Evento Apple Scary Fast: le 5 cose da sapere in sintesi

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L’evento Apple tenutosi ieri è stato insolito sotto diversi punti di vista. Oltre al fatto di essere durato poco, meno di 30 minuti, era da tanto che non ci presentavano nulla di lunedì. E soprattutto di pomeriggio, che in Europa significa notte. Credo sia la prima volta che seguo l’evento dal letto, senza lo stress di prendere appunti e pubblicare articoli e un video di fretta. Devo ammettere che mi è piaciuto e me lo sono gustato meglio.

Nelle prossime ore mi dedicherò ad analizzare meglio i chip annunciati per confrontarli tecnicamente con i precedenti, ma voglio iniziare a parlarvi sinteticamente delle 5 cose importanti di questo evento.

1) M3, M3 Pro ed M3 Max

Come alcuni rumor sostenevano, a questo giro Apple ha annunciato in blocco tre chip della nuova generazione. Manca all’appello solo l’M3 Ultra, di cui si parlerà sicuramente quando arriveranno i nuovi Mac Studio e Mac Pro. Ovviamente i nuovi SoC sono realizzati con processo produttivo a 3nm e sono più veloci dei precedenti, ma hanno anche alcune tecnologie diverse, vedi il ray tracing per la GPU (e non solo).

Si tratta di una iterazione con crescita sostanzialmente lineare rispetto alle due precedenti, un po’ com’è successo con M2 rispetto a M1. Non a caso la maggior parte dei grafici sintetici proposti da Apple si basano ancora su M1 per mostrare miglioramenti importanti. In alcuni passaggi si è addirittura presa in esame l’ultima versione con Intel.

Una cosa molto importante da notare è che per la prima volta, la versione Max ha una CPU con più core rispetto a quella Pro. In passato cambiava solo la scheda grafica e, onestamente, aveva poco senso.

Se con M2 Apple non è riuscita a convincere i possessori di M1 a fare il cambio – con una contrazione di vendite importanti lo scorso anno – la nuova generazione fa quell’ulteriore passo in avanti che inizia a giustificare l’upgrade rispetto alla prima. Inoltre, rappresenta una rinnovata spinta verso Apple Silicon per quelli che ancora utilizzano i Mac con Intel, cosa importante per Apple visto che presto o tardi dovrà tagliare la retro compatibilità nei nuovi sistemi operativi.

2) Addio MacBook Pro 13″, benvenuto MacBook Pro 14″ base

Come si sapeva da anni, il MacBook Pro 13″ non aveva alcun senso nella lineup Apple Silicon. Messo a confronto con il modello Air 13″ offriva davvero poco in più in termini di prestazioni, ma si presentava ancora con un design vecchio e quella Touch Bar che Apple ha dismesso ovunque già da tempo. Per fortuna se ne sono accorti anche in Apple e l’hanno lasciato uscire di scena.

Al suo posto abbiamo MacBook Air 13″ e 15″ come ingresso e il nuovo MacBook Pro 14″ base leggermente al di sopra. Questo è sostanzialmente identico ai modelli più carrozzati con M3 Pro ed M3 Max, le differenze sono solo 3:

  1. ha una singola ventola
  2. ha 2 porte Thunderbolt/USB4 e non 3 (manca quella a destra)
  3. non è disponibile nel nuovo colore Space Black

Il suo prezzo in Italia parte da 2049€ con M3 (CPU 8-core, GPU 10-core), 8GB di RAM, SSD 512GB. Considerate che mantiene le stesse ottime qualità dei modelli top per schermo, audio, connessioni, quindi è molto diverso dal modello Air.

3) Il nuovo colore Space Black

Da noi l’hanno tradotto come Nero Siderale, ma continuo a preferire Space Black. Si tratta della nuova colorazione realizzata da Apple per il modelli MacBook Pro 14″ e 16″ dotati di M3 Pro ed M3 Max. Non è proprio un nero assoluto, ma si tratta di una tinta molto più scura del precedente Space Gray.

Curioso notare che in queste prime ore ho visto in giro più eccitazione per il nuovo colore che per le performance di M3. Apple conosce certamente molto bene il suo pubblico.

4) L’iMac è ancora tra noi

Dopo aver saltato la generazione M2, cosa prevista da Gurman, arriva l’aggiornamento ad M3 per l’iMac. Non cambia sostanzialmente nessun’altra cosa, compresi i colori, ma aumentano purtroppo i prezzi. Non c’è la versione con schermo più grande e neanche arrivano i chip superiori M3 Pro ed M3 Max. Durante l’evento Apple si è detto che questo sostituisce egregiamente sia il vecchio 21,5″ che il 27″, un po’ come a sottintendere che non arriverà una versione più grande. Forse è così, ma sappiamo che queste dichiarazioni vanno sempre prese un po’ con le pinze. Nel senso che l’azienda non ha nessun interesse a far sapere in anticipo quali saranno le proprie mosse, in modo da evitare che gli indecisi aspettino ancora ed evitino l’acquisto oggi.

5) L’evento è stato girato con iPhone

Anche se non è una novità presentata ieri, la cosa che forse mi ha impressionato di più è stata la slide finale che recitava: this event was shot on iPhone. Sono sicuramente consapevole delle ottima qualità video di questo dispositivo, soprattutto con l’iPhone 15 Pro e la possibilità di registrare in ProRes su USB, ma sapere che hanno girato così l’intero evento mi ha fatto quasi saltare dal letto. Davvero una prova degna di nota. Ovviamente c’è dietro un lavoro enorme di fotografia, direzione e post-produzione, senza contare che gli iPhone saranno stati sorretti da attrezzatura e operatori professionali, ma credo che faccia comunque passare un messaggio importante.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.