Recensione Fujifilm X-S20: compatta e completa, con video fino a 6,2K

La Fujifilm X-S10 ha rappresentato un momento importante per la storica casa giapponese che, dopo anni di successi con fotocamere APS-C caratterizzate da un forte stile vintage, ha deciso di tirar fuori un prodotto più “tradizionale” per il settore. Discostandosi in modo netto sia dalle serie X-T/X-H che da quelle X-E/X-Pro, la X-S10 non era pensata tanto per l’attuale utenza, ma per attirarne di nuova. Personalmente è stata quella che più spesso ho consigliato agli appassionati che volevano ottenere delle belle fotografie facilmente e senza spendere un capitale. Il modello con l’obiettivo da kit si trova infatti intorno ai 1000€, a volte anche meno nei periodi di cashback.

A distanza di 3 anni è arrivata la Fujifilm X-S20, fotocamera che ho avuto modo di provare in anteprima al momento del lancio avvenuto a giugno. Adesso, però, l’ho potuta usare per un tempo maggiore in modo da realizzare una recensione completa.

Il design della X-S20 non presenta particolari cambiamenti rispetto a quello della X-S10, ma migliora ulteriormente per l’impugnatura, più ampia e comoda. Viste le sue particolari proporzioni, le immagini del prodotto possono facilmente trarre in inganno e farla sembrare più grande di quanto in realtà non sia. Pesa infatti meno di 500 grammi compresa la batteria e le dimensioni sono di 12,7 x 8,5 x 6,5 cm. Ovviamente il mignolo poggia solo per metà, se si hanno mani grandi, ma la generosa ergonomia restituisce sempre una bella sensazione di presa solida e sicura. Se lo chiedete a me, trovo più confortevole la X-S20 che non la X-T5, dove l’impugnatura è troppo risicata.

Il sensore della Fujifilm X-S20 non è cambiato, ma non è un aspetto negativo. Si tratta del medesimo APS-C da 26,1MP BSI X-Trans IV, il quale offre elevata qualità d’immagine e una risoluzione che si presta ottimamente sia alle foto che al video. Arriva inoltre lo scatto in HEIF a 10-bit, oltre al JPG standard 8-bit e il RAW 14-bit. A distinguere la X-S20 dalla precedente ci pensa l’X-Processor 5 che è due volte più veloce e migliora così molte delle funzionalità della fotocamera, dal rilevamento dei soggetti con l’autofocus alle modalità di registrazione video.

La stabilizzazione sul sensore c’era già nella X-S10, ma nel nuovo modello viene ulteriormente implementata fino a 7 stop di compensazione secondo lo standard CIPA. Per entrambi c’è anche la stabilizzazione digitale dell’immagine (DIS) con crop di 1,1x che migliora ulteriormente la resa.

La struttura dei controlli è sostanzialmente invariata: migliorano un po’ nel feedback, ma si mantenendo i pregi e i difetti della X-S10. Un merito di questa fotocamera è senza dubbio quello di avere tre ghiere per i parametri. Due sono in posizioni standard, diciamo davanti e dietro, ma ce n’è una terza a sinistra che di base controlla il profilo pellicola. Si può lasciare così o personalizzarla, ad esempio con il metodo drive o la compensazione dell’esposizione, perché tanto c’è un tasto ISO dedicato in alto. Anch’esso, però, si può personalizzare, quindi si potrebbe usare la ghiera per la sensibilità e spostare sul tasto il controllo pellicola o qualsiasi altra cosa si ritenga rilevante. Mi rendo conto di aver fatto un discorso intricato e inutilmente lungo, ma serviva a farvi capire che c’è ampia libertà di controllo; cosa non scontata su un corpo così compatto.

