Oggi si concluderà il ciclo decennale della porta Lightning: cosa ci perdiamo?

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Questa sera alle 19:00 partirà la diretta video dell’evento Wonderlust in cui saranno presentati gli iPhone 15. Una delle caratteristiche chiave dei nuovi iPhone sarà il passaggio dalla connessione Lightning a quella USB-C, fortemente voluta dalla Commissione Europea. La maggior parte degli utenti sembra favorevole a questa transizione e molti sostengono che sia arrivata persino troppo tardi. La cosa curiosa è che Apple è stata la prima ad introdurre la USB-C su un prodotto importante e di largo consumo con il MacBook 12″ del 2015 (che vedete di seguito).

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Il MacBook 12″ del 2015 aveva una sola porta USB-C per fare tutto

Un po’ come avvenne con l’iMac G3 del 1998 – che abbandonò il floppy disk in favore del CD-ROM e le porte seriale e parallela per le più moderne USB – Apple ha abbracciato il futuro in anticipo rispetto ai suoi concorrenti anche per la USB-C. Tutto ciò ha avuto dei risvolti negativi per noi utenti, proprio perché il mercato ci ha messo diversi anni per allinearsi e nel frattempo è stato strettamente necessario l’utilizzo di adattatori per la connessione di dispositivi esterni.

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L’incubo degli adattatori nei primi anni di diffusione della USB-C

Il tempo ha nuovamente dato ragione ad Apple che, nel corso dei futuri aggiornamenti, ha lentamente portato la USB-C ad essere uno standard anche sugli iPad (con l’unica eccezione dell’iPad 9 rimasto in vendita a fianco del più recente 10). Ma allora perché ha aspettato tanto per utilizzarla anche sugli iPhone?

Con gli iPad Pro del 2018 è arrivata la USB-C sia sul dispositivo che sull’alimentatore

Prima di tutto, gli smartphone hanno un mercato di base molto più grande e ogni modifica su questi ha delle ripercussioni a catena enormemente più vaste. In più, Apple ha venduto per un decennio accessori MFi (Made For iPhone) che sono stati adottati un po’ ovunque, sia dai privati che dalle aziende o dalle strutture ricettive, quindi renderli di colpo incompatibili non è un qualcosa da prendere alla leggera. Parliamo letteralmente di oltre un miliardo di iPhone in circolazione e per moltissimi di questi ci sono cavi aggiuntivi ed accessori MFi che al prossimo cambio di dispositivo diventeranno potenzialmente spazzatura tecnologica da smaltire. Senza contare il costo ecologico dei nuovi accessori che saranno acquistati per rimpiazzare quelli vecchi.

Fuori casa potevi tranquillamente chiedere se qualcuno aveva un “caricatore per iPhone”. Ora, e per qualche anno, servirà una distinzione più chiara tra Lightning e USB-C, ma l’obiettivo a lungo termine è chiaramente positivo, perché un caricatore con cavo USB-C sarà adatto a tutti, iPhone inclusi.

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I primi iPhone ha usato il connettore Dock 30-pin nato su iPod

Cosa interessante da notare è che il 2023 sarà un anno “perfetto” per questo cambio, anche guardando ai tradizionali ritmi di Apple. Nel 2003 è nato il connettore Dock 30-pin con l’iPod di terza generazione ed è stato poi usato su iPhone fino al 2012, quando è stata inaugurata la porta Lightning sull’iPhone 5. Dieci modelli dopo, l’iPhone 15 cadrebbe proprio al momento giusto per la nuova transizione, questa volta su USB-C.

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L’arrivo del connettore Lightning è avvenuto su iPhone 5 nel 2012

Il connettore Lightning è stato poi una chiara fonte d’ispirazione per USB-C, che da questo ha preso la fondamentale caratteristica della reversibilità. D’altronde si sa che Apple ha contribuito alla definizione dello standard anche per la sua collaborazione con Intel, che l’ha poi adottato come formato per la Thunderbolt 3 e successive.

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La porta USB-C ha una sottile lamina centrale

A voler essere pignoli, però, la USB-C è strutturalmente più debole rispetto a Lightning, perché lo spinotto è come una ciambella col buco ma la porta ha una lamella al centro su cui poggia che è potenzialmente soggetta a piegamenti, rotture, distaccamenti. Non si tratta di un problema gravissimo, infatti non si sente spesso di porte USB-C danneggiate, ma nella Lightning non ci sono parti sospese. Di contro ha i connettori esposti che a volte possono sporcarsi e portare al malfunzionamento dei cavi. Ad ogni modo, la USB-C ormai è questa e così sarà per tantissimi anni a venire.

Il primo iPhone con cavo da Lightning a USB-C con alimentatore a ricarica rapida

Avere una porta unica multi-device e con moltissime potenzialità è certamente un vantaggio, ma questo porterà anche su iPhone la tipica confusione che abbiamo vissuto per anni con USB-C. Ne ho parlato tempo fa in un articolo, perché un cavo con la medesima forma di un altro può avere funzionalità molto diverse in termini di ricarica, di velocità di scambio dati o di supporto video. Per questo più di recente ho pubblicato un altro approfondimento con video in cui vi consiglio di acquistare solo cavi che hanno sui connettori le informazioni per distinguerli gli uni dagli altri.

Tornando per un attimo all’evento di oggi, io lo seguirò in privato con altri amici e colleghi di redazione. Subito dopo raccoglieremo un po’ di informazioni per degli articoli sul sito e cercherò di pubblicare un video di riepilogo in serata. Nel precedente evento sono andato un po’ lungo, ma preferisco limitare il numero di imprecisioni dovute alla foga di arrivare per primi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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