Recensione iPhone 15 Pro Max: display, batteria e fotocamera 5x. Tutti i test dopo 2 mesi di utilizzo

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Il nuovo design con bordi piatti che Apple ha introdotto con l’iPhone 12 ha portato anche alla modifica dei display nei modelli top di gamma: non più 5,8″ e 6,5″, ma 6,1″ e 6,7″. Fino a quel momento avevo sempre preferito le versioni con schermo più grande, e ricordo l’11 Pro Max come il più piacevole compromesso, però con l’aumento della diagonale e i bordi squadrati, ho trovato il 12 Pro Max scomodo in mano oltre che troppo pesante. Da quel momento ho iniziato ad usare solo il modelli Pro più piccoli, anche perché la nuova diagonale da 6,1″ risultava più generosa rispetto a quella da 5,8″. Avendo ormai specifiche tecniche identiche, l’unico svantaggio importante rispetto al Pro Max rimaneva quello della batteria, ma nell’uso normale sono sempre riuscito a farmi bastare quella del modello base. Giusto nelle trasferte mi sono abituato a portar dietro un powebank.

Con l’uscita degli iPhone 15 Pro Apple ha cambiato le carte in tavola, inserendo un elemento di novità solo nel 15 Pro Max. Mentre la fotocamere tele del modello base ha mantenuto l’hardware precedente con ottica 3x da 77mm equivalenti, nel Pro Max è arrivato un nuovo obiettivo 5x da 120mm. Non starò qui a discutere se si tratti o meno di una scelta di marketing o di un vincolo progettuale dovuto alle dimensioni, ma Apple non è l’unico produttore ad avere delle esclusività nel suo smartphone top di gamma, più grande e costoso. Così fanno anche Samsung e Google, giusto per citare alcune delle rivali più note. A differenza di altri casi, però, nell’iPhone 15 Pro Max la fotocamera 5x non è semplicemente un’aggiunta, bensì una sostituzione. In sostanza, rispetto al 15 Pro si perde il teleobiettivo 3x. Questo mette gli utenti di fronte ad una scelta un po’ ambigua, perché potrebbe esserci chi preferisce lo schermo più grande e il tele 3x e chi invece quello più piccolo con il 5x, entrambe posizioni scontente della nuova proposta.

Questa recensione dell’iPhone 15 Pro Max arriva dopo circa 2 mesi di utilizzo, quindi si può considerare anche una prova di maturità del prodotto (attualmente in uso con iOS 17.2). Ho già pubblicato la recensione dell’iPhone 15 Pro, quindi eviterò di entrare troppo nel dettaglio di cose che hanno in comune e che sono state già dette.

Parlando di design, il nuovo bordo con angoli leggermente arrotondati ha reso lo smartphone più gentile nel palmo della mano, il tutto senza perdere fermezza nella presa. Il peso è sceso di 19 grammi rispetto al modello precedente, grazie alla nuova struttura con esterno in lega di titanio Grado 5 e interno in alluminio. Si tratta di poca cosa, ma è una piacevole inversione di tendenza. In passato, infatti, eravamo andati sempre a salire con 11 Pro Max e 12 Pro Max a 226 g, 13 Pro Max a 238 g e 14 Pro Max a 240 g. L’iPhone 15 Pro Max, invece, pesa 221 g.

Lo scotto da pagare si è visto in alcuni test, in cui si è evidenziato che il bordo non è resistente come quello in acciaio. Ovviamente chi usa una cover può tranquillamente ignorare la cosa, ma tenderei a consigliare la scelta di modelli più chiari come il bianco o il nuovo titanio naturale che trovo molto elegante (ed è quello che ho io).

Il nuovo Pulsante Azione, che sostituisce il precedente switch fisico per il silenzioso, riserva interessanti sorprese. Utilizzandolo con le sole funzioni base non fa miracoli, anche se la scelta di personalizzazione dalle impostazioni non manca:

  • Silenzioso / Suoneria Attiva
  • Full Immersion, con selezione di quale attivare
  • Fotocamera, con selezione tra foto, video, selfie, ritratto, ritratto selfie
  • Torcia On / Off
  • Memo Vocale
  • Comandi, con scelta di una cartella o di un singolo comando
  • Accessibilità, con scelta della funzione da attivare

La cosa più interessante è chiaramente l’apertura di Comandi, con il quale si possono compiere operazioni di ogni tipo. Inizialmente lo avevo configurato per aprire un set di azioni tra cui scegliere al momento, ma poi ho realizzato un sistema per fargli fare cose diverse in base all’orientamento del dispositivo. In questo modo ho moltiplicato notevolmente il suo potenziale ed oggi non tornerei mai indietro al semplice switch. Sul sito trovate una guida dettagliata per scoprire come gestirlo dinamicamente.

