La prossima Apple TV potrebbe essere una console a tutti gli effetti

Poco più di due anni fa m’imbarcai in una riflessione riguardante il futuro dell’Apple TV potenzialmente messo in discussione dal gaming, ambito su cui Apple non si mostrava sufficientemente forte. A distanza di tanto tempo, la situazione non è così tanto mutata. In quel di Cupertino si è alzata l’attenzione sull’argomento, sono stati fatti numerosi passi avanti sulle GPU proprietarie e sulle API Metal (condizioni ovvie e necessarie) ed è stato introdotto nei vari sistemi operativi il supporto ai controller, a partire da quelli per PlayStation ed Xbox. Nonostante ciò, Apple Arcade al momento non ha sortito il successo sperato, costringendo dietro le quinte ad un reboot di fatto, e soprattutto non ha portato grande trazione alle vendite di Apple TV, dato che i principali beneficiari del servizio sembrano essere iPhone e iPad. Giochi di rilievo come Minecraft continuano a tenersi lontani dal box californiano e la recente disputa legale sorta con Epic (su cui colpevolmente siamo stati ben poco presenti, ma ci ritorneremo) non contribuisce certo a rassicurare sulla strategia di Apple. Eppure, non tutto è perduto, almeno se si guarda ai rumor.

A riaccendere le speranze è uno dei numerosi leaker emersi recentemente: Fudge. Non si tratta di uno dei più prolifici, ma quando si espone ci prende quasi sempre, anche più dei noti Gurman e Prosser. L’oggetto delle sue ultime indiscrezioni è proprio la presenza di Apple nel settore ludico, come da tweet sottostante:

Si parla di “BIG money”, tanti soldi, e questo non può che far piacere per il futuro di Apple Arcade e più in generale dei dispositivi della mela come strumenti di gioco. Così come per i contenuti originali su Apple TV+, anche in questo caso occorrono poderosi investimenti al fine di ottenere titoli rilevanti, senza ricorrere a misure ancor più imponenti sul piano finanziario come l’operazione Microsoft/ZeniMax. Si parla di giochi in grado di far piena concorrenza a “Breath of the Wild”, che fa parte della famosissima serie “The Legend of Zelda”, tra i capisaldi di Nintendo. Ciò suggerisce che potrebbero arrivare su Apple Arcade delle nuove IP di buon livello, sempre mantenendo l’obiettivo originale: catturare soprattutto quella parte della platea di gamers, occasionali e non, che guarda maggiormente ad elementi come la storia raccontata dal gioco, il divertimento, piuttosto che la sfida estrema e le grafiche realistiche. La stessa che ha tradizionalmente sorriso più alla già citata Nintendo, che ha trovato da tempo un’isola felice, in grado di darle buoni profitti evitando lo scontro sullo stesso territorio di Microsoft e Sony.

Apple Arcade potrebbe salire di livello

Eppure la potenza dei SoC Apple non può passare inosservata nel discorso. È tanta e cresce di generazione in generazione, al punto che ora l’azienda dispone di confidenza e serenità sufficienti a fare il grande passo sui Mac con Apple Silicon. Qui entra in gioco la seconda parte del tweet di Fudge, in cui parla di tre prodotti: un’Apple TV basata su A12X/Z, una dotata di un SoC A14X-like ed un controller. Quest’ultimo è prevedibile e necessario se Apple vuole fare sul serio nel gaming, anche le piattaforme cloud (come Google Stadia e il prossimo Amazon Luna) prevedono comunque un controller dedicato. Al giorno d’oggi, inoltre, bisognerebbe mettersi d’impegno per sbagliarne la progettazione, il che fa essere ottimisti sull’assenza di future controversie come quelle suscitate dall’attuale Siri Remote. Ma sono i due box a suscitare maggiormente curiosità e, per discuterne meglio, usiamo due paragrafi dedicati.

Apple TV con A12Z

Iniziamo da quello con A12Z che potrebbe prendere il posto della Apple TV HD come proposta d’ingresso o magari porsi in fascia intermedia, facendo scalare ad entry-level l’attuale modello 4K. Quando venne introdotto l’iPad Pro 2018, Apple sostenne che il chip grafico a 7 core dell’A12X disponesse della stessa potenza di quello AMD integrato nella Xbox One S, attorno agli 1,4 TFLOPS. Il design di tale GPU era però in realtà a 8 core, con un nucleo disabilitato, che ha poi preso vita negli A12Z implementati negli iPad Pro 2020. Una Apple TV dotata di tale SoC non andrà certo ad impensierire la ben più potente Xbox Series S (lasciamo perdere di scomodare la X e la PS5), ma sarebbe comunque in grado di competere con la Nintendo Switch. Senza tenere conto del fatto che, così come i GHz non sono tutto per una CPU, macinare TFLOPS non garantisce per forza buoni risultati e gli sviluppatori guardano soprattutto ad altri strumenti, sia hardware che software, per la resa ottimale dei propri titoli su quel dispositivo piuttosto che sull’altro. E da questo punto di vista Metal potrebbe essere un buon incentivo, così come l’arrivo di Apple Silicon e la possibilità di eseguire gli stessi giochi anche sui Mac praticamente senza riscrivere nulla.

