Il debutto della gamma desktop delle CPU Intel Comet Lake potrebbe avvicinare il rinnovo degli iMac

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Solo ieri il nostro Maurizio ha pubblicato un’interessante analisi sullo stato di salute degli iMac, e il risultato non è lusinghiero. Occorrerebbe una svecchiata al design, nonché affidarsi sempre meno ai lenti hard disk tradizionali. Ci sono altre considerazioni, che v’invito a leggere dal link messo poco fa. Tuttavia, prima di affrontare un qualsiasi refresh, ad Apple mancava un ingrediente fondamentale: la nuova generazione di processori da Intel. L’azienda di Santa Clara negli ultimi anni non si è rivelata agile quanto ci si aspettava, il che ha messo non di rado in difficoltà una delle sue clienti di maggior prestigio dal 2006, rimanendo per diverso tempo con modelli che sulle spalle avevano anche un anno o più sulle spalle dal rilascio iniziale (sia ben chiaro: Intel non è una scusa per Apple nell’aver lasciato 4 anni a vegetare il Mac mini, tra il 2014 e il 2018, dato che le CPU per gli upgrade c’erano). Una situazione di cui nel mondo Windows ne sta ben approfittando AMD coi Ryzen, ma che nonostante rumor qua e là non hanno scaldato il cuore di Apple, che invece punta sempre più ad ARMare i Mac dal prossimo anno.

Tuttavia, c’è ancora quest’anno da affrontare in pieno su x86 e più in generale almeno sul fronte desktop è probabile che la transizione richiederà tempi più lunghi di quelli che impiegherà i portatili. Laptop che intanto Apple sta iniziando a rinnovare, partendo dai MacBook Air grazie alla disponibilità dei processori Ice Lake almeno per tale fascia di prodotti. Per i Pro, specialmente da 16″, occorrerà attendere ancora un po’, a meno che Apple non intenda ripiegare sulla serie Comet Lake, che non rappresenta una vera nuova microarchitettura come Ice Lake, bensì un’ulteriore iterazione evolutiva di quella che abbiamo conosciuto sotto forma di Skylake, Kaby Lake, Amber Lake, Coffee Lake, Whiskey Lake. Del resto, Intel ha previsto per la decima generazione di Core una stretta convivenza tra queste due microarchitetture, fatto che si vede ancor più per i desktop dove il peso dell’offensiva è tutto sulle spalle di Comet Lake, le cui configurazioni destinate ad iMac ed altri sono state annunciate oggi.

Cosa porta in dote Comet Lake? Come già anticipato, non è una novità in senso assoluto perché si basa sulle generazioni direttamente precedenti (sembrano davvero lontani i tempi del sistema “tick-tock”) e ciò viene dimostrato dal processo produttivo a 14 nanometri, mentre altrove si punta dritto sui 7. Rispetto alle proposte AMD, però, i Core conservano ancora un po’ di vantaggio sulla pura potenza bruta (le istruzioni per core) e Comet Lake continua a sfruttarlo a dovere, con picchi nelle frequenze oltre i 5 GHz per i modelli più spinti. Non a caso, Intel punta forte soprattutto sul gaming. La gamma si compone di processori che arrivano sino a 10 core, tutti dotati di HyperThreading, e hanno un TDP massimo di 125 W. In realtà questo valore non tiene conto delle varie modalità Turbo che possono essere attivate, inclusa la più estrema denominata Thermal Velocity Boost e riservata ai top di gamma, richiedente un sistema di raffreddamento in grado di mantenere la temperatura d’esercizio sotto i 70 °C. Per queste situazioni parliamo di almeno 250 W da considerare come TDP.