Nella fila dei contro io ci metto la reiterata assenza di un pad direzionale. Intendiamoci: lo spazio è poco e si vede. Inoltre Fujifilm è riuscita ad inserire un joystick che assolve a tutte le funzioni più interessanti come muovere l’area di fuoco, spostarsi nel menu principale e nel quick menu, ma è rimasto piccolo com’era sulla X-S10. Sembra quasi una leva del cambio senza il pomello. Si riesce ad azionare in modo preciso perché entra un po’ nel polpastrello, ma non è esattamente confortevole. Visto che c’è solo lui, si poteva fare come quello della X-T5 o della X-H2: sarebbe stato decisamente meglio.

Non essendoci un controllo simil-analogico, qui troviamo una classica ghiera dei modi in cui, oltre a P, A, S, M ed Auto, ci sono 4 posizioni custom, una per i filtri e poi video e la nuova vlog. Queste due sono molto simili, ma in vlog apparirà un omonimo pulsante a schermo che mostra alcuni dei settaggi principali per girare video facilmente. Si vedranno 6 grandi icone azionabili con le dita per definire:

  1. autoscatto
  2. priorità volto/occhi
  3. priorità prodotto (se attivata, disattiva la precedente)
  4. modalità stabilizzazione: OFF / IBIS+OIS / IBIS+OIS+Digitale
  5. registrazione alta velocità
  6. modalità sfondo sfocato (se attivata imposta il valore di apertura più alto dell’obiettivo)

Il mirino è rimasto invariato: è un pannello OLED con i classici 2,36 milioni di punti, frequenza di refresh da 100Hz e un ingrandimento di 0,62x (rapportato alle fotocamere full-frame). La risoluzione non è inferiore ad altri prodotti nella stessa fascia di prezzo e lo definirei “sufficiente”, nel senso che svolge la sua attività, ma non è esattamente una gioia per gli occhi. Sarebbe stato bello se si fosse lavorato almeno sul gruppo lenti per aumentare l’ingrandimento.

Il display mantiene la diagonale di 3″ e la cerniera laterale per l’auto-inquadratura, ma aumenta la risoluzione rispetto la X-S10. Si passa infatti da 1,04 a 1,84 milioni di punti, rendendo nettamente migliore la visualizzazione.

Novità molto importante è il cambio di batteria, che era un po’ un limite della X-S10. Con la precedente NP-W126S si facevano poco più di 300 scatti, mentre la X-S20 utilizza la NP-W235 che troviamo anche nelle top di gamma di casa Fuji, portando l’autonomia a 750 scatti. Ricordate che si parla di valutazioni secondo standard CIPA, all’atto pratico è facile farne di più (soprattutto lavorando con la raffica).

A proposito di raffica, la velocità massima con l’otturatore meccanico è di 10fps. Si possono raggiungere così circa 90 foto in sequenza con RAW compresso senza perdita, mentre in JPG si superano le 1000 senza problemi. Si sale fino a 20fps con l’otturatore elettronico, ma poi si riduce un po’ la longevità del buffer per le raffiche e si introduce del rolling-shutter. C’è anche la possibilità di raffica a 30fps con crop 1,25x.

Raffica Otturatore File Buffer
30fps (crop 1,25x) Elettronico JPG 407
RAW Commpresso 88
RAW Lossless 62
RAW 28
20fps Elettronico JPG 256
RAW Compresso 79
RAW Lossless 44
RAW 28
8fps Meccanico JPG 1000+
RAW Compresso 1000+
RAW Lossless 90
RAW 35

Lo slot per le memorie è sempre nello sportellino insieme alla batteria, cosa non comoda, ma ora supporta le UHS-II che sono necessarie per ottenere le migliori prestazioni sia per la raffica che nel video.

Le principali connessioni si trovano a sinistra, con l’ingresso microfono separato e uno sportellino più in basso con USB-C e micro-HDMI. Da notare che la porta USB è di tipo 3.2 gen 2 da 10Gbps, raddoppiando la velocità della X-S10, e può essere usata per trasformare la fotocamera in una webcam collegandola al computer, senza l’uso di software dedicati. Altra novità interessante è l’aggiunta di un’uscita audio sulla destra, utile per monitorare l’audio in cuffia.