Apple TV con A14X-like

Guardando invece alla potenza bruta entrerebbe in gioco il secondo modello, una Apple TV con un SoC “A14X-like”. Sarebbe il modello di punta e presumibilmente ben più costoso, anche rispetto alla generazione corrente (tuttora valida, ma che sente il peso degli anni, è inevitabile). Soffermiamoci sul termine utilizzato: “A14X-like”. Il suffisso -like è utilizzato in inglese per sottolineare qualcosa che presenta similitudini rispetto ad un’altra e, al tempo stesso, non ne rappresenta una copia. Tradotto in termini più tecnici, ciò che Fudge suggerisce è l’arrivo nella prossima Apple TV di un SoC basato sull’A14X ma con capacità differenti, forse anche superiori. È lo stesso discorso che  Apple ha anticipato riguardo ai processori Silicon di cui gioveranno i Mac: avranno molte cose in comune con gli Ax ma staranno su un gradino superiore.

Proprio nelle scorse ore abbiamo analizzato un’ipotetico (ma realistico) benchmark relativo all’A14 “liscio” del nuovo iPad Air 2020, che in single-core batterebbe qualsiasi altra CPU in circolazione. Un risultato persino migliore si avrebbe in una versione X, tipicamente con più core sia su CPU che GPU. Non possiamo prevedere quali vette possa raggiungere un simile SoC ma due fattori sono molto importanti: la Apple TV dispone di una forma che favorisce la dissipazione del calore (col gradito ausilio di una ventola come già fa il modello attuale) e non ha una batteria di cui tenere conto (quindi si può spingere senza preoccuparsi dell’autonomia). Le osservazioni fatte sono state rivolte soprattutto all’unità centrale ma valgono senz’altro anche per la GPU, su cui è lecito avere aspettative ancor maggiori se coadiuvata da un buon quantitativo di RAM. L’eventualità che un prodotto del genere raggiunga le prestazioni della Xbox Series S sembra tutt’altro che remota, almeno sulla carta, il che permetterebbe legittimamente ad Apple di guardare un po’ oltre al target iniziale del suo Arcade, coperto adeguatamente col modello inferiore. Ciò sembra implicarlo pure la parte finale del tweet di Fudge, in cui pronostica l’arrivo di titoli che richiederanno almeno A13 come SoC minimo, escludendo dunque pure A12X/Z. Chi vorrà il meglio, tutta la library, dovrà quindi puntare si questa sorta di Apple TV Pro. Sì, tentiamo di sbilanciarci sul nome.

La Apple TV Pro sarebbe l’unica a far girare i titoli più impegnativi

Restano non poche incognite: l’effettiva resa dell’hardware, sul quale riponiamo comunque molta fiducia, i quantitativi di memorie flash, l’eventuale opzione del cloud gaming, i posizionamenti economici effettivi e soprattutto la presa sugli sviluppatori che, lato TV, avrebbero il potere dalla parte del manico, al contrario degli iDevice dov’è Apple a comandare il gioco. La vicenda Epic, per quanto nata francamente da una violazione dei termini contrattuali da parte di questa, mostra che basta poco per farsi nemici nel settore e rischiare di mandare all’aria ogni sforzo. Aggiungiamo a ciò la lotta che Cook e soci dovranno inevitabilmente intraprendere per acquisire esclusive di peso: i pesci grossi multipiattaforma come EA, Take-Two ed Ubisoft sono facili da coinvolgere ma non sono sufficienti, servono anche gli studios indipendenti. A complicare lo scenario c’è il fatto che molti sono stati già opzionati dal mercato da Microsoft e Sony, mentre altri sono sempre a rischio di assimilazione in base alle proprie fortune (come Bungie, oggetto di continue voci su un possibile ritorno a Redmond). Ammesso che verrà davvero intrapresa, e gli indizi a supporto ci sarebbero, la strada per vedere Apple attiva nel mercato delle console si preannuncia comunque in salita.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.