitasking l’abbondante quantità di memoria RAM aiuta non poco, ma capita, di tanto in tanto, di avvertire qualche leggero ritardo nella risposta. In particolare sul web, il browser nativo Edge sembra essere rimasto abbastanza indietro in termini di ottimizzazione, ottenendo uno score con Speedometer 2.0 che è sostanzialmente pari ad M1 con Safari, mentre M3 è circa l’80% più veloce.

Una cosa che mi ha colpito è che, per quanto la iGPU abbia numeri interessanti per una integrata, nel benchmark di Blender 4.0 sia risultato davvero molto al di sotto rispetto l’M3 base.

La produttività per chi si occupa di fotografia è molto valida, offrendo prestazioni con Adobe Lightroom Classic che soddisferanno la maggior parte degli utenti. L’importazione di 50 foto da 50MP con generazione di miniature avanzate è risultata più veloce di un M1 Max con medesimo quantitativo di RAM. Sull’esportazione è stato un po’ più lento di un M3 da 16GB, cosa strana considerando che quell’esemplare ha sia meno RAM che un disco più lento. Evidentemente è proprio l’elaborazione e conversione in JPG ad essere un po’ più lenta. In effetti anche l’elaborazione dell’unione panorama HDR è stata la più lenta tra i computer su cui l’ho provata negli ultimi anni, mettendoci circa il 40% in più di un Air M1 con soli 8GB di RAM.

Viste le specifiche generali, con questa macchina è anche possibile affacciarsi al mondo dell’edition video. Adobe Premiere Pro si fa usare senza problemi con progetti semplici, mentre con la mia timeline di test più complessa perde qualche frame, ma continua a scorrere con una certa costanza. Inoltre, la fase di esportazione è stata più veloce di un M1 con 16GB, anche se più lenta rispetto ad un M3 con 16GB.

Con DaVinci Resolve la situazione è un po’ più difficile, difatti la mia timeline di test qui scorre veramente con grande fatica, anche impostando la preview a risoluzione dimezzata. Con queste impostazioni si può comunque usare quando si fanno montaggi meno complessi, gestendo in scioltezza fino ad un paio di clip pesanti sovrapposte.  L’esportazione qui è andata in porto con tempi migliori di Premiere, ma comunque inferiore rispetto a tutte le altre macchine testate con Apple Silicon e grafica integrata. Fa peggio solo M3 con 8GB, ma abbiamo visto sia nella recensione del MacBook Air che del MacBook Pro che questo chip non rende bene se non ha almeno 16GB di Memoria.

Il mio test, per la verità molto semplice, con Adobe Audition è andato molto bene, gestendo un progetto di un podcast a 3 voci di 1h:30m in scioltezza, anche con il rack di effetti in real-time applicati ad ognuna di queste. Inoltre, l’esportazione in MP3 192Kbps è stata sufficientemente veloce, più o meno in linea con le aspettative.

Con la grafica integrata AMD Radeon 780M, era impossibile evitare qualche test anche nel reparto gaming. Con molti titoli si riesce a giocare in QHD fluidamente, senza però spingere la grafica al massimo. Ad esempio Hi-Fi Rush sta tranquillamente sui 60fps con tali impostazioni. Con God Of War si sta invece sui 30fps con le impostazioni standard in QHD, e sia con questo che con Horizon Zero Dawn è meglio scendere sul 1080p per avere maggiore fluidità. Il succo è che, con qualche ovvio compromesso, è una macchina con cui si riesce anche a giocare discretamente bene con titoli di ogni tipo, tra cui Cyberpunk 2077 a 1080p. Se interessa principalmente il gaming, è chiaro non si andrà verso un Mini PC come questo, ma è un qualcosa in più che male non fa.

Conclusioni

Dopo aver testato un po’ il GEEKOM A7, non posso che apprezzare le sue potenzialità racchiuse in dimensioni così compatte. Si tratta del Mini PC più completo e potente che io abbia provato finora, con una dotazione di RAM e SSD veramente abbondante. Credo, però, che se l’avessero fatto un po’ più grande, potenziando il sistema di dissipazione, la macchina ne avrebbe giovato senza avere contro indicazioni. Dopotutto è un computer da scrivania, e, per quanto sia interessante che siano sempre più piccoli, avrebbe potuto avere anche un volume doppio rimanendo comunque super compatto e nella categoria dei Mini PC.

Considerate che il Ryzen 9 7940HS in questa configurazione, durante uno stress test in cui ho messo sotto torchio contemporaneamente CPU e GPU è arrivato a consumare un picco di 59W (complessivi), con una media di 40W e un minimo di 28W. C’è quindi una certa alterazione ed un inevitabile throttling termico, che nei Mini PC con configurazioni inferiori si mette in conto fin da principio e credo importi di meno rispetto a questo caso, dove le specifiche sono davvero di alto profilo.

Ma il GEEKOM A7 è pensato principalmente per lavori da ufficio/studio e devo ammettere che è stato fatto un buon lavoro in termini di rumorosità, che è sempre piuttosto contenuta. Non siamo a livelli di un Mac mini, che a volte sembra non avercela proprio la ventola, ma raramente dà fastidio. Magari nelle sessioni di gioco si sente di più, ma in quei casi avremo comunque l’audio attivo che lo coprirà.

Comunque, bisogna ricordare che parliamo di uno dei processori consumer più potenti di AMD messo all’interno di un case che è più piccolo di alcuni sistemi di areazione, ma che qui contiene tutta la macchina. Quindi se le dimensioni sono una priorità e si vogliono avere prestazioni elevate e memoria in abbondanza, il GEEKOM A7 rappresenta una scelta molto indovinata.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.