Sul fronte della compatibilità, purtroppo non ci sono buone notizie: il socket LGA1200 richiede nuove schede madri e chipset. Questi ultimi, appartenenti alla serie 400, annoverano tra le novità una gestione migliorata delle reti Ethernet da 2,5 Gbps e il supporto agli indirizzi MAC per il wireless Wi-Fi 6. Per il resto, non ci sono ulteriori interventi di rilievo rispetto alle serie destinate alle precedenti CPU. Nessun upgrade per le linee PCI Express, che con Comet Lake restano in standard 3.0; nulla vieta però ai produttori di schede madri d’implementare slot PCIe 4.0, tranquillamente retrocompatibili col precedente e che dovrebbero essere sfruttati dai futuri processori Rocket Lake.

Veniamo ora ai modelli, articolati nelle varie fasce Core, incluse quelle più entry-level dove invece vengono utilizzati i marchi Pentium e Celeron. In base alla singola configurazione, potrebbero esserci dei suffissi aggiuntivi: K identifica tutte le varianti dotate di moltiplicatore sbloccato per l’overclock, mentre F comprende tutti i processori privi di GPU integrata (in quasi tutti i casi dov’è presente si tratta della UHD Graphics 630, fatta eccezione per alcuni Pentium e tutti i Celeron dove invece è presente la 610), infine T è la lettera riservata alle varianti più parche in termini di consumi energetici pur rimanendo in grado di offrire buone prestazioni.

Iniziamo dalle punte di diamante, i Core i9, tutti da 10 core e 20 thread, dotati del supporto alle memorie DDR4 2933 dual channel e delle modalità Turbo Boost 3.0 e Thermal Velocity Boost, fatta eccezione per la variante T. Solo per questi modelli metteremo tre frequenze (quelle Turbo e TVB si riferiscono al massimo raggiungibile su singolo core).

Modello Clock base/Turbo/TVB TDP
i9 10900K (KF) 3,7/5,2/5,3 GHz 125 W
i9 10900 (F) 2,8/5,1/5,2 GHz 65 W
i9 10900T 1,9/4,6/- GHz 35 W

Si passa dunque alla gamma Core i7, che scende a 8 core e 16 thread, perdendo inoltre la modalità Thhermal Velocity Boost.

Modello Clock base/Turbo TDP
i7 10700K (KF) 3,8/5,1 GHz 125 W
i7 10700 (F) 2,9/4,8 GHz 65 W
i7 10700T 2/4,5 GHz 35 W

Scendiamo ora nella fascia media, un po’ più articolata, coi Core i5. Qui troviamo 6 core e 12 thread, con riduzioni sia sul fronte delle memorie, col massimo che si ferma alle DDR4 2666 (sempre dual channel, comunque) sia sul Turbo Boost che qui è nella meno spinta versione 2.0.

Modello Clock base/Turbo TDP
i5 10600K (KF) 4,1/4,8 GHz 125 W
i5 10600 3,3/4,8 GHz 65 W
i5 10600T 2,4/4 GHz 35 W
i5 10500 3,1/4,5 GHz 65 W
i5 10500T 2,3/3,8 GHz 35 W
i5 10400 (F) 2,9/4,3 GHz 65 W
i5 10400T 2/3,6 GHz 35 W

Prossimi nella lista sono i Core i3, che hanno 4 core e 8 thread, mentre per tutto il resto condividono le caratteristiche tecniche degli i5.

Modello Clock base/Turbo TDP
i3 10320 3,8/4,6 GHz 65 W
i3 10300 3,7/4,4 GHz 65 W
i3 10300T 3/3,9 GHz 35 W
i3 10100 3,6/4,3 GHz 65 W
i3 10100T 3/3,8 GHz 35 W

Verso il fondo della gamma si trovano i Pentium Gold, con 2 core e 4 thread. Da qui in poi, nessun modello prevede il Turbo Boost.

Modello Clock TDP
G6600 4,2 GHz 58 W
G6500 4,1 GHz 58 W
G6500T 3,5 GHz 35 W
G6400 4 GHz 58 W
G6400T 3,4 GHz 35 W

Infine, troviamo gli economici Celeron, che limano ancora un po’ rinunciando al supporto HyperThreading.