Rapidissimo passaggio sulle custodie MagSafe originali Apple, confermando che quella in FineWoven non è esattamente riuscita. Con l’iPhone 15 Pro almeno me ne era arrivata una col taglio della porta USB-C allineato, mentre in quella del 15 Pro Max era di un millimetro spostato da un lato. Considerando che già il foro non è così ampio da accettare tutti i cavi, nonché il fatto che si sono dimostrate poco resistenti, ho effettuato subito un reso. Ho preferito optare per la custodia in Silicone, che non ha riservato nessuna sorpresa negativa (a parte il costo d’acquisto elevato).

Le prestazioni del SoC A17 Pro sono decisamente elevate, anche se Apple ha portato più in alto la frequenza operativa sia degli E-Core che dei P-Core sul fronte CPU. Inizialmente ci sono stati diversi report riguardanti un surriscaldamento eccessivo, personalmente non ho notato alcun cambiamento di rilievo. Nel senso che anche il precedente modello sotto stress prolungato diventava molto caldo.

Il passaggio al nuovo processo produttivo da 3nm di TSMC ha comunque bilanciato un po’ la cosa, mantenendo molto alta l’autonomia. Sono sempre riuscito ad arrivare a sera con circa il 20% di autonomia residua anche nelle giornate stress con oltre 7 ore di schermo attivo e diverse altre di attività in background. Nelle giornate di uso medio mi è capitato di andare a letto quando lo smartphone aveva ancora il 50% di carica. Dopo anni di uso del Pro più piccolo, devo ammettere che l’autonomia mi ha stupito e conquistato.

Caratteristiche iPhone 15 iPhone 15 Plus iPhone 15 Pro iPhone 15 Pro Max
Capacità batteria (mAh) 3349 4383 3274 4441
Chip A16 Bionic A16 Bionic A17 Pro A17 Pro
Schermo 6,1″ 60Hz 6,7″ 60Hz 6,1″ 10-120Hz 6,7″ 10-120Hz
Luminosità tipica (nit) 1000 1000 1000 1000
Luminosità outdoor (nit) 2000 2000 2000 2000
Always-on No No
Autonomia in video (h) 20 26 23 29
Autonomia uso continuo (hh:mm) 9:50 13:00 9:10 11:30
Autonomia schermo acceso (h) 5+ 8+ 4+ 7+

La GPU migliora maggiormente, non tanto per le prestazioni nude e crude, anche se crescono di un buon 20%, quanto per l’arrivo dell’accelerazione hardware per il ray-tracing. Mettiamo subito in chiaro una cosa, usare quotidianamente un iPhone 14 Pro Max con chip A16 e un iPhone 15 Pro Max con A17, non porta ad un miglioramento netto e percepibile.

Non è una novità, il salto di un singolo anno raramente è evidente ad occhio nudo, ma se si parla di giochi che sfruttano il ray-tracing si nota. In questo caso, infatti, il vantaggio del nuovo modello sale ad un 60% di velocità in più, cosa che si nota senza mezzi termini.

Il display da 6,7″ ha ora delle cornici più sottili intorno, ma mantiene le medesime caratteristiche di base. La luminosità tipica di 1000 nit sale a 1600 nit con i contenuti in HDR e a 2000 nit all’aperto per risultare sempre visibile, anche con forte luce ambientale. Abbiamo la tecnologia ProMotion che gestisce dinamicamente il refresh rate nel range 10-120Hz e la funzionalità alway-on per vedere i contenuti anche in stand-by.

