La nuova strategia di Apple per gli iPhone: vecchi chip e prezzi in salita

C’era una volta l’iPhone, con un unico modello in vendita dal 2007 al 2012. L’anno successivo Apple ha tentato di creare la sua prima lineup composta da una versione di punta (5s) ed una più economica (5c) della stessa dimensione ma con chip precedente. L’esperimento non deve essere andato benissimo dato che negli anni successivi non si è ripetuto e con l’iPhone 6 si è iniziato ad offrire un modello standard ed uno più grande e costoso con il suffisso Plus.

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Se escludiamo l’eccezione dell’iPhone SE nel 2016, si è continuato per questa strada anche per 6s, 7 e 8. Con quest’ultimo le cose si sono un po’ complicate, perché è uscito insieme al primo X che non aveva la variante più grande e da quel momento abbiamo assistito ad una lineup in continuo cambiamento. Ricorderete il 2018 con XS, XS Max e il più economico XR e sicuramente ricorderete la lineup attuale composta da cinque modelli, tutti con A15: 13 mini, 13, 13 Pro, 13 Pro Max e iPhone SE 3.

Il contenuto di questo articolo è stato discusso nella puntata 137 del SaggioPodcast.

L’iPhone SE 3 è l’ultimo uscito e utilizza il vecchio design degli iPhone 8, ma la presenza dell’A15 lo ha reso comunque troppo costoso per essere un modello piccolo ed entry-level. L’idea di un modello d’ingresso è allettante, lo vediamo benissimo nella linea iPad, ma in quel caso Apple ha seguito una strategia che considero più intelligente, ovvero usare chip di vecchia generazione per tenere il prezzo basso.

Con l’imminente arrivo degli iPhone 14 le indiscrezioni puntano ad una lineup ulteriormente rivisitata, sempre con 4 modelli ma con l’eliminazione del mini, sostituito da una variante più grande di quello base. La cosa interessante, però, è che tutti i rumor affermano che solo i Pro avranno l’A16, mentre tutti gli altri utilizzeranno i chip attuali. E dal momento che anche il design degli iPhone 14 Pro sarà l’unico a subire un upgrade, che interesserà anche le fotocamere, resta da chiedersi cosa Apple potrà sfruttare per rendere interessanti i 14 base ai possessori dei 13. Bisogna infatti ricordare che seppure lo standard non sia quello di cambiare iPhone ogni anno, gli utenti che lo fanno rappresentano comunque un’importante base di fatturato su cui Apple ha sempre potuto contare.

Un primo aspetto importante da sottolineare è che iPhone 13 e iPhone 13 Pro hanno già delle differenze in termini di SoC, poiché usano entrambi A15 ma sui Pro è equipaggiato con 6GB di RAM, mentre gli altri ne hanno 4. Quindi la linea base potrebbe già subire un miglioramento se utilizzasse l’A15 dei precedenti Pro ed Apple potrebbe usare uno dei suoi tipici ribaltoni del marketing per enfatizzare questa cosa. Ad esempio potrebbe dire che gli iPhone 14 usano l’A15X (intendendolo potenziato 6GB di RAM) o persino considerarlo un A16 “light”, dato che l’architettura non cambierà e, a quanto pare, neanche il processo produttivo. A prescindere da come ce la venderanno, il risultato dovrebbe essere sostanzialmente questo:

Modello iPhone 14 iPhone 14 Plus iPhone 14 Pro iPhone 14 Pro Max
Schermo 6,1″ 6,7″ 6,1″ 6,7″
Design vecchio vecchio nuovo nuovo
SoC A15 A15 A16 A16
RAM 6GB 6GB 8GB 8GB

Questo differente approccio si pensava fosse dovuto ai problemi di produzione e fornitura di materie prime in periodo di pandemia, ma in un recente report l’affermato analista Ming-Chi Kuo sostiene che sarà lo standard futuro di Apple, dovuto ad un cambio di strategia.

Il primo anno potrebbe essere un po’ più difficile da digerire, proprio perché con gli iPhone 13 c’era un sostanziale allineamento del SoC a livello commerciale – al netto di quella differenza sulla RAM che pochi conoscevano – ma in prospettiva avrebbe anche senso. Il problema è che l’uso dei precedenti chip difficilmente porterà ad una riduzione di prezzo per gli utenti. Anzi, si parla di modelli Pro ancora più costosi.

Di certo Apple avrà un’ulteriore carta per spingere sull’acquisto delle varianti Pro, cosa che potrebbe far salire il prezzo medio di vendita ed il conseguente fatturato complessivo degli iPhone. Se le cose dovessero andare così, ci starebbe anche un nuovo iPhone SE 4 con il design dell’iPhone mini che uscirà di scena ed un chip precedente, sempre se venduto finalmente al prezzo di un vero entry-level.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.