Il Vision Pro è un dispositivo completamente nuovo, ma il suo sistema operativo visionOS è in buona parte basato su quello degli altri prodotti Apple. Questo gli darà la possibilità di essere operativo fin da subito, sfruttando un ecosistema di applicazioni che coprono egregiamente la sfera della produttività personale. Inoltre, l’approccio in cui le finestre bidimensionali si sovrappongono ad un mondo tridimensionale, consentirà di portare facilmente moltissime altre app adattandosi semplicemente ai nuovi strumenti di input: occhi, dita, voce. Un passo molto facile, è vero, ma in questi termini non consentirà di mettere in luce le vere peculiarità del visore.
Affinché gli sviluppatori possano creare nuove app specifiche per il Vision Pro, Apple ha rilasciato il primo SDK (Software Development Kit) e la versione 1.0 di visionOS in Developer Beta. Grazie a questa novità si potrà simulare il risultato del proprio lavoro in Xcode 15 ma, vista la particolare natura di un visore di mixed reality, non sarà ovviamente sufficiente per una reale anteprima del risultato.
Per questo motivo, Apple aprirà già da questo luglio i developer lab a Cupertino, Londra, Monaco di Baviera, Shangai, Singapore e Tokyo, in modo da offrire agli sviluppatori la possibilità di provare l’effettiva resa delle loro app sul Vision Pro. Grazie a questo step, ci saranno almeno 6 mesi utili per realizzare nuove ed interessanti app da avere fin dal primo giorno di vendita del visore, arricchendo l’esperienza base proposta da Apple.
Oltre al Simulator in Xcode, è stato aggiunto anche il Reality Composer Pro, il quale permette di creare e riprodurre in antemprima modelli 3D, video, immagini e audio con le caratteristiche necessarie all’implementazione sul Vision Pro. Infine, dopo il recente annuncio di Unreal Engine nativo per Apple Silicon, anche i giochi realizzati con Unity potranno essere portati facilmente sul nuovo visore.