Uno dei miglioramenti della X-S20 si vede nella sezione della messa a fuoco. Qui ritroviamo le ultime novità della casa in termini di riconoscimento di persone (volto/occhi con priorità su questi ultimi) e per animali, uccelli, automobili, moto e bici, aeroplani, treni. In linea generale la risposta è buona, anche se non al top della categoria in termini di “intelligenza”. Con poca luce capita che il rilevamento del volto fatichi un po’, mentre con buona luce è piuttosto affidabile in scene controllate. Se iniziate ad avere ostacoli o troppe persone, non gestisce bene la situazione.

La cosa che proprio non mi piace è che ci sia un menu dove attivare il tracciamento delle persone e uno separato, definito “oggetti” per tutto il resto. E quando attivi una cosa si disattiva l’altra. L’unico modo per averli entrambi è lavorare in modalità Auto, che però non è sempre una buona idea. Davvero una scelta inspiegabile in termini di struttura, che poi si ripercuote anche sulle possibili combinazioni rapide per un cambio. E nella modalità Vlog si aggiunge anche il riconoscimento oggetto che disattiva quello sulla persona. Si ha come l’impressione che ci sia troppa macchinosità, mentre l’ideale sarebbe stato avere tutti i tipi di riconoscimenti nello stesso elenco con l’opzione “sul prodotto” in aggiunta.

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 15mm · f/13 · 1/125 · 160 ISO

Fujifilm X-S20 / XF 23mm: 23mm · f/1,4 · 1/100 · 200 ISO · ACROS

Il sensore lo conosciamo bene, l’ho già provato in X-S10 e le sue qualità sono indiscusse. Ha una resa davvero molto elevata considerando il formato APS-C e consente di lavorare senza problemi anche con sensibilità piuttosto elevate.

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 30mm · f/4,5 · 1/125 · 400 ISO · ACROS

Fujifilm X-S20 / XF 23mm: 23mm · f/1,4 · 1/125 · 800 ISO

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 45mm · f/5,6 · 1/60 · 1600 ISO

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 45mm · f/5,6 · 1/60 · 2500 ISO

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 28mm · f/4,4 · 1/125 · 2500 ISO · ACROS

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 15mm · f/3,5 · 1/60 · 3200 ISO

Arrivando a 3200 ISO le fotografie presentano ancora molto gamma dinamica ed un rumore organico per nulla fastidioso. Io non salgo spesso oltre, ma a 4000 ISO mi sono spinto più volte senza problemi. A 6400 ISO mi piacciono di più le foto in bianco in nero, dove il pattern X-Trans reagisce ottimamente in termini di grana.

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 45mm ·— f/5,6 · 1/125 · 4000 ISO

Fujifilm X-S20 / XC 15-45mm: 45mm · f/5,6 · 1/100 · 6400 ISO · ACROS

Il settore video è certamente quello che distingue di più la X-S20 rispetto ad X-S10. Qui Fujifilm ha tirato fuori i muscoli, dotando questa piccoletta di funzionalità davvero avanzate. Prima di tutto non c’è il limite dei 30 minuti per clip ed è possibile registrare con profilo flat F-Log2.

Le specifiche al completo sono davvero importanti:

  • 6,2K (3:2 open gate) fino a 30p
  • 4K DCI (17:9) o UHD (16:9) fino a 60p con crop 1,18x
  • Alta velocità in 1080p fino a 240p con crop 1,29x
  • 10-bit 4:2:2 interno
  • 12-bit RAW esterno via HDMI
  • Bitrate fino a 360Mbps interno
  • F-Log2

Ovviamente il non avere più il limite di tempo della X-S10 non significa che la fotocamera possa registrare all’infinito. Date le sue dimensioni compatte bisogna considerare il surriscaldamento, ma c’è un’opzione che è possibile attivare per far procedere la macchina anche dopo il primo warning giallo. Ho sentito dire altrove che in 6,2K si ferma dopo 34 minuti, ma quando l’ho provata a giugno 2023 a Milano in esterno sono arrivato a consumare la batteria prima che si fermasse, registrando per 1h 30m.