Grazie alla rinnovata capacità grafica dell’A17 Pro, Apple è riuscita ad invogliare software house di un certo calibro a portare alcuni giochi tripla A sugli iPhone 15 Pro. Per ora c’è solo Resident Evil Village, altri due arriveranno entro i primi mesi del 2024, quindi si tratta ancora di pochissimi titoli. Tuttavia, è un importante svolta per il gaming mobile su iPhone, dove tra l’altro ora si può utilizzare un controller completo come il Backbone. Il porting di Resident Evil Village è sostanzialmente completo, al punto che sono state mantenute anche alcune modalità grafiche che non sono di fatto giocabili anche su iPhone 15 Pro Max.

Per avere un’esperienza di gioco fluida si deve mantenere la risoluzione a 720p (che è quella predefinita), impostare il MetalFX Upscaling su Performance invece che Qualità. Meglio ancora se si fissa il framerate a 30fps, perché con quello variabile tenta di salire più spesso e poi aumentano i momenti di in cui scende sotto la soglia minima. Con queste impostazioni si perde ovviamente qualcosa, ma la qualità grafica è ancora molto appagante sullo schermo dello smartphone e i lag si riducono a circa il 2% del totale.

La nuova porta USB-C apre tutta una serie di possibilità inedite, tra cui la ricarica inversa via cavo che offre fino ad un massimo di 4,5W esternamente. Non è tanto, ma oltre a caricare accessori come AirPods o Apple Watch, riesce anche a dare un po’ di autonomia in più ad un altro smartphone connesso. Inoltre, tramite USB-C si veicola direttamente anche il segnale DisplayPort, quindi si può collegare ad un monitor esterno dotato di ingresso USB-C con un unico cavo. Essendo una porta standard, sono supportati anche tutti gli adattatori e hub in commercio, offrendo la possibilità di ottenere connessioni multiple.

La velocità della porta è USB 3.2 gen 2, con un tetto massimo di 10GB/s. Questo significa che finalmente lo scambio dati avviene molto velocemente ed è anche possibile registrare filmati in ProRes direttamente su uno storage esterno tramite l’app fotocamera. Ogni tipo di memoria è supportata, purché sia sufficientemente veloce. Ciò vuol dire che si può registrare anche su una SD V90, ma ovviamente il costo per GB non le rende convenienti. Molto meglio collegare un SSD che hanno dei costi molto più bassi.

La qualità della ricezione è sempre stata molto alta durante questi mesi e l’audio in chiamata è davvero ottimo, sia tramite capsula auricolare che in vivavoce. Questo anche grazie a degli speaker stereo con un volume alto e di qualità molto buona. Nessun problema da segnalare con Bluetooth 5.3 e Wi-Fi 6E, anche se quest’ultimo non ho avuto di provarlo avendo ancora access point di generazione precedente. Arriva poi la seconda generazione del chip Ultrawide Band 2 per una localizzazione più precisa dei nostri dispositivi e il supporto nativo a Thread, quindi l’iPhone può essere usato sia come client che come hub per la domotica con lo standard Matter.

Fotocamere uguali al 15 Pro

Il comparto foto/video è in gran parte identico a quello dell’iPhone 15 Pro, almeno per la fotocamera principale (1x), quella ultra grandangolare (0,5x) e tutte le funzionalità correlate, come lo Smart HDR 5 e il Photonic Engine migliorato che salva foto a 24MP. Quindi, in questo primo capitolo vi ripropongo quanto detto nella recensione del 15 Pro, con alcuni dettagli e scatti aggiuntivi. Nel successivo, invece, analizzeremo le differenze tra 15 Pro e 15 Pro Max nella gestione del teleobiettivo.

Alcune foto scattate con la fotocamera principale (JPG non elaborati)

Wide 1x

Il sensore primario è della stessa dimensione di quello del 14 Pro Max ed ha sempre la tecnologia quad-pixel con 48MP di risoluzione totali, mentre l’obiettivo è un 24mm (equivalente) con luminosità f/1,78. Apple ha tuttavia migliorato la tecnologia Photonic Engine, la quale ora produce fotografie in JPG o HEIF da 24MP invece dei precedenti 12MP. La nuova modalità è già attiva di default, anche se si può retrocedere a 12MP dalle impostazioni se si preferisce.