Modello Clock TDP
G5920 3,5 GHz 58 W
G5900 3,4 GHz 58 W
G5900T 3,2 GHz 35 W

Proviamo ora a pronosticare le CPU che potrebbero arrivare sugli iMac in rapporto alle configurazioni attuali. Per il modello d’ingresso da 21,5″ (al momento non consideriamo potenziali aumenti di polliciaggio), che speriamo col prossimo Refresh possa diventare Retina, attualmente abbiamo a disposizione di un Core i5 7360U dual-core da 2,3 GHz della serie Kaby Lake per laptop, non vi sarebbe sulla carta un diretto sostituto tra quelli sopra. Volendo escludere ottimisticamente che Apple intenda andare su CPU da MacBook Air pur di mantenere due soli core, potrebbero qui esserci due strade: mantenersi sui processori mobile al fine di sfruttare la sola integrata Iris Plus, e un buon candidato potrebbe qui essere il quad-core i5 8257U da 1,4 GHz dalla gamma Coffee Lake; passare anche su questo modello ai processori desktop con Comet Lake, attraverso l’i3 10100T, e compensare il downgrade di GPU integrata con l’affiancamento di una Radeon base. L’aumento di TDP da 15 a 35 W non dovrebbe costituire un grosso problema vista la tipologia di computer. Per le altre configurazioni da 21,5″ Retina oggi dotate di Coffee Lake, così come per l’opzione massima da poter scegliere in fase d’acquisto i corrispettivi sono già più facili da trovare come da schema sottostante, considerando un diretto rimpiazzo a parità di TDP (65 W):

  • iMac 21,5″ base non Retina: attuale Intel Core i5 7360U dual-core mobile da 2,3 GHz -> probabile passaggio a Core i5 8257U quad-core mobile da 1,4 GHz (e sola GPU integrata) o Core i3 10100T quad-core desktop da 3 GHz (con potenziale affiancamento da GPU dedicata)
  • iMac 21,5″ intermedio Retina: attuale Intel Core i3 8100 quad-core (senza HyperThreading) da 3,6 GHz -> probabile passaggio a Core i3 10100 quad-core (con HyperThreading) da 3,6 GHz o 10300 da 3,7 GHz
  • iMac 21,5″ top Retina: attuale Intel Core i5 8500 6-core (senza HyperThreading) da 3 GHz -> probabile passaggio a Core i5 10500 6-core (con HyperThreading) da 3,1 GHz
  • Opzione massima configurabile: attuale Intel Core i7 8700 6-core (con HyperThreading) da 3,2 GHz -> probabile passaggio a Core i7 10700 8-core (con HyperThreading) da 2,9 GHz

Il discorso può ripetersi anche nel trio da 27″ coi seguenti passaggi, con una variante per quel che concerne il TDP del modello top dotato di CPU nella più spinta variante K, che con Comet Lake è destinato a passare dai 95 W correnti a 125 W:

  • iMac 27″ base: attuale Intel Core i5 8500 6-core (senza HyperThreading) da 3 GHz -> probabile passaggio a Core i5 10500 6-core (con HyperThreading) da 3,1 GHz
  • iMac 27″ intermedio: attuale Intel Core i5 8600 6-core (senza HyperThreading) da 3,1 GHz -> probabile passaggio a Core i5 10600 6-core (con HyperThreading) da 3,3 GHz
  • iMac 27″ top: attuale Intel Core i5 9600K 6-core (senza HyperThreading) da 3,7 GHz -> probabile passaggio a Core i5 10600K 6-core (con HyperThreading) da 4,1 GHz
  • Opzione massima configurabile: attuale Intel Core i9 9900K 8-core (con HyperThreading) da 3,6 GHz -> probabile passaggio a Core i7 10900K 10-core (con HyperThreading) da 3,7 GHz
Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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