Tuttavia, per sfruttare meglio le possibilità di registrazione della X-S20, Fujifilm ha inserito qui la medesima connessione presente su X-H2/H2s per attaccare la ventola FAN-001. Questa si avvita con facilità grazie a due ampie rotelle e si alimenta dalla camera tramite un contatto a 5 pin protetto che si trova all’interno del display. Non ho avuto modo di provarla a fondo, ma sembra una soluzione efficace quanto definitiva.

Conclusione

Se con la prima X-S10 si sono un po’ rotti gli schemi di casa Fujifilm, la nuova X-S20 appare come una sostanziosa, quanto gradita, conferma. Credo che se fosse stata anche tropicalizzata avrebbe conquistato pure una bella fetta di professionisti del video. La possibilità di registrare in open gate è davvero utile per lo spazio verticale in più, offrendo la possibilità di riquadrare ma anche di registrare un unico video sia per il formato orizzontale che quello verticale “da social”. Le specifiche video sono veramente al top e il sensore è ancora super attuale, specie accoppiato al nuovo processore.

La Fujifilm X-S20 è una fotocamera compatta che non sacrifica l’ergonomia e che nasconde qualità superiori in un abito elegante. A livello di risultati fotografici non apporta grandi cambiamenti rispetto la X-S10, se non per la nuova simulazione pellicola Nostalgic Neg, ma ci sono ampliamenti per messa a fuoco, raffica/buffer e soprattutto batteria. Per quanto riguarda il video ha fatto un salto triplo: in una sola generazione è passata da funzioni basiche (4K 30p 8-bit per 30minuti su X-S10) a possedere forse il più ricco set di opzioni della sua categoria.

Alcune foto scattate con il nuovo profilo Nostalgic Neg

Per essere perfetta avrebbe bisogno di un mirino migliore, un AF un pelo più affidabile e una rivisitazione del menu, che sta diventando sempre più complesso e difficile da interpretare. Ma se non si sta troppo a cercare il dettaglio è davvero una fotocamera completa e che rivendica l’utilità del settore APS-C. Se sviluppato così bene, s’intende.

Il prezzo attuale della Fujifilm X-S20 sul sito RiflessiShop è di 1299€. La versione con l’obiettivo da kit XC 15-45mm f/3,5-5,6 OIS PZ è di 1579€, ma non sono sicuro valga i 280€ in più. Si abbina bene come dimensioni, ha un range di focali interessanti, però non mi ha conquistato. Se la comprassi per me prenderei il solo corpo per poi aggiungere qualche obiettivo usato, perché l’ottimo 18-55 f/2,8-4 LM OIS si trova facilmente a 350€ in ottime condizioni. Comunque va detto che questo stesso obiettivo c’è anche nel kit con la X-S20 a 1749€, che solo solo 100€ in più per averlo nuovo. Ma sempre partendo dal solo corpo si possono acquistare dei fissi economici per iniziare, usati o di terze parti. Tutto dipende da cosa ci si deve fare e quanto si può spendere.

Puoi prenotare e acquistare i prodotti dal nostro partner RiflessiShop.com, rivenditore autorizzato di tutti i principali brand legati al mondo della fotografia e del video. Usando il codice SAGGIOSCONTO otterrai un 5% di sconto (non cumulabile con altri codici). Lo store offre assistenza specializzata pre-post vendita, restituzione entro 14gg, spedizioni gratuite da 150€ e diverse modalità di pagamento sicure e agevolate, tra cui la suddivisione in 3 rate senza pratiche e interessi di Klarna. Riflessi Shop ha una valutazione Eccezionale su TrustPilot e potete anche visitare la sede dello store a Torino, in Via Nizza 143/d.

Un ringraziamento speciale a:
@salvatorecosentinofotografie
@fabiozangarifilms
@marcoprestaphotographer
Modella @martysl_

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.