Camera primaria iPhone 14 iPhone 15 iPhone 14 Pro/Max iPhone 15 Pro/Max
Sensore 12MP 48MP quad-pixel 48MP quad-pixel 48MP quad-pixel
Dimensione pixel 1,9 µm 2,0 µm 2,44 µm 2,44 µm
Foto JPG/HEIF da 12MP 24MP (da 48MP) 12MP (da 48MP) 24MP (da 48MP)
Lunghezza focale 26mm 26mm 24mm 24mm
Luminosità f/1,5 f/1,6 f/1,78 f/1,78

Il processo viene coadiuvato dall’ISP (Image Signal Processor) e dal Neural Engine, ma è principalmente basato sul software dato che è presente anche negli iPhone 15 base che usano il vecchio A16. In sostanza, è stato aggiunto un passaggio dopo la fusione di tutte le informazioni in un’immagine da 12MP, il quale raccoglie ulteriori dettagli e colore da uno scatto integrale a 48MP. I miglioramenti dovuti a questo espediente sono notevoli, in quanto le foto a confronto con quelle della camera principale dell’iPhone 14 Pro con medesimo hardware, presentano più dettaglio e gamma dinamica oltre che il doppio della risoluzione.

Con il nuovo Photonic Engine, le foto a 24MP hanno più dettaglio

Migliora lo Smart HDR 5, il quale offre una maggiore capacità di tenuta delle alte luci, con un’esposizione ed un aspetto più naturale rispetto alle foto di iPhone 14 Pro. E, grazie alla risoluzione in più, Apple ha anche ridotto quel micro-contrasto esasperato dei modelli precedenti, restituendo immagini più ricche di informazioni e al contempo meno artificiose.

Lo Smart HDR 5 di iPhone 15 Pro mostra più dettagli nelle luci e nelle ombre

Anche le foto in notturna vengono gestite meglio, con più informazioni leggibili e maggiore dettaglio nelle alte luci. Rimane un po’ difficile la corretta riproduzione di insegne o schermi molto luminosi di notte, ma si nota comunque un miglioramento rispetto ad iPhone 14 Pro. Ci tengo a precisare che la foto che vedete di seguito è stata ottenuta (come tutte le altre della prova) con un semplice punta e scatta. Senza cioè che la mano del fotografo potesse intervenire per correggere l’esposizione sullo schermo per poi schiarire le ombre in post.

Nello scatto notturno c’è più dettaglio e gamma dinamica su iPhone 15 Pro

Zoom 1,2x / 1,5x / 2x

Il secondo espediente software introdotto da Apple con gli iPhone 15 Pro e Pro Max è quello di far scegliere due nuove “fotocamere virtuali” a partire da quella principale da 24mm, ovvero un 28mm (1,2x) e un 35mm (1,5x). L’idea di base è molto interessante, perché si tratta di focali molto apprezzate dai fotografi, ma potrebbero sembrare inutili se considerati alla stregua di zoom digitali.

Tutti i fattori di ingrandimento disponibili dalla fotocamera principale

Con tali premesse, infatti, potrebbe sembrare che scattando una foto a 1x (24mm) e poi ingrandendola al computer si otterrebbe lo stesso risultato. In realtà, però, le informazioni che la fotocamera può leggere nell’area del sensore ritagliata sono comunque superiori all’ouput di 24MP ottenuto. E dal momento che l’ultimo step del nuovo Photonic Engine combina tutte le informazioni disponibili sul sensore da 48MP, ci sono molte informazioni anche considerando il taglio.

Il risultato di questo ragionamento teorico si vede chiaramente nell’immagine di seguito, dove a sinistra si trova un ritaglio dell’immagine catturata a 1x e poi ingrandita di 1,5x volte al computer e a destra la stessa parte dell’immagine ma questa volta scattata direttamente con la focale 1,5x su iPhone. Si può notare che le dimensioni degli elementi sono simili, ma nella seconda ci sono più dettagli e meno artefatti.

Ingrandendo una foto 1x si ha qualità inferiore rispetto ad uno scatto nativo a 1,5x

Sempre a partire dalla fotocamere principale, Apple fornisce anche lo scatto 2x, cosa già presente nei precedenti iPhone 14 Pro. Anche in questo caso, però, non si può parlare di zoom digitale, poiché è differente la logica di implementazione. Si parte effettivamente da un crop del sensore, ma cambia il metodo di lettura dell’immagine.

