Non è un segreto che tutte le big del settore tecnologico stiano spingendo sull’IA. OpenAI è probabilmente la più nota, perché tra le prime ad aprirsi al grande pubblico, ma ci sono stati esperimenti precedenti andati male e tanti altri che continuano a spuntare giorno dopo giorno. Qualsiasi startup con AI nel nome riesce ad ottenere più facilmente capitali da investire, e alcune di queste riescono a portare a casa dei buoni risultati. In questa gara tecnologica e mediatica, Apple si è dimostrata indietro rispetto ai suoi concorrenti. Nei propri keynote, anche i più recenti, non hai mai usato il termine IA per descrivere le funzionalità avanzate dei propri dispositivi, ma un più attinente e cautelativo machine learning.
In effetti, lo strumento di interazione primario di cui dispone nei propri sistemi operativi è tutt’altro che al passo coi tempi. Siri già perdeva rispetto ad Alexa e Google Assistant, figurarsi se messo a confronto con ChatGPT e suoi pari. Ora, non si può certo fare un confronto diretto, non a caso anche Amazon e Google appaiono reticenti ad inserire le IA nei loro assistenti vocali, principalmente perché danno risposte non prevedibili. Tuttavia, è ormai ampiamente chiaro che da tutti i sistemi del futuro sarà richiesta una maggiore “intelligenza”. Se non principalmente quella destinata al confronto vocale, almeno qualcosa che si possa esprimere nelle immagini e nei contenuti multimediali. Così ha fatto ad esempio Samsung nei recenti S24 e anche Google con i Pixel 8.
Le persone ben informate sul dietro le quinte di ciò che accade a Cupertino, sostengono già da qualche tempo che l’azienda stia lavorando su un proprio progetto per introdurre dell’IA. Lo stesso Tim Cook, nella recedente call con gli investitori, ha promesso novità importanti in questo settore già nel 2024, quindi presumibilmente con iOS 18.
Un primo passo pubblico importante lo si vede oggi, con l’acquisizione da parte di Apple di DarwinAI. La startup canadese ha raccolto molti investimenti negli ultimi anni ed ha focalizzato la propria attenzione sull’IA generativa. Apple non ha commentato pubblicamente l’acquisizione, ma ha ribadito la solita frase di rito, sostenendo che di tanto in tanto acquistano piccole aziende tecnologiche. Il fatto è che raramente queste acquisizioni hanno portato a risultati visibili in tempi rapidi, per cui è facile che ciò che vedremo in iOS 18 sarà, almeno inizialmente, il frutto del solo lavoro interno di Apple. Ricordo che il nuovo sistema operativo verrà svelato nella WWDC 2024, insieme a quelli per tutti gli altri dispositivi, ma la sua effettiva distribuzione coinciderà con l’arrivo degli iPhone 16 dopo l’estate.