Magie della fotografia computazionale

Normalmente, il primo processo del Photonic Engine consiste nel combinare molteplici informazioni di esposizione e profondità partendo però da una lettura del sensore quad-pixel con modalità pixel-binning, ovvero combinando ogni gruppo di 4 pixel in 1 solo, ottenendo una serie di immagini da 12MP. Gli iPhone 14 Pro e Pro Max si fermavano qui, mentre con i 15 Pro e Pro Max Apple ha introdotto un secondo passaggio che unisce una lettura integrale del sensore da 48MP per aggiungere dettaglio e informazioni cromatiche al risultato, che viene mediato in un output da 24MP.

Nello scatto a 2x, invece, ci si limita all’area centrale del sensore, che corrisponde ad 1/2, ma viene letto fin da principio ogni pixel 1:1. Senza l’approssimazione del pixel-binning, l’immagine da 12MP risultate ha una focale equivalente raddoppiata di 48mm equivalenti ed un dettaglio superiore nell’area fotografata rispetto a quello che si vede ingrandendo la stessa porzione partendo dall’immagine totale da 24mm.

Crop del medesimo dettaglio con tutti i fattori di zoom della fotocamera primaria

Ecco perché sarebbe scorretto parlare di zoom digitale ed ecco perché la 2x riesce effettivamente a mostrare una quantità maggiore di dettaglio rispetto la stessa identica fotocamera usata però ad 1x o a tutti gli altri ingrandimenti intermedi di 1,2x e 1,5x. Certo, la risoluzione nominale sarà inferiore, ma scattare a 2x con iPhone 15 Pro e Pro Max non è assolutamente una pratica inutile. Al contrario, se abbiamo bisogno di avvicinarci al soggetto da fotografare, è senza dubbio la cosa migliore da fare per avere maggiore dettaglio.

2x “reale” iPhone 14 iPhone 15 iPhone 14 Pro/Max iPhone 15 Pro/Max
Sensore intero 12MP 48MP quad-pixel 48MP quad-pixel 48MP quad-pixel
Dimensione pixel 1,9 µm 2,0 µm 2,44 µm 2,44 µm
Foto 2x 12MP area centrale 12MP area centrale 12MP area centrale
Dimensione pixel usati 1,0 µm 1,22 µm 1,22 µm
Lunghezza focale 52mm 48mm 48mm
Luminosità f/1,6 f/1,78 f/1,78

Altra cosa interessante riguarda la modalità ritratto, perché ora l’app fotocamera identifica automaticamente i soggetti e salva le informazioni di profondità quando viene mostrata un’icona con la lettera f in basso a sinistra. Tutte le foto così ottenute posso essere trattate come ritratti in post-produzione, modificando a piacere il valore di apertura simulato. Inoltre, a partire da macOS Sonoma, l’intervento sulle foto ritratto si può effettuare anche al computer tramite l’app Foto.

Foto ritratto con fotocamera 2x “virtuale” a 12MP

Per quanto gli iPhone Pro possono sfruttare le altre fotocamere e il LiDAR per mappare la scena, bisogna sempre ricordare che la sfocatura ritratto è ottenuta digitalmente. I nuovi iPhone 15 Pro e Pro Max, riescono tuttavia a fare un lavoro decisamente migliore rispetto ai precedenti, e bisogna proprio ingrandire nel dettaglio per notare gli artefatti, che sono per lo più limitati alle zone più sottili.

L’effetto Ritratto applicato in post (ora anche su macOS) è migliorato molto nella resa

Ultrawide 0,5x

La fotocamera ultrawide, come le altre, mantiene le specifiche hardware del 14 Pro, quindi abbiamo un sensore da 12MP con lunghezza focale equivalente a 13mm ed apertura f/2,2. Qui il nuovo corso in termini di trattamento delle immagini c’è, ma si nota molto meno. Apple ha giustamente ridotto quell’eccesso di micro-contrasto che era maturato nelle precedenti generazioni, restituendo immagini con lo stesso dettaglio pur essendo più naturali.

Foto ultrawide 13mm di giorno con sole alto
Ultrawide iPhone 14 iPhone 15 iPhone 14 Pro/Max iPhone 15 Pro/Max
Sensore 12MP 12MP 12MP 12MP
Funzione Macro No No
Dimensione pixel 1,4 µm 1,4 µm 1,4 µm 1,4 µm
Lunghezza focale 13mm 13mm 13mm 13mm
Luminosità f/2,4 f/2,4 f/2,2 f/2,2
Alcune foto catturate con la fotocamera Ultrawide (JPG non elaborato)

Tramite la Ultrawide c’è anche la possibilità di scattare foto Macro, poiché questo obiettivo ha la possibilità di mettere a fuoco molto da vicino spostando le lenti interne (funzionalità non presente nella fotocamera ultrawide degli iPhone 15). I risultati sono complessivamente simili a quelli di iPhone 14 Pro, dopotutto l’hardware è lo stesso. Si nota però un minor contrasto generale, che lascia vedere più dettaglio sia nelle zone d’ombra che in quelle più illuminate.

Foto macro con la ultrawide da 13mm

Teleobiettivo 5x o 3x?

La prima cosa da capire parlando della fotocamera tele dell’iPhone 15 Pro Max, è che il suo 5x sostituisce il 3x ottico che troviamo sull’iPhone 15 Pro. È un discorso scontato, lo so bene, l’ho già detto e lo saprete già, ma bisogna soffermarsi un attimo sulle ripercussioni.

Teleobiettivo iPhone 14 Pro/Max e 15 Pro iPhone 15 Pro Max
Sensore 12MP 12MP
Dimensione pixel 1,0 µm 1,12 µm
Lunghezza focale 77mm 120mm
Rispetto focale base 3x (ca) 5x
Luminosità f/2,8 f/2,8

Abbiamo detto che per le foto a 2x (48mm) entrambi gli iPhone, Pro e Pro Max, utilizzeranno 1/2 del sensore primario con risultati identici, ovvero 12MP con qualità piuttosto elevata essendo una lettura 1:1 del sensore.

La foto a 3x (77mm), invece, viene catturata con una fotocamera dedicata sull’iPhone 15 Pro che manca nel Pro Max. Il ché significa che quest’ultimo deve effettuare un ulteriore ingrandimento a partire dalla fotocamera wide 1x da 24mm. E qui sì, si parla correttamente di zoom digitale.

Per lo zoom 5x (120mm) si ha una fotocamera dedicata sul 15 Pro Max che manca nel 15 Pro, che dovrà ottenerla partendo dal 3x (77mm). Anche questo sarà uno zoom digitale, ma sulla carta è decisamente minore di quello che deve fare il 15 Pro Max per ottenere la 3x.

Seguitemi nel ragionamento: il 15 Pro dovrà ingrandire circa 1,7 volte la sua fotocamera tele 3x per ottenere il 5x, mentre il 15 Pro Max dovrà ingrandire 3 volte la camera principale. Tuttavia, non bisogna dimenticare che quest’ultima ha un sensore più grande e con maggiore risoluzione, ecco perché i risultati che vedremo sono più o meno simili.

Iniziando con un test di giorno con piena luce, il ritaglio a sinistra ottenuto dalla fotocamera 3x nativa dell’iPhone 15 Pro mostra un livello di dettaglio leggermente superiore rispetto al medesimo ingrandimento ottenuto digitalmente con l’iPhone 15 Pro Max. Vi posso però assicurare che guardando la foto nel suo complesso è difficile notare una differenza marcata. Direi che il 15 Pro Max con il suo zoom digitale 3x arriva a circa l’85% della qualità che vediamo nella 3x ottica del 15 Pro.

Quando si scatta al chiuso e la luce è inferiore, nel ritaglio dell’iPhone 15 Pro Max a 3x si nota una maggiore morbidezza e l’accentuazione degli artefatti. A dimensione intera le foto sono ancora piuttosto simili, ma si accentua il distacco a favore del 15 Pro con la sua 3x ottica.

Alcune foto dell’iPhone 15 Pro Max con la fotocamera tele 5x (JPG non elaborati)

Scattando a 5x di giorno ritorniamo a vedere foto davvero simili, anche se nel 15 Pro Max c’è una fotocamera con ottica 120mm dedicata e nel 15 Pro si effettua l’ingrandimento dalla 3x 77mm. Facendo le pulci all’immagine, il ritaglio evidenzia una maggiore incisività nello scatto 5x nativo del 15 Pro Max, ma il 15 Pro ci arriva davvero vicino con lo zoom digitale. Direi quasi al 90% della resa complessiva.

In questo caso, la riduzione della luce sembra essere gestita bene dalla 3x dell’iPhone 15 Pro, che scattando al chiuso con il 5x digitale porta a casa un risultato del tutto sovrapponibile per dettagli rispetto alla fotocamera 5x ottica dell’iPhone 15 Pro Max. Almeno questa è stata la mia impressione, fatemi sapere nei commenti se la pensate diversamente.

Per vedere un più netto distacco tra i due, bisogna salire a 10x, dove entrambi lavoreranno di zoom digitale a partire dalla fotocamera tele, ma l’iPhone 15 Pro Max dovrà ingrandire di meno partendo già da 5x.

A voler essere sincero, dopo aver fatto tutte le prove del caso, devo dire che fa meglio il 15 Pro a simulare i risultati della 5x che gli manca che non il 15 Pro Max a risolvere l’assenza della 3x. Anche perché, con quest’ultimo tutte le lunghezze focali a partire da quel 3x (77mm) fino al 5x (120mm) saranno riprodotte con zoom digitali di qualità inversamente proporzionale all’ingrandimento. Tuttavia, il 15 Pro Max porta a casa una 3x che non è poi così scadente come avevo previsto in un precedente articolo, quindi mi vedo costretto a rivedere leggermente il grafico che avevo realizzato come vedete di seguito:

Comunque sia, io preferisco utilizzare le focali proposte nativamente dall’app, quindi 0,5x / 1x / 1,2x / 1,5 / 2x / 3x nell’iPhone 15 Pro e 0,5x / 1x / 1,2x / 1,5 / 2x / 5x nell’iPhone 15 Pro Max, e non ho sentito troppo la mancanza della 3x in quest’ultimo perché la 2x rende già abbastanza bene con i ritratti o per avvicinarmi agli oggetti. Mentre la 5x del modello Max è interessante per scorgere dettagli in lontananza e, in caso di necessità, ti fa arrivare al 10x senza troppi rimpianti.

Nel settore video l’iPhone 15 Pro Max è identico al 15 Pro, ad eccezione della lunghezza focale della fotocamera tele. La stabilizzazione è di ottimo livello, la messa a fuoco risulta fluida e precisa, così come la capacità di gestire automaticamente l’esposizione senza salti improvvisi. Come abbiamo già visto, si può usare l’app Foto con unità esterne per registrare video ProRes 4K con profilo Apple Log, ma rimangono gli automatismi di base e nessun controllo. Per questo motivo Apple stessa ha preferito utilizzare l’app gratuita Blackmagic Camera per registrare il suo ultimo Keynote, dove ogni parametro è selezionabile dettagliatamente, così come si farebbe su una videocamera professionale.

Una cosa importante da sottolineare è che la fotocamera 5x non ha la possibilità di mettere a fuoco molto da vicino. Quando si arriva a circa 98cm di distanza dal soggetto l’iPhone non usa più la 5x e passa ad un ingrandimento digitale della 1x, con risultati che ovviamente perdono in qualità. Con iOS 17.2 il tutto avviene in modo fluido e quasi non ci si accorge della differenza, bisogna mettere un dito sulla camera principale per renderlo evidente. Ma è l’unico modo per notarlo visto che non ci viene notificato nulla e non c’è possibilità di ritornare alla 5x “vera” tramite l’interfaccia.

La cosa bizzarra, e qui parlo a titolo del tutto personale, che quest’anno ero nuovamente interessato al modello Pro Max per la questione della nuova fotocamera. Dopo averlo provato mi sono reso conto che non mi sarebbe affatto dispiaciuto mantenere la 3x, anzi, in alcuni casi è anche meglio. Tuttavia, in questi 2 mesi circa di utilizzo è successo qualcosa di inatteso, ovvero che mi sono nuovamente affezionato al modello “grande” per la batteria. Certo, rimane ancora la stessa mattonella che in alcuni casi rimpiango, soprattutto quando lo metto nella tasca frontale dei jeans dove risulta troppo ingombrante e se mi siedo quasi mi buca lo stomaco. Per il peso devo dire di continuare a trovarlo elevato, forse perché i 19 grammi in meno non posso avvertirli dato che da anni non uso la versione Pro Max.

Conclusione

L’iPhone 15 Pro Max perde la variante base da 128GB, partendo ora da 256GB di storage. Il vantaggio è che quest’anno c’è stata una riduzione di prezzo in Euro su tutti i modelli e ora si parte da 1489€, che è quanto costava la versione da 128GB l’anno scorso. Con questo non voglio dire che sia economico, perché di fatto non lo è, ma nel complesso rimane un vantaggio per gli utenti italiani.

Prezzi iPhone 14 Pro Max iPhone 15 Pro Max Riduzione
128GB 1489€
256GB 1619€ 1489€ -130€
512GB 1879€ 1739€ -140€
1TB 2139€ 1989€ -150€

Analizzando lo smartphone in tutte le sue parti, ci sono davvero pochi aspetti in cui non risulti eccellente. Rimane un po’ grande e pesante, ma è quanto si deve essere disposti ad accettare per uno schermo così generoso ed una batteria con ottima durata. Sono proprio questi due aspetti ad avermi fatto scegliere il modello Pro Max quest’anno, perché la fotocamera 5x è validissima, ma non offre vantaggi di particolare rilievo nella mia esperienza. A mio avviso una cosa su cui Apple è rimasta indietro è la fotocamera ultrawide, che altrove inizia ad avere una qualità superiore e sensori più generosi, cosa che vedremo più avanti in un confronto che ho in programma con il Pixel 8 Pro.

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Infine, due parole sulla questione upgrade. In queste settimane molti mi hanno chiesto se “conviene” fare l’aggiornamento a partire da questo o quell’altro modello. La mia idea è che se non avete raggiunto i limiti hardware dello smartphone che avete già, non è mai veramente utile fare un cambio. Tanto per fare un esempio, ci sono degli 11 Pro Max in circolazione che vanno ancora benissimo, stessa cosa dicasi per i 12 Pro Max e successivi. Ovviamente ci sono vantaggi nel nuovo modello, specialmente per le fotocamere e l’ottenimento di una batteria nuova, ma considerateli principalmente se ne avete davvero bisogno. Su una cosa non ci sono dubbi: se usate l’iPhone per registrare video seriamente, che sia per diletto o per un canale YouTube, le possibilità offerte da questo nuovo modello con il profilo Log e la registrazione anche in esterna via USB-C sono concrete e di grande rilievo. Non che i precedenti non facessero già bene, ma ora si possono portare a casa risultati decisamente superiori ed utilizzare l’iPhone anche nei progetti più importanti.

PRO
PRO Nuovo design più comodo in mano
PRO Finalmente, è un po’ più leggero del precedente
PRO Piuttosto utile il nuovo tasto azione
PRO Schermo di qualità ottima
PRO Cornici del display leggermente più sottili
PRO L’isola dinamica offre un bell’elemento di interazione aggiuntiva
PRO La fotocamera principale ha notevoli miglioramenti rispetto 14 Pro
PRO Intelligente uso di focali “virtuali” come 28mm, 35mm e 48mm
PRO Il nuovo Photonic Engine porta a casa foto con risoluzione doppia
PRO Audio ottimo, sia in chiamata che per la riproduzione stereo
PRO Finalmente la porta USB-C (e da 10GB/s)
PRO Salva video in ProRes 4K con Apple Log anche esternamente
PRO Eccellente durata della batteria
PRO Prestazioni molto elevate
PRO Adesso ha 8GB di RAM
PRO Si porta a casa il 256GB allo stesso prezzo del 14 Pro Max 128GB

CONTRO
CONTRO Il bordo in lega di titano Grado 5 non resiste bene ai graffi
CONTRO Le dimensioni lo rendono scomodo da tenere in tasca
CONTRO La fotocamera ultrawide potrebbe essere migliore
CONTRO Prezzo sempre alto

Ringraziamenti:

Secondo fotografo: Salvatore Cosentino
Secondo videografo: Fabio Zangari
Modella: Giorgia Polito

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.